Martedì, 05 Giugno 2018 12:17

Ordinanza sugli ortofrutta, i consiglieri d'opposizione: "Per Biondi si è rivelata un'arma a doppio taglio"

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"L'ordinanza sindacale numero 124 del 28 marzo scorso, che ha disposto il 'divieto di esposizione di frutta, erbaggi, legumi, generi alimentari e simili, al di fuori dei locali di vendita, sia sul suolo pubblico che privato o di uso pubblico o aperto al pubblico passaggio', si è rivelata per Pierluigi Biondi un'arma a doppio taglio. L'atto fa infatti riferimento alla legge numero 283 del 30 aprile 1962, 'in tema di igiene della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande' il cui Regolamento di esecuzione (il Dpr 26 marzo 1987, numero 327, all'articolo 31 e seguenti) esplicita i requisiti degli esercizi di vendita e di somministrazione di sostanze alimentari e bevande. Inoltre, per il rilascio delle porzioni di suolo pubblico, si fa riferimento all'articolo 22 della legge 2248 del 1865 (per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia), emanata dal primo Re d'Italia, Vittorio Emanuele II di Savoia".

A dichiararlo in una nota sono i consiglieri comunali d'opposizione Giustino Masciocco (Articolo 1), Elisabetta Vicini (Democratici e socialisti) e Angelo Mancini (L'Aquila Sicurezza e lavoro) che chiariscono come l'ordinanza "voleva evidentemente colpire gli egiziani e le loro attività di ortofrutta e non esplicitare controlli diffusi sul rispetto delle regole da parte di tutti i commercianti ed esercenti che somministrano bevande e cibi all'aperto"; tuttavia, "i Vigili urbani, nelle loro verifiche, hanno giustamente rispettato la norma, controllando tutti gli esercizi senza distinzioni: alle prime proteste, il sindaco Pierluigi Biondi e l'assessore alle Attività produttive Alessandro Piccinini hanno voluto aggiustare il tiro, entrando a gamba tesa nella libera gestione ed interpretazione della norma da parte di funzionari e dirigenti".

E lo hanno fatto come elefanti che si muovono in una cristalleria, l'affondo dei consiglieri Masciocco, Vicini e Mancini. "Prima il sindaco, attaccando la stampa con termini come 'pressapochismo e disinformazione', poi l'assessore Piccinini, criticando il lavoro dei Vigili urbani, che, secondo lui, 'avrebbero dovuto interpellare l'amministrazione', salvo poi fare un passo indietro con un comunicato stampa nel quale, tuttavia, hanno insistito sull'assenza di notifiche o diffide solo per rassicurare i commercianti. E' evidente la volontà di non inimicarsi la categoria, volendo invece andare a colpire solo la rivendita di frutta e verdura gestita da lavoratori stranieri, forzando di fatto un'interpretazione restrittiva della norma che dovrebbe colpire alcuni esercenti sì ed altri no, minando peraltro le regole europee del mercato e della concorrenza".

Non è un buon segnale per l'amministrazione comunale. Sono marcati ed evidenti "i segnali di malcontento dei dipendenti dell'ente, sempre più delusi da un modo di operare imperioso e confusionario che, oltre ad appesantire il clima delle giornate lavorative, lede la libertà di funzionari e i dirigenti i cui poteri, dopo le riforme degli anni Novanta, sono separati nettamente dagli indirizzi che può fornire la politica. Non vorremmo che la guida del Settore Polizia municipale, affidata al dirigente Tiziano Amorosi e non ad un comandante, come la norma prevede, condizioni, con i dettami della politica a lui più vicina, la serena gestione dell'applicazione delle ordinanze sindacali. E non vorremmo che il sindaco Pierluigi Biondi, scopiazzando le norme di un regio decreto del 27 luglio 1934 (numero 1265), volesse tornare ad una gestione autoritaria e da podestà che non ha nulla a che vedere con le regole democratiche e d'integrazione cui dovremmo far riferimento per un buon vivere civile".

Ultima modifica il Martedì, 05 Giugno 2018 13:15

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