Esprimono sconcerto i lavoratori e le RSU di Intecs-L'Aquila per la notizia pubblicata stamane da news-town [leggi qui] "da cui si apprenderebbe la reale intenzione della Intecs, consumata alle spalle dei dipendenti aquilani: probabilmente, quella di fare pressione sulle istituzioni locali per l'eventuale ottenimento di finanziamenti pubblici facendo leva sul licenziamento dei lavoratori del sito dell'Aquila".
Con l'aggravante che, a detta dell'azienda stessa, "le cose vanno meglio, ma non si può dire a tutti! Un atto inqualificabile. Ne emerge l'evidente inadeguatezza della Intecs a fare vera impresa, unitamente a uno strano e discutibile concetto del supporto che un territorio può dare alle imprese", l'affondo delle Rsu. "Bene hanno fatto i lavoratori e la FIOM a diffidare le istituzioni tutte dal dare credito a questa azienda che, sin dal suo insediamento nel nostro territorio, ha solo preso in termini di competenze, attività e strumentazione".
Alla vigilia dell'incontro con l'azienda, fissato per domani, sulla procedura di chiusura del sito, i lavoratori e le RSU di Intecs-L'Aquila chiedono alle istituzioni locali di "prendere le distanze da questi imprenditori, perché la complicata situazione dei ricercatori non può certo essere affrontata con simili interlocutori. I lavoratori si aspettano piuttosto l'impegno delle istituzioni locali perché sia restituita loro la dignità attraverso il coinvolgimento di aziende serie in grado di elaborare veri piani industriali e capaci di valorizzare le competenze dei ricercatori".