"Siamo orgogliosi nel constatare la risposta da parte degli aquilani alla petizione su change.org con la quale si chiede che il Festival della Partecipazione resti a L'Aquila [si può ancora firmare qui] anche per le edizioni successive. Siamo, nostro malgrado, un altro esempio di come uno strumento di partecipazione possa essere trascurato fino a lasciare che si estingua".
Si legge in una nota firmata dai componenti del Ctp 1, L'Aquila centro, che commentano così la campagna social promossa da alcuni cittadini e che ha già raccolto oltre 2mila e 200 firme in poco più di due giorni.
"Decisioni fondanti per il futuro della città come, ad esempio, il destino delle scuole e degli uffici comunali, l'abbattimento di un palazzo reso di nuovo agibile dopo il sisma (sarebbe il primo caso nella storia delle ricostruzioni post terremoto), le nuove funzioni da attribuire alla ex scuola De Amicis o al nuovo Cinema Massimo - sottolineano i consiglieri del Ctp - non possono essere veicolate dall'amministrazione ai cittadini solo a mezzo stampa. E la massiccia adesione alla petizione pro Festival della Partecipazione lo dimostra: questa città ha voglia di incontrarsi per dibattere di problemi e future soluzioni".
"Ricordiamo che con la passata amministrazione i Consigli Territoriali di Partecipazione, organismi eletti con un'affluenza di cittadini insperata, quasi diecimila persone, considerata la novità dell'esperimento, furono coinvolti persino nella redazione del documento preliminare al Nuovo Piano Regolatore, elaborando a fine percorso delle proposte poi inserite nella stesura dello stesso. Senza contare che tra Consiglio Comunale e Giunta siedono oggi ben sei ex consiglieri provenienti dall'esperienza formativa dei CTP a riprova di come gli stessi siano stati fucina anche di classe dirigente. In nome di questi e altri risultati ottenuti ci sentiamo in dovere di tutelare qualunque iniziativa voglia far crescere la partecipazione, e dunque il livello di consapevolezza, in città".