"Diritti senza confini", recitava lo striscione in testa alla manifestazione convocata ieri a Roma da un centinaio di associazioni, movimenti e sindacati: Cobas, Usb, centro sociale Baobab, movimenti per il diritto all'abitare, migranti, richiedenti asilo e rifugiati, studenti. Il corteo si è ritrovato alle 15 in piazza della Repubblica e, da lì, ha raggiunto piazza del Popolo.
Le diverse realtà sociali sono scese in piazza per rivendicare "il rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari ai profughi senza protezione internazionale, l'abolizione della legge Bossi-Fini, della Minniti-Orlando e del Trattato di Dublino III". Dalla piazza si sono levate voci e cori a favore del riconoscimento dello Ius soli, dell'ampliamento dei diritti e dell'integrazione.
In strada tanti abruzzesi: diversi gli autobus partiti dalla nostra Regione, c'era anche una rappresentanza del comitato 3e32 dell'Aquila.
"Libertà e diritti senza confini" l'urlo che si è alzato dal serpentone umano. "No schiavitù, no accordi criminali", "Non siamo pacchi postali", alcuni dei cartelli tenuti in mano dai migranti. Tra gli striscioni alcuni con su scritto "Ius omnibus" , "Uniamo le lotte" e "schiavi mai". E poi pettorine rosse con la frase "Diritti senza confini", bandiere "Stop sfratti e sgomberi" e "No tav".
Uno sciame - 25 mila persone, secondo gli organizzatori - che tra cori, musica reggae e afro, è giunto fino a piazza del Popolo chiedendo "permesso di soggiorno, casa e reddito per tutti". Una piazza, ha ribadito il portavoce del coordinamento Diritti senza Confini, che chiede "libertà per coloro che sono invisibili per le politiche di austerità, per i regolamenti di Dublino sull’immigrazione". Negli interventi dal palco sono arrivate critiche agli accordi firmati con la Libia sullo stop alle migrazioni dall’Africa via mare e poi allo sgombero avvenuto in estate di uno stabile in via Curtatone a Roma dove vivevano alcune centinaia di richiedenti asilo. Contro razzismo e discriminazioni, "siamo qui per dire basta alle politiche securitarie e ai decreti criminogeni del governo, che perseguitano i poveri e chi fugge dalle guerra", ha sottolineato Giulio Marcon, capogruppo di Sinistra Italiana-Possibile ed esponente di Liberi e Uguali.
"Abbiamo chiesto anche un incontro al ministro dell'Interno Marco Minniti", le parole di Aboubakar Soumahoro, del coordinamento Diritti senza Confini: "Siamo in attesa di una risposta. Non vogliamo intermediazione. Ma sapere cosa vuole fare con noi invisibili".
Nessun problema dal punto di vista dell'ordine pubblico, con il questore Guido Marino che, a fine giornata, ha ringraziato organizzatori e forze dell'ordine: "Questa straordinaria collaborazione ha evitato ogni forma di infiltrazione violenta al corteo, che è stato molto partecipato ed ha costituito un positivo pomeriggio di libera espressione democratica".