Sabato, 03 Marzo 2018 12:06

Soprintendenza: "Mai disposto blocchi sottoservizi, e pareri in tempi brevi"

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Il dibattito di questi giorni sull’esecuzione dello 'smart tunnel' nel centro storico dell'Aquila "impone una utile, doverosa e corretta informazione ai cittadini, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di tutela e conservazione".

Si legge in una nota della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell'Aquila e del cratere, che sottolinea come siano state attivate - e sono in corso - "tutte le possibili forme di confronto e collaborazione istituzionale con GSA e con gli altri soggetti coinvolti, al fine di procedere nel modo più corretto, lineare e veloce per l'avanzamento e la conclusione dei lavori".

Ci sono alcune questioni da chiarire, però. E dunque, innanzitutto la tutela dei rinvenimenti del sottosuolo è un obbligo di legge: "sia il Codice dei Beni Culturali che il Codice degli Appalti prevedono espressamente obblighi e procedure volte alla tutela delle 'cose rinvenute nel sottosuolo', che appartengono allo Stato e che rivestono interesse culturale, fino ad eventuale verifica negativa", chiarisce la Soprintendenza. Inoltre, le indagini e la documentazione delle preesistenze spettano alla stazione appaltante; per questo, "la GSA si avvale di archeologi professionisti appositamente incaricati che operano nei cantieri, vigilando sui lavori e documentando le strutture emerse dal sottosuolo, al fine di consentire alla Soprintendenza le opportune valutazioni sulle modalità di conservazione e/o rimozione".

La Soprintendenza tiene a chiarire di non aver mai disposto il bloccho dei cantieri. E' invece più volte accaduto che all'esito di rinvenimenti imprevisti "le ditte e/o la Stazione appaltante abbiano sospeso le attività per effettuare tutti gli accertamenti di legge ai fini dell'acquisizione dei pareri o della definizione degli adeguamenti progettuali, ove necessario". E i pareri, sono stati rilasciati sempre in tempi rapidi: sono stati circa 114 i rinvenimenti documentati finora, "sui quali la Soprintendenza si è espressa sempre nell'arco di pochi giorni, nell’ottica di una collaborazione proficua e del riconoscimento dell’urgenza dei lavori. Soprattutto per ridurre al minimo i disagi per gli operatori economici e i cittadini che tornano a popolare il centro".

Il recente caso del cantiere in corso Vittorio Emanuele II si è risolto con il rilascio del parere favorevole nella serata martedì 27 febbraio, "a soli 3 giorni lavorativi dalla proposta della variante progettuale". Insomma, c'è piena disponibilità e collaborazione per la velocizzazione e la corretta esecuzione dell'intervento, "con la diramazione di indicazioni metodologiche e la partecipazione a incontri, tavoli tecnici e riunioni operative, nella certezza che una città che si ricostruisce e si rinnova guardando al futuro debba operare avvalendosi delle più moderne tecnologie ma anche su una base accresciuta di conoscenza della sua storia e di salvaguardia del suo patrimonio culturale".

Ultima modifica il Sabato, 03 Marzo 2018 12:40

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