Mercoledì, 10 Gennaio 2018 23:33

Intecs, presidio ex lavoratori in Regione: "Chiediamo attenzione"

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"Sfiducia nella città, nel territorio e nelle istituzioni".

Con queste motivazioni i vertici Intecs nella giornata di martedì hanno confermato la loro indisponibilità a valutare la revoca dei licenziamenti a favore di una meno traumatica gestione della crisi del sito aquilano attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali residui.

Motivazioni sostenute dall'amministratore delegato Marco Casucci e dal responsabile delle risorse umane Anna Goroni al tavolo convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza di rappresentanti del Ministero, delle organizzazioni sindacali nazionali, regionali e territoriali, dei rappresentanti istituzionali di Abruzzo, Campania, Lazio e Toscana, delle RSU e di una delegazione dei lavoratori del sito dell'Aquila.

Nella giornata di ieri, i ricercatori licenziati si sono riuniti in assemblea e hanno deciso di mantenere viva la loro drammatica vertenza con un presidio permanente davanti alla Regione, "a sostegno - spiega la Fiom - delle azioni che si stanno mettendo in campo per salvaguardare competenze altamente qualificate e posti di lavoro. Consapevoli del delicato momento politico e elettorale che il paese sta vivendo, i lavoratori porranno la massima attenzione affinché la loro vertenza non sia fatta oggetto di strumentalizzazione, ma perché si lavori per trovare soluzioni serie e con un futuro".

"C'è forte preoccupazione, sebbene il Ministero abbia dichiarato che vuole essere vicino ai lavoratori cercando una soluzione, considerato che nei prossimi anni, qui a L'Aquila, potrebbero aprirsi opportunità di lavoro nel settore dell'innovazione e della ricerca", ha spiegato a news-town Roberto Alessandroni, tra i lavoratori in presidio innanzi a Palazzo Silone. 

L'obiettivo della mobilitazione - ha aggiunto - "è mantenere alta l'attenzione sulla vicenda, una vera e propria tragedia consumata con le lettere di licenziamento recapitate nei giorni scorsi a tutti e 68 i dipendenti. Abbiamo bisogno di visibilità, affinché si possa trovare una soluzione industriale: siamo convinti che in questa città, che si prepara a sperimentare il 5G, sia davvero un peccato 'sprecare' professonalità che, per decenni, hanno lavorato sull'alta tecnologia".

Nei mesi scorsi, si era accennato alla possibilità di ricollocare almeno una parte dei ricercatori licenziati nei progetti legati alla Space Economy co-finanziati dalla Regione con 10 milioni e che vedranno impegnati player importanti del territorio, Thales Alenia Space su tutti. "Siamo ancora in grado di offrire tanto dal punto di vista professionale: qualsiasi percorso si possa imbastire per recuperare la forza lavoro sarebbe ben accetto, ovviamente, anche per la città che non perderebbe professionalità importanti; altrimenti, la conseguenza sarebbe la fuga da L'Aquila di tante famiglie".

Alessandroni ha tenuto a spiegare che i lavoratori non sono in presidio "per protestare contro qualcuno": piuttosto, "siamo qui per far vedere alla città che siamo uniti, compatti, e che cerchiamo ancora una soluzione".

Una città, però, che ha lasciato soli i lavoratori licenziati. "Il silenzio intorno alla nostra vicenda ci ha messo dinanzi ad una serie di riflessioni: persino dal punto di vista del supporto morale non c'è stata una grossa presenza. Ma non vorremmo sembrasse un lamento. Chiediamo soltanto ci sia un interesse particolare per la nostra vicenda, che non finisca così, senza una soluzione percorribile". 

 

Ultima modifica il Giovedì, 11 Gennaio 2018 13:14

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