Domenica, 04 Febbraio 2018 10:46

Campo Felice, si stacca slavina: muoiono due esperti sciatori romani, un terzo resta ferito. Erano impegnati in fuoripista

di  Redazione

C’era tanta neve a Campo Felice, dopo la bufera e la nevicata della notte; il vento spirato da sud aveva accumulato circa quattro metri di manto bianco, pesante, non amalgamato con lo strato sottostante, ghiacciato e compatto. Condizioni critiche che richiedevano particolare attenzione.

E' in questo scenario che, ieri mattina, si è consumata la tragedia: tre sciatori decidono di avventurarsi in fuoripista, nell'area nota come 'anfiteatro', poco lontano dalle piste; è un attimo, una slavina - con un fronte di oltre 100 metri - si stacca e li travolge, trascinandoli con violenza contro gli alberi sottostanti. 

Amerigo Guerrazzi riesce a salvarsi per miracolo; è lui a chiamare i soccorsi: l'elicottero del 118, con l'equipaggio e i soccorritori del Cnsas (Corpo nazionale Soccorso Alpino), si alza immediatamente in volo dall'aeroporto aquilano di Preturo per raggiungere la zona ma non può far altro che constatare la morte di Massimo Urbani, 57 anni, e Massimo Franzè, 55 anni, entrambi romani, appassionati di montagna e molto conosciuti in zona come esperti sciatori. Per lo sciatore ferito, arrivato in codice rosso all'ospedale dell'Aquila, allarme ridimensionato dopo un primo esame dei sanitari in pronto soccorso. Guerrazzi, 58 anni, resta comunque ricoverato per politrauma.

Col gruppo, doveva esserci anche Massimo D'Azzena, medico di Roma. "È un puro caso che io sia vivo. Una combinazione del destino", ha raccontato all'Ansa; "dovevo essere con loro ma stamattina, quando sono arrivato, l'impianto era ancora chiuso e non ho agganciato i miei amici". Quando si è staccata la slavina - ha spiegato - "ho capito subito che si trattava di loro. Siamo andati al punto critico e abbiamo visto l'elicottero del soccorso e i cani. C'erano anche altri amici". Una scena impressionante: "Si è staccato un pezzo di montagna grosso, un dente di neve che si è accumulato col vento della notte".

Il primo soccorso è arrivato in un minuto, ha chiarito Luca Lallini, amministratore delegato degli impianti di Campo Felice. "I nostri ragazzi erano in continuo monitoraggio e si sono trovati di fronte alla tragedia". A Campo Felice, ieri mattina era arrivate 6mila persone: " Per tranquillità avevamo chiuso due piste alla luce della nevicata della notte: più che vietare l'accesso installando recinzioni e mettere cartelli, non possiamo mica sparare alla gente?", si è sfogato. "Gli impianti - ha aggiunto Lallini - sono sicuri. Ci sono tre persone che monitorano tutti i punti delle piste". Fuori dagli impianti, invece, "si era accumulata tanta neve su uno strato ghiacciato e dopo che nei giorni scorsi aveva piovuto".

Prevedibile la pericolosità della situazione. "Mi sconvolge il fatto che fossero esperti. La montagna è come il mare, non si deve sottovalutare o, peggio, sfidare".

 

Ultima modifica il Lunedì, 05 Febbraio 2018 09:34

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