Domenica, 25 Marzo 2018 18:48

Sottoservizi: dal 15 gennaio è fermo il cantiere in via Fortebraccio

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Conclusi i lavori per la posa dei sottoservizi nel tratto di corso vittorio Emanuele compreso tra piazza Regina Margherita e la Fontana Luminosa, con la strada finalmente riasfaltata e tornata completamente percorribile, c’è un altro tratto di cantiere che è oramai bloccato dal 15 gennaio scorso, via Fortebraccio.

A fermare i lavori, col conseguente, ed ulteriore, allungamento dei tempi, è stato il rinvenimento di un collettore fognario.

Venerdì scorso, gli archeologi incaricati hanno trasmesso alla stazione appaltante la documentazione relativa alle indagini eseguite e, si spera a breve, l’incartamento verrà inviato alla Soprintendenza che dovrà esprimere parere di merito sulla richiesta della Gran Sasso Acqua che, in sostanza, vorrebbe far demolire la struttura per procedere con la posa dello smart tunnel, come da progetto.

In attesa del parere, i macchinari di scavo resteranno ancora fermi, con l'impresa incaricata dei lavori, la Asse centrale Scarl, che attende ci siano le condizioni amministrative per avviare il cantiere.

E’ soltanto l’ultimo degli inciampi della più importante opera pubblica del post terremoto che, per ciò che attiene al primo stralcio - il centro storico per intenderci - avrebbe dovuto vedere la fine lavori a maggio 2017; dieci mesi dopo, in realtà, siamo poco oltre il 70% di opere realizzate. I problemi sono noti: la difficoltà di raccordare e sincronizzare le varie società impegnate nella posa dei cavi e dei tubi, gli intralci geo-tecnici non prevedibili e altre variabili dovute alla complessità del progetto, i frequenti stop imposti dai ritrovamenti di reperti archeologici nel sottosuolo. La realtà è che non c’è stato un reale coordinamento nella gestione del rientro della popolazione e delle attività commerciali rispetto all’andamento dei lavori che, tra l’altro, finiscono per intralciare pure i cantieri della ricostruzione; sono mancati, in sostanza, una regia politica unica e strumenti normativi ad hoc, per un’opera che, giusto ribadirlo, rappresenta un unico a livello mondiale.

Anche per questo, la stazione appaltante ha deciso di chiedere all’ati che si è aggiudicato il primo stralcio della maxi opera d'istruire una perizia di variante , tenendo conto, tra l’altro, delle problematiche sin qui riscontrate; dunque, vi è stata una razionalizzazione degli interventi, modificando il progetto, laddove sono stati riscontrati problemi, con l’utilizzo di polifere. A valle è stato ridefinito il cronoprogramma che, se non interverranno altri problemi, pone la fine lavori a giugno 2019.

E c’è ancora il secondo stralcio da realizzare: 5 lotti per 42 milioni di euro, comprendenti la zona di via Strinella e di viale della Croce Rossa, laddove la presenza di attività commerciali e di traffico veicolare è di gran lunga superiore.

Ultima modifica il Lunedì, 26 Marzo 2018 16:23

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