Giovedì, 04 Gennaio 2018 12:55

Parco della Memoria, Piccinini: "Parte degli aquilani dicono basta al ricordo delle vittime'

di 

"E' sconcertante come certi aquilani abbiano scordato così velocemente, e perseguano con forza e determinazione l'oblio e la volontà di dimenticare la tragedia. Di archiviarla e, talvolta, anche di denigrarla, di sbarazzarsene, a favore... di quattro posti auto".

Così Maria Grazia Piccinini, avvocato, presidente dell'associazione 'Ilaria Rambaldi Onlus', nata in memoria di Ilaria Rambaldi, studentessa di Lanciano morta nel terremoto dell'aprile del 2009 a L'Aquila, nel crollo del palazzo di via Campo di Fossa. L'avvocato ha inteso rispondere alla discussa raccolta di firme avviata, in città, da un comitato, avverso la realizzazione, in piazzale Paoli, di un Parco della Memoria dedicato alle 309 vittime del sisma del 2009.

"La nostra associazione – ha spiegato – fin dal 2010 ha individuato nel piazzale Paoli un luogo per commemorare le vittime tutte del terremoto del 6 aprile 2009. L'ha fatto sulla base dell'acquisizione di documentazione ed indagini geologiche che stavano a segnalare quel sito, compresa l'area su cui insisteva il palazzo di via Campo di Fossa, come altamente pericoloso per l'edificabilità. Abbiamo così voluto porre l'accento su quanto di sbagliato è stato fatto fino al 2009 nella città dell'Aquila, consentendo l'edificazione su siti non idonei e, inoltre, abbiamo pensato di onorare tutte le vittime, proprio nel luogo in cui il crollo di un edificio ha causato maggiori vittime".

L'intento era di ricordare per sempre quanto accaduto, "anche impedendo la riutilizzazione urbanistica del sito dove insisteva il palazzo di via Campo di Fossa, crollato rovinosamente disintegrandosi e finendo vite.....".

"L'individuazione del sito - ha aggiunto Piccinini - è stata accompagnata dalla realizzazione di un progetto e da una raccolte di firme che appoggiavano l'opera. Ad un certo punto, dopo tanto discutere, il Comune - l'amministrazione allora in carica - ha accettato di realizzare il Parco della Memoria in piazzale Paoli, togliendo però dall'area il sito dove si ergeva il palazzo crollato di via Campo di Fossa. E' stato un duro colpo per noi, perché in parte snaturava quello che era il nostro intento, gli toglieva forza, ma abbiamo accettato ugualmente, pur di veder realizzato questo simbolo del ricordo. Successivamente, il nostro progetto è stato accantonato: poteva un'associazione di Lanciano proporre un progetto per L'Aquila?", si domanda amaramente Maria Grazia Piccinini.

Sulla base di questi ragionamenti medievali, in tempo di globalizzazione ed internazionalizzazione, "il nostro progetto - predisposto da ragazzi dell'Università dell'Aquila con la revisione di professori della stessa Università, è stato cancellato a favore di un bando pubblico cui non abbiamo potuto partecipare perché i tempi erano troppo stretti, anche se poi in seguito, si sono allungati. Comunque, ne è venuto fuori un lavoro che è stato scelto per essere realizzato. A noi questo progetto non piace, ma piuttosto che niente, meglio realizzarlo, meglio che le vittime abbiano qualcosa che le ricordi".

Ed oggi, "dopo questo travagliato percorso, veniamo a sapere che si è formato un comitato che chiede l'abbandono del progetto e, quindi, della realizzazione di un Parco della Memoria, perché i residenti hanno bisogno di parcheggi, dimostrando scarsa o nulla sensibilità, dimostrando che il ricordo delle vittime è questione personale delle famiglie che le piangono ancora, ogni attimo, e che una parte della città dell'Aquila, come si legge in numerosi post sui social, vuole dimenticare. Una sorta di rimozione totale, una damnatio memoriae del terremoto e delle sue vittime. E' stridente e doloroso il contrasto che si nota rispetto a quanto accadde nel 1703, dove invece a ricordo dei morti di quel terremoto venne edificata addirittura una chiesa in centro, in Piazza Duomo. Oggi anche un piccolo piazzale, perché non parliamo di una piazza gigantesca, sembra essere troppo. Inoltre le cosa che più allarma e scandalizza è che taluni aquilani vogliono gestire con i soldi di tutti i cittadini italiani la città, come se fosse ezclusivamente loro, e come se coloro che hanno avuto morti in quella città siano cittadini di serie b. Noi lotteremo invece per i nostri valori, che comprendono il ricordo e la memoria. Da quello che vedo e leggo inoltre - ha concluso Piccinini - per alcuni aquilani l'ideale sarebbe un'aiuola della Memoria, un angolino piccolo, il più piccolo possibile, appartato, meno visibile possibile, per non turbare le sensibilità di quelli che non ne possono più di ricordare....".

Ultima modifica il Giovedì, 04 Gennaio 2018 13:05

Articoli correlati (da tag)

Chiudi