Venerdì, 05 Ottobre 2018 14:00

Tonelli costretto a cedere, ma si dimette da Pescara Energia e non da TUA. Febbo: "Ci sono altre incompatibilità da risolvere"

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Alla fine, Tullio Tonelli è stato costretto a cedere.

Pressato dalle continue richieste di dimissioni del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, che aveva più volte denunciato l'incompatibilità del ruolo di presidente di TUA Spa con l'incarico di amministratore unico di Pescara Energia Spa, ha deciso di fare un passo indietro, rinunciando però alla partecipata del Comune di Pescara e non alla società del traporto pubblico abruzzese, come chiedevano le opposizioni in Consiglio regionale.

"Oggi ho rassegnato nelle mani del Sindaco, Marco Alessandrini, le mie dimissioni da Amministratore Unico di Pescara Energia S.p.A., ruolo che ho ricoperto per quasi 11 anni", ha annunciato Tonelli.

Inizialmente Pescara Energia, con socio unico il Comune di Pescara, era stata costituita per gestire il servizio pubblico di distribuzione del gas naturale. Successivamente sono state estese le attività con la gestione delle reti e degli impianti di pubblica illuminazione e semaforici dal 1° aprile 2007 ed il servizio di gestione e manutenzione degli impianti elettrici e degli apparecchi di illuminazione dei 115 edifici di proprietà comunale dal 1° giugno 2016. "In questo lungo periodo - ha rivendicato Tonelli - una sola volta, nel 2011, il bilancio della società è stato chiuso con un limitato disavanzo (€. 113.000), ma nel complesso del periodo l'utile è stato di oltre €. 2.600.000 dei quali €. 850.000 versati al Comune di Pescara e la rimanenza attribuita a riserva legale e straordinaria di Pescara Energia. Se a questi bilanci sommiamo i 28 bilanci dell'azienda dei trasporti urbani di Pescara, gestiti sotto la mia responsabilità e tutti chiusi in utile, posso dire di essere, ovviamente a titolo personale, soddisfatto".

Tonelli ha inteso ribadire, comunque, come le dimissioni da Pescara Energia non siano dovute "alla presunta incompatibilità tra i due incarichi. Ho chiarito con due comunicazioni del 13 e 19 settembre 2018 le motivazioni di queste convinzioni supportato da pareri legali; la motivazione vera risiede nella constatazione che l'impegno sostenuto dal 20 febbraio 2017 in aggiunta a quello precedente ha reso molto difficile ed oneroso il permanere del doppio incarico, per cui ho optato di continuare la mia opera, se la Regione Abruzzo lo riterrà, in TUA".

Ed a proposito della società unica del trasporto pubblico abruzzese, il presidente ha colto l'occasione per una breve disamina sull'attuale situazione. "Posso affermare che sono stati, dal momento della mia nomina, diciannove mesi di intensa attività che ha prodotto, a mio parere, buoni risultati. Innanzitutto siamo tra le pochissime aziende italiane che sono riuscite ad ottenere l'affidamento in house, sottraendo il personale ai rischi conseguenti al risultato di una gara che, altrimenti, avrebbe dovuto essere esperita a dicembre 2019. In secondo luogo abbiamo dimostrato una buona efficienza gestionale, poiché, a fronte di un taglio dei contributi in un biennio di 11 milioni di euro siamo riusciti a chiudere il bilancio dell'anno 2017 con un piccolo utile (circa 200.000 euro) avendo effettuato una riduzione dei costi dello stesso importo".

Per l'anno in corso il bilancio relativo al 1° semestre si è chiuso, però, con un disavanzo di €. 2.161.470, superiore di €. 681.231 rispetto al bilancio del 1° semestre 2017. "Le motivazioni sono essenzialmente due: la prima riguarda il forte aumento del costo dei carburanti e delle materie prime, che hanno registrato un incremento della spesa di poco superiore al milione di euro; la seconda riguarda il mancato trasferimento a Sangritana S.p.A. delle linee commerciali dal 1° gennaio 2018, come previsto dalla delibera di Giunta Regionale n. 539 del 29 settembre 2017, parzialmente rimessa in discussione dalla risoluzione del 24 luglio 2018 della II° Commissione del Consiglio Regionale con la quale si impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente a dare indirizzi a TUA per mantenere nel TPL le linee Giulianova-Teramo-Roma e L'Aquila-Roma, mancanti di alternative trasportistiche, ed anche quelle relazioni che dall'area della Marsica e dalla Valle Peligna vanno verso Roma. Ciò ha comportato un costo aggiuntivo per TUA di €. 1.140.000".

Come può dedursi - ha aggiunto Tonelli - "questi due fattori hanno determinato il disavanzo registrato, anche se, bisogna segnalarlo, con le operazioni di chiusura di fine anno, come dimostrato dal bilancio relativo all'anno 2017, vanno valutati elementi che probabilmente porteranno alla riduzione dei costi. Ho segnalato in data 30 agosto 2018 alla Regione Abruzzo che considerare le linee sopra citate facenti parte del TPL senza la contribuzione prevista per detta tipologia di servizio farebbe mancare a TUA una entrata variabile da 5 a 7 milioni di euro all'anno. Ciò non è sostenibile alla luce delle attuali disponibilità economico-finanziarie della Società, tenuto conto, altresì, che la contribuzione corrisposta, di poco superiore a 2 euro a km., è tra le più basse d'Italia per servizi analoghi".

Il presidente di TUA si è dunque concentrato sulla vicenda dei 55 lavoratori interinali lasciati a casa per una interpretazione particolarmente restrittiva, a sentire i sindacati, del decreto Dignità. "L'esonero è avvenuto su parere espresso da ASS.TRA., che è l'associazione nazionale datoriale delle imprese di trasporto pubblico, poiché, a parere di detta associazione, l'applicazione del recente 'decreto dignità' potrebbe creare problemi sull'iter programmato per le assunzioni. ASS.TRA. ha formulato formale interpello al ministero del Lavoro per chiarire gli aspetti controversi. Ovviamente, qualora vengano chiariti positivamente i quesiti posti si procederà con la riammissione in servizio dei lavoratori".

Febbo: "Ci sono altre due incompatibilià: mi rivolgerò alla Procura se non saranno rimosse"

A stretto giro, la replica del consigliere regionale Mauro Febbo che ha voluto sottolineare come le motivazioni e argomentazioni illustrate da Tonelli "siano prive di ogni fondamento giuridico e amministrativo. Le sue tardive dimissioni da Pescara Energia SpA attestano e certificano la sua piena incompatibilità e avvalorano invece le nostre ragioni sull'illegittimità dei due ruoli ricoperti contemporaneamente dall'attuale presidente di TUA".

Febbo ha ricordato come "l'acclarata incompatibilità di Tonelli sia stata ravvisata sia dall'avvocatura regionale, avv. Stefania Valeri, sia dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (ANAC interna) di TUA Spa, Pierluigi Venditti. Sinceramente ci saremmo aspettati le dimissioni di Tonelli da TUA Spa e non si capisce come mai sceglie di restare saldamente alla guida di un Consiglio di Amministrazione che ritengo tutt'ora illegittimo. Innanzitutto – ha chiarito Febbo – quando Tonelli avrà la correttezza di diffondere la prima semestralità del bilancio 2018, che commenterò dopo un'attenta analisi avendolo ricevuto soltanto ieri pomeriggio, si dimostrerà la correttezza delle mie osservazioni anche sulle perdite del bilancio 2017 e scopriremo sicuramente un'altra realtà della gestione della società dei Trasporti. Inoltre, cosa ancora più grave, oggi nel CdA ci sono altre due figure incompatibili. La prima è quella di Guido Dezio che da ieri riveste il ruolo di Direttore Generale del Comune di Pescara ed è illegittimo ricopra anche il ruolo di Vice Presidente di Tua, come stabilisce il Decreto Legislativo n. 39. La seconda è quella di Federica Evangelista che ricopre attualmente un incarico di collaborazione presso il Soggetto Aggregatore Regionale. La Evangelista ha dichiarato di essere una co.co.co, ma emerge un rapporto di consulenza alquanto anomalo e inconsueto in quanto ha lo stipendio in mensilità, osserva l'orario regionale ed ha uno specifico ufficio che risulta essere il suo posto di lavoro. Questi sono i presupposti che raffigurano più un lavoro da dipendente piuttosto che di collaboratore e quindi in piena violazione con l'art.11 comma 8 del D.Lgs 175/2016".

Quindi è urgente che vengano rimosse tutte le cause di incompatibilità, "altrimenti sarò costretto a rivolgermi, oltre che all'ANAC, come già fatto, anche alla Procura della Repubblica e Procura della Corte dei Conti. Pertanto – ha concluso Febbo – mi aspetto che la Regione Abruzzo intervenga immediatamente e si azzeri completamente tutto il Consiglio di Amministrazione prima di incorrere in un danno erariale che danneggi ulteriormente anche l'immagine della società TUA già abbastanza compromessa da questa gestione illegittima tutta dalfonsiana".

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