E' andata in scena questa mattina la protesta dei cittadini dell'Alta Valle Aterno contro la situazione della Sp2, la strada provinciale che collega Aringo di Montereale a Campotosto, chiusa dal dicembre 2017 a causa di una frana. Allevatori, agricoltori e amministratori dei comuni di Montereale e Campotosto si sono dati appuntamento sotto gli uffici della Provincia dell'Aquila, accusata di non intervenire con opere di ripristino della transitabilità nonostante ci siano risorse già stanziate per un totale di 128.000 euro.
Al presidio anche il consigliere regionale e presidente della commissione territorio Pierpaolo Pietrucci e il capogruppo de Il Passo Possibile in Consiglio comunale Paolo Romano. I cittadini, che sono stati ricevuti dal presidente della Provincia dell'Aquila Angelo Caruso, chiedono date certe di inizio dei lavori che dovrebbero interessare un'estensione di circa 10 chilometri della Sp2 tra i comuni di Montereale e Campotosto. "Siamo consapevoli che per il completamento dei lavori ci vorrà molto tempo - affermano i cittadini che però, sottolineando come in questi mesi ci sia stato un rimpallo di responsabilità tra Provincia e Regione, sollecitano la riapertura parziale della carreggiata visti gli innumerevoli disagi per gli automobilisti e, soprattutto, i contraccolpi negativi per le aziende e le attività commerciali.
"Mercoledì prossimo, 17 ottobre, il presidente Caruso sarà presente sulla strada interessata con un tecnico incaricato per stabilire modalità e tempi di intervento -afferma a NewsTown Pierpaolo Pietrucci- Nonostante le risorse che ho fatto stanziare assieme al collega Maurizio Di Nicola nel luglio scorso a beneficio della Provincia dell’Aquila per ripristinare la transitabilità della strada e il soccorso in caso di necessità non si è mosso un dito. Ora non possiamo più aspettare, si tratta di una arteria fondamentale, strategica per la vivibilità e la raggiungibilità delle aree interne, direi persino per la sopravvivenza dei territori".
Pietrucci, ripercorrendo l'iter che ha portato alla chiusura dell'arteria, sottolinea come i ritardi siano dovuti "al lassismo e all'inoperosità" da parte della Provincia che ha competenza in materia. "L'impegno di effetuare i lavori di ripristino della viabilità era stato preso dalla Protezione Civile -spiega- non se ne è fatto nulla perchè la Provincia non ha provveduto a trasferire ufficialmente le competenze in capo ad un altro ente. Addirittura, l'allora presidente regionale D'Alfonso, per sbloccare la situazione, chiamò in causa il Genio Militare che non potè intervenire per mancanza di rosorse".
Versione in parte smentita dalla Provincia che, in una nota, sottolinea come "l''impegno alla sistemazione della carrabile era stato preso dalla Protezione Civile, in capo alla Regione Abruzzo e che nulla è stato fatto affinché questa procedura potesse essere iniziata e, rispetto all'indugio, l'Amministrazione provinciale ha ritenuto di dover procedere per proprio conto all'immediata risoluzione del problema".
Intanto gli ammnistratori dell'Alta Valle dell'Aterno annunciano di essere pronti alla mobilitazione se non si dovesse procedere, in tempi rapidi, al ripristino della viabilità. "Basta con le promesse- il monito del sindaco di Campotosto Luigi Cannavicci- Venticinque giorni fa insieme al sindaco di Montereale abbiamo effettuato un sopralluogo in seguito al quale la Provincia avevo assunto impegno di individuare il tecnico progettista che, ci hanno detto oggi, verrà mercoledì così da avere contezza della tipologia di lavori da effettuare. Noi non possiamo più aspettare".
Con l'inverno alle porte, sottolinea Cannavicci, il rischio è che slitti tutto a primavera. "Fra 15 giorni potrebbe nevicare e non possiamo permetterci di restare un inverno intero con la strada chiusa. Dopo la frana e la conseguente chiusura dell'arteria, vista l'impossibilità di raggiungere in tempi ragionevoli il presidio medico di Montereale, la Regione ha stanziato risorse per attivare, nella struttura degli alpini di Campotosto, un presidio del 118. Invece di contrinuare a spendere soldi per mantenere il presidio, non sarebbe più facile riaprire, anche parzialmente, la strada?" si chiede Cannavicci che promette battaglia. "Se mercoledì non ci verranno comunicate date certe di inzio di lavori allora non ci limiteremo a sit in di protesta, ma chiameremo alla mobilitazione tutta la cittadinanza".