"Sono ormai anni che a L'Aquila il dibattito sull'area protetta del Gran Sasso e Monti della Laga è piuttosto acceso; quando si parla di SIC, ZPS e sviluppo turistico, immediatamente si dà inizio a comunicati stampa, dichiarazioni, punti di vista, opinioni, sopratutto da parte di chi si autonomina ambientalista o accetta di buon grado tale appellativo, come d'altra parte lo accetta chi ambientalista lo è 365 giorni l'anno e senza confini".
Ad affermarlo è Enrico Stagnini, presidente del Circolo Legambiente dell'Aquila.
“Già perché è proprio questo il punto” dichiara Stagnini “pare che gli ambientalisti in questione si dèstino solo quando la questione ambientale è confinata all'interno del PNGSML. Ma dove va a finire questo amore smisurato per l'ambiente, quando si tratta di arginare il consumo di suolo? Quando si tratta di fare qualcosa di concreto per le più di 4 mila casette "abusive" post sisma, per cui alcune hanno già un'ordinanza di rimozione eppure stanno ancora lì? Mica è necessario che tutte quelle costruite per necessità post sisma debbano rimanere in loco, o no? Dove sono i progetti per un centro storico a misura di pedone? Dove sono le battaglie per la rimozione dei detrattori ambientali lungo viale della Croce Rossa? Dove sono i progetti per una mobilità urbana sostenibile?”.
“Essere lungimiranti ed ambientalisti all'interno dei confini di un Parco” continua Stagnini “è tanto facile, come per un professore fregiarsi della bravura di uno studente geniale, dimenticandosi di tutti gli altri che compongono la classe. "Si chiede spesso alla Legambiente, di cui sono rappresentante, di fornire soluzioni e prendere posizioni su tematiche ambientali determinanti per la vita di tutti. Noi della Legambiente lo facciamo spesso, senza sconti per nessuno; ciò che ci interessa è la tutela dell'ambiente e del bene comune, anche quando calpestiamo i piedi a qualcuno al di fuori dei confini di un parco".