Giovedì, 28 Dicembre 2017 10:46

Metanodotto Snam, cresce il fronte del No. Federico: "Solidarietà ai sindaci in lotta"

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Cresce il fronte del No al metanodotto Rete Adriatica.

A far sentire la propria contrarietà anche i sindaci dell’altopiano di Navelli, territorio interessato dal passaggio del metanodotto, "un’opera il cui impatto ambientale e i pericoli in caso di rotture o di sisma, rischiano di ricadere solo sulle spalle dei residenti delle zone interne", ha sottolineato il sindaco di Navelli Paolo Federico; "il metanodotto, una volta realizzato, comporterebbe una servitù di 40 metri sulla quale non si potranno piantare alberi, realizzare case o altre costruzioni. In particolare, proprio a Navelli, il metanodotto, metterebbe una pietra tombale su qualsiasi ipotesi di sviluppo urbanistico, dato che il suo passaggio affiancherebbe il centro abitato. Il tutto senza contare il rischio sismico, i pericoli per le eventuali rotture e il danno all’ambiente".

Inoltre, è necessario capire che la nostra Regione, ed in particolare i territori dell'aquilano, da tempo, "hanno intrapreso un’altra strada per lo sviluppo legata al turismo, alle bellezze naturalistiche, alla cultura, ai beni monumentali e alle eccellenze agroalimentari. Credo che questi aspetti poco si sposino, tra l’altro, con la realizzazione di una centrale di spinta a Sulmona necessaria a far andare il gas del metanodotto sino a Minerbio (Bo) ma in grado di rilasciare inquinanti in una zona come la Valle Peligna, laddove - come hanno dimostrato i recenti incendi - il ricambio di aria è più lento proprio a causa della particolare conformazione della Conca Peligna".

Motivi per cui Federico ha voluto esprimere vicinanza agli oltre 20 colleghi della Valle Peligna, Alto Sangro e Valle Subequana che venerdì accompagneranno il sindaco di Sulmona Annamaria Casini a Roma per far sentire ancora una volta la voce del territorio.

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