Lunedì, 30 Aprile 2018 14:19

Primo maggio, Cisal contro aperture supermercati e centri commerciali: "Sia giornata di festa non di ricatti"

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"A L’Aquila il 1° maggio resteranno aperti il Globo e i due supermercati Carrefour, questi ultimi con una grande contraddizione in più, resteranno aperti a L’Aquila e in Italia mentre  in Francia e negli altri Paesi europei resteranno quasi tutti chiusi. Il 1° maggio deve essere la festa dei lavoratori e non la giornata dei ricatti".

A scriverlo, in una nota, è il segretario provinciale della Cisal Terziario Maurizio Panepucci.

La nota completa

"Le liberalizzazioni selvagge di Bersani e Monti" si legge "sono state un autentico fallimento - le aperture di centri e gallerie commerciali 365 giorni l’anno, anche con aperture H 24, hanno segnato lo svuotamento dei centri storici e non hanno portato i risultati promessi e attesi (maggiori consumi e maggiore occupazione)".

"Non hanno creato  nuovi posti di lavoro ma hanno generato solo una diversa gestione del costo del lavoro, con una netta e drastica riduzione del costo del lavoro diretto attraverso interventi forzati nei confronti dei lavoratori storici con contratti a tempo indeterminato, necessari per creare lo spazio necessario per sviluppare contratti interinali, lavori terziarizzati, lavori a chiamata e sempre rigorosamente  precari e mal pagati".

"A L’Aquila il 1° maggio resteranno aperti il Globo e i due supermercati Carrefour, questi ultimi con una grande contraddizione in più, resteranno aperti a L’Aquila e in Italia mentre  in Francia e negli altri Paesi europei resteranno quasi tutti chiusi".

"I lavoratori italiani da troppo tempo godono di minori diritti rispetto ai lavoratori europei, da troppo tempo ormai si ha la certezza di poter fare in Italia quello che non è concesso in altri paesi".

"Dietro alle aperture nei giorni festivi e del 1 Maggio c’è solo il peggioramento della qualità della vita dei lavoratori, c’è solo meno tempo per le famiglie e per i figli, c’è solo una retribuzione non commisurata all’impegno e ai sacrifici e c’è solo la volontà delle aziende di precarizzare e mal pagare sempre più il lavoro".

"Le aperture domenicali e festive sono   una opportunità per i clienti  ma devono essere una opportunità anche per i lavoratori, le aperture aggiuntive devono generare nuovi posti di lavoro reali e continuativi e non devono  essere gestite  con  una diversa distribuzione oraria dei lavoratori indeterminati attraverso riposi compensativi".

"Auspichiamo di poter  ripristinare prima possibile una concertazione a livello di enti locali e che spetti a Regione e Comune stabilire il calendario di aperture. (L’Aquila avrebbe l’assoluta necessità di una nuova politica commerciale indispensabile per la rinascita del centro storico e indispensabile per  le altre attività commerciali e artigianali)".

"Ci attiveremo per sostenere  la  proposta di legge che prevede che su dodici giorni festivi all’anno  sei debbano essere di chiusura  e le date dovrebbero venire contrattate fra  le associazioni e i Comuni, garantendo l’apertura del 25% degli esercizi commerciali a rotazione (in modo da garantire il servizio ai consumatori)".

"Ci attiveremo  affinchè si adotti per  i lavoratori il criterio di volontarietà e una maggiore retribuzione per i giorni festivi rispetto alle “semplici” domeniche"".

"Il 1° maggio deve essere la festa dei lavoratori e non la giornata dei ricatti".

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