Lunedì 24 settembre, alle ore 12 nella sala Rivera a Palazzo Fibbioni, il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, e il vice sindaco, Guido Liris, terranno una conferenza stampa per presentare i contenuti della delibera di Giunta contenente le disposizioni relative alle procedure per la riperimetrazione delle zone Sic e Zps del Gran Sasso.
Ne abbiamo scritto ieri: in sostanza, la Giunta ha approvato una delibera che recepisce le due petizioni lanciate dall'associazione Progetto Montagna (che fa capo al gruppo SaveGranSasso) impegnandosi a "chiedere alla competenti Direzione della Regione Abruzzo di avviare l'iter di rettifica dei perimetri mediante appositi e idonei studi ambientali atti a verificare le mutate caratteristiche ambientali e antropiche delle aree in questione".
Un provvedimento di "portata storica", ha sottolineato l'associazione Progetto Montagna che, in una nota, ha chiarito di aver "fornito documentazione, studi scientifici e proposte concrete sulla gestione e la rimodulazione dei vincoli delle Direttive Natura 2000, proponendo le basi per uno sviluppo compatibile sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico"; adesso - hanno aggiunto gli attivisti - "la palla sul percorso amministrativo da seguire, indicato peraltro dai testi delle due petizioni, passa ai rappresentanti del Comune dell’Aquila ed al Presidente della Regione Abruzzo".
Tuttavia, avverso l'atto deliberativo della Giunta comunale si sta mobilitando il mondo ambientalista.
La sezione aquilana di Italia Nostra ha inviato una nota al Ministero dell'Ambiente e all'assessorato 'Parchi, territorio, ambiente' di Regione Abruzzo chiedendo un "deciso e tempestivo intervento" per impedire che "si creino anche solo le premesse di un ulteriore scempio ambientale. Comprendiamo che la nuova Giunta comunale debba pagare 'dazio elettorale' a qualche associazione che sostiene questa deleteria proposta - l'affondo di Italia Nostra - e anche in vista delle prossime scadenze elettorali regionali, ma così ha assunto una posizione decisamente antistorica che tenta di aggredire le montagne del Gran Sasso aquilano con ulteriori impianti e caroselli di sci invernali".
Non si capisce poi quali siano 'le mutate caratteristiche ambientali e antropiche delle aree in questione', si legge nella nota; "delle due l’una, o non sono mutate o, se sono mutate, gli Enti preposti non hanno svolto adeguatamente il ruolo che loro compete per la salvaguardia della pregevole e tutelata area montana".
Dunque, Italia Nostra ha incalzato il Ministero dell’Ambiente affinché "si adoperi per far funzionare finalmente al meglio un Ente Parco che fino ad oggi non ha certo brillato nella sua attività istituzionale", così come ha reiterato la richiesta a Regione Abruzzo d'approvare il prima possibile i Piani di Gestione dei SIC "in modo tale da portare ai residenti le giuste e dovute compensazioni previste".
Critico anche Enrico Perilli, già presidente della Commissione territorio del Comune dell'Aquila, membro della segreteria regionale di Sinistra Italiana. "Il provvedimento non è altro che una marchetta elettorale del vice sindaco Guido Liris in vista delle elezioni regionali; tra l'altro, non ha alcun significato: si limita a chiedere alla Regione di istruire l'iter di riperimetrazione con i necessari studi scientifici che l'allora direttore del Parco, Domenico Nicoletti, stava avviando con l'istituzione di una Commissione che avrebbe dovuto valutare le politiche adottate dal Sic, la presenza di detrattori ambientali, le opere di compensazione e via dicendo. Non se ne è fatto nulla. Ora, la Giunta chiede a Regione Abruzzo d'avviare un procedimento che sarà lunghissimo, e infruttuoso: l'Ente dovrà istituire una commissione col Comune dell'Aquila e il Parco, andrà realizzato lo studio e proposta la rettifica dei parametri; a quel punto, dovrà esprimersi il Consiglio comunale, dunque il provvedimento tornerà in Regione che dovrà indirizzarlo al Ministero dell'Ambiente".
E al dicastero, oggi, siede il generale dei Carabinieri forestali Sergio Costa, "con una sensibilità ecologista molto forte - sottolinea Perilli - e che ha già tirato dritto sul 'piano lupi' stralciando la norma sugli abbattimenti controllati", mettendosi di traverso, tra l'altro, sui disegni di legge approvati nelle province di Trento e Bolzano che prevedono la possibilità d'abbattere lupi ed orsi. "E comunque, il provvedimento dovrebbe poi finire a Bruxelles. Insomma, si tratta di una mossa del vice sindaco per giocarsi un pacchetto di voti sul quale lucra anche Pierpaolo Pietrucci - le parole di Perilli - che non a caso ha le stesse posizioni di Liris".
Dunque, l'affondo: "Questa amministrazione si muove come le altre che l'hanno preceduta, con la 'monovisione' impiantistica; la riperimetrazione servirebbe soltanto alla realizzazione del collegamento Scindarella-Monte Cristo, e di nuovo mi chiedo: è economicamente sensato investire 16 milioni, oltre le risorse necessarie alla futura manutenzione, per quel tipo di impianto che avrebbe, tra l'altro, tempi di realizzazione decennali? E poi, c'è una questione sottaciuta: il piano valanghe. Come mettere in sicurezza l'impianto? Ci vorrebbero altri milioni e altri anni. Purtroppo, l’amministrazione è schiava di un'idea culturale anacronistica, fuori dal tempo, oltre che di pressioni elettorali: così facendo, resterà ferma altri vent'anni. E intanto, laddove si investe su un altro modello di turismo, come a Pescasseroli, nella settimana di ferragosto si sono contate 20mila presenze".
Ancora più duro il giudizio di Augusto De Sanctis, esperto riconosciuto in materia di siti d'interesse comunitario e zone di protezione speciale. "Ci ha già provato la Giunta regionale di centrodestra nel 2001 a perseguire la strada della riperimetrazione, schiantandosi contro un muro. A Campo Imperatore ci sono specie in direttiva e, sia chiaro, i Sic e le Zps si delimitano su precisi valori ambientali; lì ci sono, è un'evidenza scientifica e, dunque, stiamo discutendo del nulla. Si tratta di aree fondamentali per la fauna e la flora, e l'Unione Europea sul punto è intransigente tanto che l'Italia è già in pre-procedura di infrazione proprio per la protezione e gestione di alcuni Sic e Zps".
A dire che l'Italia, si dovesse pure arrivare a riperimetrazione, si esporrebbe ad una procedura di infrazione; per fare un esempio, l'Abruzzo ha dovuto ampliare la zps Majella per proteggere il nibbio reale: "l'Unione Europea ragiona in termini strettamente scientifici; non si stanno tenendo in conto le discussioni a livello comunitario e ministeriale, e che vanno in senso opposto alla decisione assunta alla Giunta comunale. Si tratta di un provvedimento di respiro cortissimo".
Tra l'altro, Regione Abruzzo dovrebbe preoccuparsi, piuttosto, "di non aver attivato la misura 'Indennità Natura2000' nel PSR: la Ue aveva stanziato delle risorse per allevatori e così via, nei Sic e nelle Zps. L'Ente, però, non ha attivato la misura, perdendo qualche milione di euro. E ancora peggio, è stata duramente ripresa da Bruxelles per non aver attivato i PAF, tra le poche regioni italiane".