I "grottoni" di Picenze, frazione del Comune di Barisciano, continuano a dare grattacapi all’amministrazione comunale.
Poco più di un anno fa vi avevamo raccontato dello stop che il Difensore civico regionale impose al sindaco Francesco Di Paolo intimandogli di interrompere i lavori di ricostruzione di un aggregato situato in località San Martino (consorzio 23 SM), proprio sopra una delle tante grotte sotterranee su cui è costruito il paese.
L’organo regionale ordinò in quella circostanza al primo cittadino di Barisciano di fermare i lavori fino a che non fosse stato approvato il Pai (il Piano stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico, Fenomeni Gravitati e Processi Erosivi) e chiese, contestualmente, a Ingv e Università dell’Aquila di dire, una volta per tutte, se in quella zona si poteva ricostruire in sicurezza o no.
Pochi giorni fa Di Paolo, in seguito a una segnalazione fatta il 5 aprile dai carabinieri-forestali di Barisciano, è stato costretto a intervenire di nuovo, chiudendo una piazzetta della frazione, piazza Bonomo, che si trova a poca distanza dall’aggregato sul quale si era pronunciato il Difensore civico.
Una misura precauzionale, spiega il sindaco, presa non perché ci siano pericoli o rischi di crolli imminenti ma in considerazione del fatto che in quella zona c’è un cantiere, con tanto di gru e scarrabili per le macerie, e che, come si legge nell’ordinanza di chiusura, “allo stato attuale non è possibile valutare lo stato delle grotte sottostanti in quanto non si è in possesso di studi o indagini atti a valutare la presenza/estensione delle cavità ipogee”.
Di Paolo giura che si tratta di un problema che verrà risolto nel giro di pochi giorni, due settimane al massimo: “Abbiamo commissionato uno studio a un geologo” dichiara il primo cittadino a NewsTown “già la prossima settimana ne conosceremo gli esiti e potremo intervenire”.
Sarà proprio la perizia geologica, dice Di Paolo, a stabilire il metodo migliore per l’eventuale opera di messa in sicurezza delle grotte. E’ probabile, comunque, che si procederà a una “tombatura”, ossia a un loro riempimento mediante del calcestruzzo speciale. Trattandosi di un luogo pubblico, l’intervento sarà a carico del Comune.
I consiglieri comunali di opposizione, però, non sono tranquilli e vogliono vederci chiaro.
Il gruppo Barisciano Bene Comune ha presentato un’interrogazione in cui chiede a Di Paolo di trovare una soluzione definitiva al problema, procedendo anche alla stesura di uno studio definitivo sulle cavità ipogee di Picenze.
Un documento atteso da anni, affermano i consiglieri Mauro Colaianni, Roberta Pacifico e Tonino Matergia (che rimproverano al sindaco di aver ignorato anche alcune relazioni dell’Università dell’Aquila che avevano sottolineato la pericolosità delle grotte), ma mai prodotto, proprio come il Pai.
Di Paolo, però, ribatte che un’ indagine geologica di così ampia scala - estesa non solo a Barisciano ma anche a molti altri comuni circostanti - non è di competenza del Comune, che non avrebbe né i mezzi né le competenze per portarla a termine. Tant'è che ad occuparsene, dice Di Paolo, è il Provveditorato alle opere pubbliche. “Per concludere lo studio, però, ci vorranno anni” precisa il primo cittadino “e allora che facciamo, fino ad allora teniamo ferma la ricostruzione?”.
Quanto al Pai, Di Paolo risponde che lo scorso anno il comune diede esecuzione all’atto del Difensore civico bloccando i lavori ma che successivamente furono gli stessi proprietari dell’aggregato - che nel frattempo avevano ottenuto dall’Usrc (l’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del Cratere) una maggiorazione del contributo per la messa in sicurezza delle grotte (c’è una legge che stabilisce che, in presenza di cavità ipogee, ci sono 150 euro a metro cubo aggiuntivi) - a chiedere che il progetto venisse sbloccato, senza che fosse sottoposto a modifiche sostanziali.