Giusto qualche giorno fa, martedì 29 maggio, il sindaco Pierluigi Biondi, che detiene anche la delega alla ricostruzione privata, firmava un comunicato stampa che, in sostanza, 'salutava' i primi effetti benefici delle semplificazioni giunte con i decreti Usra 10 e 11, grazie ai quali - sottolineava - "sono stati emesssi, rispettivamente, 38 pareri per 16,3 milioni e 11 pareri per 7,1 milioni".
Provvedimenti - rivendicava il primo cittadino - "per i quali mi sono speso in prima persona e che hanno contribuito a dare uno slancio ai processi di ricostruzione che, nei prossimi mesi, daranno ulteriori risultati". Dunque, i numeri: "dal primo gennaio ad oggi, sono stati istruiti mediamente pareri per complessivi 51,5 milioni mensili (di cui concessi 33,7) a fronte dei 47,9 del primo semestre dello scorso anno (di cui 24,2 concessi) e dei 46 del secondo semestre 2017 (di cui concessi 25,7)".
Un aumento "che si attesta intorno al 37%, che testimonia il cambio di passo rispetto al passato e che deve essere lo stimolo per migliorare ulteriormente".
Tutto bene, insomma; la ricostruzione privata ha avuto una accellerazione. Così si è detto pubblicamente, almeno.
Pochi giorni prima, però, lo stesso Biondi aveva firmato una durissima missiva inviata alla sottosegretaria per la ricostruzione Paola De Micheli e, per conoscenza, al coordinatore della Struttura tecnica di missione Giampiero Marchesi, al vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, al titolare dell'ufficio speciale Raniero Fabrizi, al dirigente del settore ricostruzione privata del Comune dell'Aquila Vittorio Fabrizi. Puoi leggerla qui.
Un vero e proprio atto di denuncia: in sostanza, il primo cittadino ha inteso ribadire, "nuovamente" scrive, le preoccupazioni "che oggi, ancor di più, ho sull'andamento e sulla gestione dell'Usra"; un atto d'accusa nei confronti del titolare Raniero Fabrizi, in scadenza di mandato alla fine del 2018 - è di qualche giorno fa la pubblicazione dell'avviso per la manifestazione d'interesse relativa al conferimento dell'incarico - e da qualche ora incaricato dal Consiglio dei Ministri dell'interim fino ad ottobre come capo dell'Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere.
A leggere tra le righe, la prima mossa per evitare che a Fabrizi possa essere rinnovato l'incarico; d'altra parte, nella lettera il sindaco Biondi chiarisce come "il cambio della governance richiesto molti mesi fa avesse un fondamento concreto e non fosse una mera rivendicazione di spoil system di carattere politico, per quanto anche lo stesso avrebbe avuto pieno diritto di legittimità, stante il cambio d'amministrazione"; insomma, al momento dell'insediamento il sindaco dell'Aquila avrebbe chiesto la 'testa' del titolare dell'Usra non ottenendo, tuttavia, alcuna apertura dal Governo. "E' evidente che questo perdurante stato di cose dovrà essere reso pubblico e ognuno dovrà farsi carico della propria dose di responsabilità", l'avvertimento del primo cittadino.
Biondi riporta alcuni dati che, a suo dire, mostrerebbero senza dubbio il malfunzionamento dell'ufficio, sebbene col dirigente Vittorio Fabrizi abbia provato nel tempo a "suggerire modelli organizzativi diversi per eliminare ridondanze nelle istruttorie e sottoutilizzo delle risorse umane". Dati in assoluta controtendenza rispetto al comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi: "Si registra un costante calo nel numero dei pareri emessi: si è passati dai 749 del 2014 ai 724 del 2015, ai 633 del 2016, ai 517 del 2017 fino ai circa 500 stimati per il 2018 malgrado siano intervenute procedure istruttorie semplificate per la così detta 'vecchia procedura' con l'approvazione del decreto 10 e per la così detta 'nuova procedura' con l'emanazione del decreto 11, successivamente modificato e corretto col decreto 12".
Si tratta dei provvedimenti richiamati dal primo cittadino nella nota stampa, e che avrebbero dato uno slancio ai processi di ricostruzione.
Leggiamo ancora dalla lettera inviata a Paola De Micheli: per ciò che attiene le vecchie procedure, si registra "un calo nella emissione dei contributi definitivi: si è passati dal 20% rispetto alle pratiche complessivamente istruite nel 2016 ad un misero 11 stimato per l'anno in corso. Ad oggi, risulta una sola pratica istruita nel mese di maggio per un importo pari a 40mila euro; parliamo - scrive Biondi - di pratiche di ricostruzione presentate nel 2012 e che, da oltre 6 anni, aspettano di avere risposta dal parte dello Stato". Si riscontra, altresì, "un leggero calo nella emissione dei pareri 'parte II' nonostante, come già detto, sia stata approvata una procedura semplificata per le pratiche il cui importo lavori non superi il milione".
Inoltre, "è allarmante la crescita del numero delle rettifiche che, chiaramente, sono sintomo di una precedente istruttoria eseguita in maniera non corretta o frettolosa". E aumentano i dinieghi, a dire che "sempre meno si vuole trovare soluzioni alle problematiche: dal 2015 ad oggi sono più che raddoppiati".
Un quadro a tinte foschissime, insomma, che 'fa a pugni' con le parole usate nel comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi. Un atto d'accusa che giunge in un momento politico particolare, con l'atteso avvio della legislatura che dovrà dare un volto e un nome al titolare dell'Ufficio, alla scadenza del mandato Fabrizi: è chiaro che sono partite le manovre per avere all'Usra un 'profilo' amico all'amministrazione comunale di centrodestra.
Per il momento, Raniero Fabrizi si è limitato a spiegare di aver risposto alla lettera del sindaco dell'Aquila e di essere pronto a smontare ogni addebito. Sta di fatto che un clima così teso, a diversi mesi dalla scadenza del mandato del titolare, non lascia affatto tranquilli per il buon andamento della ricostruzione.