Erano da poco passate le 12 di martedì mattina quando Genova ha visto avverarsi un incubo con il cedimento del viadotto sulla valle Polcevera, conosciuto anche come Ponte Morandi.
Il bilancio, all'alba di mercoledì 15 agosto, è spaventoso e ancora in aggiornamento: almeno 37 morti accertati, tra cui tre bambini di 8, 12 e 13 anni, ma il conteggio cresce man mano che i corpi vengono recuperati e alla fine potrebbe essere di quaranta vittime. Tre le persone ufficialmente disperse, tra queste ci sarebbe anche un cittadino cileno. Sono 16 i feriti trasportati negli ospedali genovesi, tra cui 4 persone estratte vive dalle lamiere. Uno di loro, in codice verde, è stato dimesso. All'ospedale San Martino di Genova sono 5 i codici rossi, tutti pazienti con politraumi. Tra loro un 30enne in rianimazione in gravi condizioni con un forte trauma toracico. Ricoverato anche un 28enne che era a bordo di un tir rimasto sospeso sul bordo del precipizio, con un forte trauma a una spalla; in codice rosso una pensionata di 75 anni che è rimasta intossicata nella sua abitazione, andata a fuoco dopo essere stata travolta.
La procura di Genova ha aperto un'inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti per accertare le cause di quella che il Procuratore Francesco Cozzi ha definito "una tragedia immane e insensata".
Per ore i soccorritori di vigili del fuoco, protezione civile e delle forze dell'ordine hanno lavorato tra le macerie, in cerca di sopravvissuti, e le operazioni sono andate avanti per tutta la notte e proseguiranno anche nella giornata di oggi. I vigili del fuoco hanno individuato tre punti di scavo e si stanno muovendo lungo tutto l'asse del ponte caduto.
Al momento due delle tre aree di ricerca sono state bonificate: si tratta di quella che si trova sul lato sinistro del fiume, dove ci sono i depositi dell'Amiu - l'azienda ambientale del Comune di Genova - e di quella al centro del Polcevera, dove ci sono i resti di diversi mezzi pesanti e di auto schiacciate da un enorme pezzo di ponte conficcato nel terreno. Le ricerche invece continuano nella zona della ferrovia, lungo il lato destro del fiume: lì i vigili del fuoco stanno scavando sia attorno ai resti del pilone sia poco più in là, dove sotto un pezzo di ponte crollato si è aperto una sorta di cratere con ancora dei mezzi all'interno.
"Dovremo adottare un piano per mettere a frutto tutti i dati informatici e operare un monitoraggio costante e incisivo, non è possibile che si verifichino tragedie del genere", ha detto il premier Giuseppe Conte, arrivato ieri sera alle 18.30 sul luogo del disastro. "È ancora presto per verificare cause e responsabilità, ma tragedie del genere non devono più accadere - ha aggiunto - Bisogna fare in modo che tutto il territorio sia messo in sicurezza".