Mercoledì, 14 Marzo 2018 23:48

Hotel Rigopiano, indagata funzionaria della Prefettura di Pescara

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"La mamma degli imbecilli è sempre incinta" rispose Daniela Acquaviva al disperato grido d'allarme di Quintino Marcella che aveva raccolto la telefonata disperata di Giampiero Parete, scampato per miracolo alla valanga che aveva appena travolto l'Hotel Rigopiano.

Oggi, la funzionaria della Procura di Pescara risulta iscritta nel registro degli indagati per lesioni colpose in concorso. 

All'attenzione degli inquirenti anche la telefonata nella quale un carabiniere chiedeva alla sala operativa della Prefettura notizie sul crollo dell'Hotel Rigopiano: erano le 18:09, il resort era già crollato, ma la funzionaria rispose "l'Hotel Rigopiano è stato fatto stamattina". 

Rappresentata dagli avvocati Giacomo Di Francesco e Manuel Sciolè, la funzionaria Acquaviva si è difesa sostenendo che la risposta derivava dalla segnalazione che il 118 aveva dato alla sala operativa della Prefettura sul fatto che la notizia del crollo era già verificata e risultava infondata.

Sono 23, nel complesso, gli indagati nell'ambito dell' inchiesta della Procura di Pescara. Ci sono, tra gli altri, l'ex Prefetto, Francesco Provolo, il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, e il sindaco di Farindola (Pescara), Ilario Lacchetta. Intanto, la Procura di Pescara ha chiesto una proroga, fino ad ottobre, delle indagini. Alla base della richiesta, prevista dal codice, secondo quanto appreso, ci sono i nuovi quesiti posti ai consulenti tecnici in relazione ai tempi di realizzazione della carta delle valanghe.

Ultima modifica il Giovedì, 15 Marzo 2018 09:33

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