Stamane, la IV Commissione consiliare presieduta da Fabrizio Taranta ha approvato una modifica al regolamento della IUC, l’imposta unica comunale, così come dettata da una circolare del MEF datata 20 novembre 2017. In particolare, è stato rivisto l’articolo 31 comma 4 che disciplina la quota variabile della Tari, la tassa sui rifiuti, per ciò che attiene le pertinenze.
Un passo indietro.
Come noto, la Tari si compone di due voci:
- la quota fissa, che viene collegata alla dimensione dell’appartamento; la tariffa della Tari viene così moltiplicata per i metri quadrati dell’immobile: tanto più è grande la casa tanto più si paga a titolo di rifiuti; in questo calcolo finiscono anche le pertinenze coperte come garage, soffitte, cantine;
- la quota variabile, che dipende invece dal numero delle persone che abitano nell’appartamento.
La quota variabile deve essere calcolata una sola volta, sulla base di quanti sono gli occupanti dell’immobile in sé considerato, comprese quindi le pertinenze. Dunque, se una casa ha un garage o una cantina pertinenziale, la quota variabile va applicata una sola volta perché le persone che vivono nell’appartamento e utilizzano la pertinenza sono sempre le stesse. Fino all’intervento del Mef, invece, alcuni Comuni avevano eseguito un’illegittima moltiplicazione degli importi della Tari applicando la quota variabile dell’imposta tante volte per quante erano le pertinenze dell’immobile.
A L’Aquila, non è mai accaduto: in città, alle così dette pertinenze - e per un massimo di tre - venivano applicate le aliquote non domestiche. Ora, con la modifica al regolamento della Iuc approntata in Commissione, le pertinenze - C2 (magazzini e locali di deposito come cantine e solai), C6 (garage, stalle e scuderie) e C7 (tettoie chiuse o aperte) – saranno considerate utenze domestiche, con l’applicazione di una quota variabile unica ovviamente; se le superfici non sono pertinenziali, invece, saranno considerate utenze non domestiche su cui, come avevamo scritto nei giorni scorsi, è previsto, tra l’altro, un decremento della quota variabile della tassa, sia per i nuclei familiari che per le categorie di attività.
Insomma, per il 2018 il regolamento della IUC resterà pressoché invariato, se non per l’adeguamento alla normativa nazionale; per gli anni a venire, l’assessora al bilancio Annalisa Di Stefano ha assicurato che si procederà con la riscrittura del regolamento – su cui si sta già lavorando, ha assicurato – considerato che alcune parti dello stesso risultano non più attuali.