Oggi, avremmo voluto consigliarvi un paio di mete turistiche 'last minute', per festeggiare il Ferragosto in luoghi insoliti d'Abruzzo, e magari adatti al tempo incerto di queste ore.
La tragedia di Genova, però, ci ha convinto piuttosto a fare nostre le parole del paesologo Franco Arminio.
"E' ferragosto. Gli italiani in segno di lutto dovrebbero rinunciare ai festeggiamenti", ha scritto Arminio; "ritrovarsi va bene, ma bisogna fare di questo stare insieme non la solita grande abbuffata, ma un momento di riflessione sull'attimo terribile che prima o poi può raggiungere ognuno di noi. Non mi pare importante adesso dire le solite cose ovvie sulle insufficienze delle nostre strade in un mondo in cui l'automobile è al centro dell'economia e dei nostri paesaggi. Prima di esigere risposte in merito alle colpe per il crollo, bisogna che una risposta la diano gli italiani proprio nel giorno di ferragosto".
Arminio si augura che il governo dichiari il lutto nazionale. "Il lutto è importante. Noi non dobbiamo perdere la capacità di scandalizzarci davanti alla morte. Dobbiamo piangere, imprecare. Se la morte non produce un arresto della nostra vita vuol dire che è morta anche la morte. Pensate a cosa significa morire mentre si attraversa un ponte. Pensate a chi stava ascoltando musica, a chi magari stava al telefono. Una tragedia non può essere ogni volta il pretesto per i soliti discorsi sul degrado della nazione".
Questo c'è e va combattuto. "Ma non scordiamoci che la questione è la morte e la nostra capacità di reazione alla morte. I morti di Genova sono nostri amici, nostri parenti. In ognuno dei nostri raduni dovrà esserci un momento per loro".