"Un piano straordinario, per garantire la sicurezza di edifici e individui, valutando situazioni architettoniche idonee con la ricognizione di spazi pubblici disponibili dove collocare i ragazzi delle scuole comunali che non avessero certezza degli indici di vulnerabilità". Lo prometteva Pierluigi Biondi in campagna elettorale
Sono passati 4 mesi da allora, non è cambiato assolutamente niente. Per ciò che attiene alle scuole di competenza comunale, primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie), studenti e studentesse dell'Aquila continuano a frequentare edifici che non hanno indici di vulnerabilità certi; la situazione delle superiori è pure peggiore: il 'Cotugno' è stato spezzettato su 5 sedi, con le altre scuole che presentano indici persino inferiori all'edificio - in parte inagibile - di via Leonardo Da Vinci. E la situazione non migliorerà in tempi brevi. E' emerso ieri mattina in assise civica, con la risposta scritta del vice sindaco Guido Quintino Liris alla interrogazione dei consiglieri comunali Giustino Masciocco e Angelo Mancini.
Stando alle scuole superiori - ha spiegato Liris - nel 'Programma pluriennale 2017-2019 degli interventi di ricostruzione degli Edifici scolastici della città di L'Aquila e delle aree colpite dal sisma del 6 aprile 2009' del Miur sono stati inseriti tutti gli interventi di ricostruzione degli istituti scolastici provinciali con vulnerabilità sismica inferiore allo 0.60 e gli interventi di adeguamento sismico dei restanti edifici. Ad oggi, però, nel bilancio di previsione 2017/2019 sono appostati soltanto 720mila euro, peraltro stanziati dall'amministrazione Cialente per interventi prioritari, e sono stati richiesti ulteriori 1.3 milioni a valere sul decreto legge 50/2017. Servirebbero circa 80 milioni, però.
Non bastasse, sull'edificio ex Optimes - individuato dall'amministrazione provinciale come struttura da utilizzare a rotazione per ospitare gli studenti delle scuole che dovrebbero essere oggetto d'interventi, a partire proprio dal Cotugno - non sono ancora iniziati i lavori d'adeguamento, e chissà se inizieranno mai, considerato che Liris ha lasciato intendere come le opere necessarie siano ben più dispendiose di quanto si potesse immaginare. Insomma, almeno fino alla fine dell'anno scolastico non cambierà nulla, e chissà che risposte possano finalmente arrivare per l'autunno 2018. Pure sul 'Cotugno', le idee non sono affatto chiare: se Biondi aveva parlato di abbattimento e ricostruzione, Caruso - nei giorni scorsi - ha accennato alla possibilità di un intervento d'adeguamento sismico, con i 7.2 milioni disponibili.
E per le scuole di competenza comunale? Come noto, con due determine dirigenziali del settore lavori pubblici - datate dicembre 2016 - sono state avviate le verifiche di vulnerabilità su 10 istituti comunali, 9 scuole materne e la primaria di Preturo, 4 in muratura e 6 in calcestruzzo. Ebbene, "le indagini geologiche e diagnostiche sulle strutture in muratura - ha chiarito Liris nella risposta all'interrogazione - sono state effettuate e sarà rimessa a breve la perizia relativa alla vulnerabilità sismica dei suddetti edifici"; sono state effettuate, altresì, le indagini geologiche "sui terreni dove instistono i sei edifici scolastici in cemento armato". Le indagini sulle strutture, invece, "sono state avviate con ritardi rispetto al cronoprogramma poiché le stesse, essendo più invasive di quelle sugli edifici in muratura, non risultano compatibili con le attività didattiche" e si sono dovuti rideterminare, dunque, gli interventi rendendoli "compatibili con le esigenze didattiche".
A dire che 11 mesi dopo l'avvio delle perizie decise dall'amministrazione Cialente, con uno stanziamento di 143mila euro, abbiamo soltanto i risultati delle analisi geologiche che, in sostanza, non rilevano problematiche e criticità geomorfologiche ma raccomandano, insistendo le costruzioni vicino a faglie o in zone comunque attenzionate dal punto di vista sismico, di adeguare gli interventi alla microzonazione sismica. Gli indici di vulnerabilità, invece, non sono stati ancora calcolati. Peccato che Biondi avesse promesso che i risultati sarebbero arrivati prima dell'inizio dell'anno scolastico e che, poi, aveva assicurato sarebbero arrivati entro la fine di settembre. Tra l'altro, l'amministrazione uscente di centrosinistra - con una scelta incomprensibile - non aveva commissionato le verifiche per le scuole più frequentate, e cioé la Patini, la Dante Alighieri, il circolo elementare De Gasperi.
Sono stati destinati ulteriori 300 mila euro alle verifiche di vulnerabilità nell'aprile scorso, ancora dalla Giunta Cialente, per le restanti undici scuole. Al momento, "sono state redatte ed inviate alla ragioneria per il visto contabile 4 determinazioni a contrarre per l'avvio dei procedimenti di affidamento d'incarico - ha spiegato Liris - di cui 3 diventate esecutive nei giorni immediatamente seguenti ed una rielaborata per una imprecisione nel capitolo di impegno". Le verifiche, però, non sono ancora state avviate.
"Se questa è la velocità con cui intendete cambiare le cose che non hanno funzionato in passato, c'è davvero da preoccuparsi", l'affondo di Giustino Masciocco. "Voi giocate sulla pelle delle persone", l'atto d'accusa di Angelo Mancini. "Non avete fatto nulla, soltanto ingannato la città utilizzando il tema della sicurezza scolastica in campagna elettorale. Basti pensare che ci sono 300mila euro per le verifiche di 11 istituti, e non basteranno: infatti, 144mila euro sono stati impegnati dalla giunta Cialente per dieci scuole che assommano una superficie di 3100 metri quadri. Delle rimanenti, la Dante Alighieri - da sola - si estende su 3500 metri quadri e, dunque, almeno la metà della somma totale destinata servirà per quell'edificio. E gli altri?".
"Avete fatto credere che avevate una soluzione - ha aggiunto Mancini, furente - che i ragazzi, a settembre, sarebbero tornati a scuola, tutti, in scuole sicure e, laddove l'indice di vulnerabilità non fosse stato accettabile, che avreste trovato altre soluzioni. Invece, studenti e studentesse hanno iniziato e finiranno l'anno nelle stesse aule dell'anno passato, e per il futuro non c'è ancora alcuna soluzione concreta e percorribile".