Nella tarda serata di ieri, il fiume ha rotto gli argini e ha invaso il centro città. Intorno alle 21:30, l’acqua è arrivata nel cuore di Pescara vecchia, costringendo alla chiusura di Corso Manthoné e delle vie tutt’intorno. Decine di cittadini hanno raggiunto Ponte Risorgimento per assistere ad un evento tanto drammatico quanto unico: erano vent’anni che il Pescara non piombava in città invadendo le golene nord e sud. Qualche ora dopo, il fiume è tracimato anche nella zona del Fater.
E’ scattato immediatamente l'ordine di sgomberare tutte le attività produttive che insistono nella città vecchia, con l'evacuazione delle famiglie che abitano al pianterreno di via Aterno e via Raiale. Tanti cittadini hanno trovato una sistemazione autonoma da parenti e amici. Altri sono stati prelevati da pullman messi a disposizione dalla Gestione Trasporti Metropolitani e hanno passato la notte al PalaRigopiano, dove è stata garantita l'assistenza necessaria, con brandine, coperte e pasti caldi.
Intanto, dalla Protezione Civile Regionale è arrivata una nuova segnalazione di allerta meteo per la giornata di oggi, con rischio di nuovi allagamenti e di piene fluviali con possibili fenomeni di tracimazione o rottura degli argini. Dunque, gli amministratori comunali hanno lanciato l'invito "a non uscire di casa, salvo casi di reale e improrogabile necessità, evitando comunque aree a rischio e sottopassi e utilizzando ogni forma di tutela per la propria incolumità. Il Centro operativo comunale, allestito nel Palazzo comunale, resterà aperto e raggiungibile al numero 085.4283874".
E’ stato sgomberato anche il canile di via Raiale con gli animali che sono stati trasportati presso lo Stadio Adriatico-Cornacchia.
Alla luce delle ultime drammatiche evoluzioni, il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha annunciato che stamane sarà formulata la richiesta dello stato di emergenza per i territori colpiti dall’alluvione. Gli uffici regionali sono già a lavoro per predisporre tutta la documentazione necessaria da inviare al Governo e alla Protezione civile nazionale.
Situazione grave anche in provincia. A Montesilvano, a pochi chilometri dal capoluogo adriatico, il fiume Saline è esondato in più punti: la situazione sarebbe aggravata da una impressionante sequela di frane e allagamenti che interesserebbero una vasta fetta di territorio urbano. Le strade di numerosi centri della provincia si sono trasformate in veri e propri torrenti, allagando abitazioni, negozi, parcheggi e attività commerciali.
Il comune di Roccamorice, è isolato a causa di una frana che si è verificata nel tardo pomeriggio su una strada provinciale a causa della pioggia abbondante. Il presidente della Provincia Guerino Testa ha effettuato in serata un sopralluogo registrando che la frana "ha ricoperto la strada che porta al centro abitato, attualmente isolato. La situazione che si è venuta a creare con questa frana, causata dalla pioggia, è gravissima ma le condizioni attuali non permettono interventi, almeno in questa fase - dice Testa - Domani mattina, alle prime luci del giorno, prenderanno il via gli interventi, coordinati dalla Provincia".
E’ ancora presto per fare la conta dei danni, considerato che l’emergenza continua. Tuttavia le prime stime parlano si centinaia, se non milioni di euro.
La lunga giornata di ieri nel racconto dell'assessore Fiorilli. L’assessore alla Protezione civile, Berardino Fiorilli, ha ricostruito le ultime terribili ventiquattr’ore. “Chiuse le scuole cittadine, di ogni ordine e grado, sia nella giornata odierna che domani; evacuato l'intero quartiere del Villaggio Alcyone, 400 abitanti sui 1.500 residenti, di cui buona parte trasferiti all'alba in pullman nel palazzetto dello sport di via Rigopiano dove, con la collaborazione di Croce Rossa, Misericordia e tutte le Associazioni di volontariato, abbiamo attrezzato in tempi record brandine, coperte, con la fornitura dei pasti.
Decine le strade transennate in quanto allagate, ovvero impraticabili, e monitorate tutte le frane che si sono registrate nel corso della giornata, da Colle Breccia a strada vicinale Mambella-via Valle Fuzzina e via Fonte Borea.
Sono questi alcuni degli interventi partiti la notte scorsa e proseguiti per l'intera giornata, una giornata che per molti aspetti è stata drammatica, tragica, in cui l'ondata di maltempo ha purtroppo riversato tutta la sua violenza sulla città con un evento straordinario e senza precedenti".
La lunga giornata di Pescara è cominciata intorno alle 2.20 quando il nucleo della Protezione civile, coordinato dalla polizia municipale e dal maggiore Danilo Palestini, ha allertato dell'aumento dei livelli del fiume, che comunque era già chiuso alla sosta e al transito, tramite ordinanza, dalle 7 di domenica mattina. “I primi allagamenti hanno interessato via Pepe, via Elettra, via Marconi, via Pollione, via Aneto, via della Torretta e poi, a cascata, tutta la città a macchia di leopardo, quindi via Nazionale Adriatica nord, via Caravaggio, con 70 centimetri d'acqua, via Gabriele d'Annunzio, viale Pindaro, strada Comunale Piana, via Alento, dove subito si sono allagati la Cittadella della Solidarietà della Caritas e la Casa circondariale. In campo abbiamo schierato ben 100 uomini tra agenti della Polizia municipale, coordinati dal maggiore Palestini e da Angelo Ferri".
"Alle 4 in punto - ha spiegato l'assessore - abbiamo attivato il Coc, il Centro Operativo Comunale, presso il Comando della polizia municipale, non appena abbiamo verificato che il Fosso Vallelunga stava superando i livelli, raggiungendo il ponte pedonale che collega via Scarfoglio con Villaggio Alcyone, determinando l'ordine immediato di evacuazione dell'intero quartiere, ossia 400 abitanti su 1.500 residenti, dunque tutti coloro che vivevano nelle zone immediatamente limitrofe al Fosso. Alle 4.10 abbiamo dirottato sul quartiere 4 pullman della Gestione Trasporti Metropolitani, le unità della Protezione civile, la Polizia municipale, Questura e Carabinieri e abbiamo chiesto al parroco di far suonare le campane della chiesa a tambur battente per allertare la popolazione di essere in presenza di un evento straordinario, mentre i volontari hanno letteralmente fatto il porta a porta, bussando e citofonando a ogni campanello, per chiedere alla popolazione di lasciare la propria casa per essere trasferita in una sistemazione d'emergenza a fronte dell'imminente pericolo.
Intorno alle 5 l'evacuazione ha preso forma: oltre 200 persone hanno lasciato casa con mezzi propri per farsi ospitare in casa di amici e parenti; altri 200 sono stati temporaneamente trasportati nel palazzetto dello sport di via Rigopiano, dove però in serata sono rimaste solo 13 persone, appartenenti a tre nuclei familiari, persone che ora trascorreranno la serata presso l'Hotel Duca D'Aosta, dunque in una sistemazione sicuramente più confortevole.
Nel frattempo, mentre è proseguita la sorveglianza sul Fosso Vallelunga, in mattinata sono arrivate, una dopo l'altra mille emergenze, oltre agli allagamenti, anche le frane in diverse aree collinari della città, dunque la collina di San Donato, via Fonte Borea, via Caravaggio, via Colle Scorrano, strada delle Fornaci, via Prati, via Catani, via Valle Furci, strada Vicinale Mambella-via Valle Fuzzina, dove la terra ha trascinato con se' alberi e pali della pubblica illuminazione; via Colle Renazzo, Belvedere-San Silvestro, strada Colle Pizzuto, strada Ciafardella, via Francesco Paolo d'Annunzio, via Polacchi, frane tutte sottoposte a monitoraggio con il posizionamento di transenne".
Ma non basta: intorno alle 9 è scattato l'allarme anche in via Caduti per Servizio, al civico numero 48, dove l'enorme quantità di pioggia caduta ha determinato il cedimento di una collina che ha provocato la rottura del muro di contenimento di cemento armato, riversando lungo via Caduti per Servizio un mare di acqua e fango. “Per fronteggiare l'emergenza con l'Ater è stata disposta l'evacuazione del palazzo immediatamente prospiciente il muro, 12 famiglie in tutto: 10 hanno subito trovato una sistemazione alternativa autonoma; per due famiglie con diversamente abili presenti ha ottemperato il Comune trovando una sistemazione temporanea presso strutture d'accoglienza.
Nel frattempo è arrivato l'allarme allagamento dalla Casa Circondariale che abbiamo supportato garantendo la fornitura di 200 coperte, alcune delle quali donate anche dal Club Service del Rotary; 60 lampade d'emergenza, 50 brandine da campo, 150 berretti di lana e 150 paia di guanti. A fornire i pasti è stata la Caritas, nonostante l'allagamento dei locali, mensa compresa, della Cittadella di via Alento.
Altro problema con il quale stiamo combattendo da stamane è il black out di mezza città, sostanzialmente da San Donato sino a Porta Nuova-via Misticoni-via D'Annunzio, a causa dei guasti alle centraline dell'Enel invase dall'acqua e dunque spente per evitare di bruciare i trasformatori, un disagio che ci ha però costretto a portare in ospedale molti utenti che vivono grazie ad apparecchiature di assistenza alla respirazione artificiale, e anche a provvedere a minime forniture alimentari agli utenti più anziani. E purtroppo a oggi l'Enel non è ancora in grado di dire quando sarà possibile ripristinare l'erogazione dell'energia elettrica.
Ai cittadini chiediamo di collaborare per superare insieme una situazione di assoluta emergenza che non ha colpito solo Pescara, ma l'intera costa adriatica, rimanendo a completa disposizione della popolazione per qualunque necessità. Intanto tutte le scuole, di ogni ordine e grado, dunque asili nido, materne, elementari, medie inferiori e superiori resteranno chiuse anche domani, martedì 3 dicembre, sia per gli studenti che per il personale scolastico, dirigenti, docenti e operatori".