Monta la protesta dei sindaci di Abruzzo e Lazio impegnati nella lotta contro il 'caro pedaggi' e per la messa in sicurezza di A24 e A25.
Una settimana fa, i primi cittadini avevano lasciato simbolicamente appese le fasce tricolori innanzi alle porte del Mit, a Roma, non essendo stati ricevuti dal ministro Danilo Toninelli che aveva preso l'impegno di ascoltarli se fosse stata annullata la protesta indetta per il 31 ottobre scorso. E ieri sera, riuniti a Carsoli, hanno deciso di dire basta; insieme ai rappresentanti delle associazioni degli autotrasportatori (Confartigianato Trasporti Abruzzo, CNA FITA Abruzzo, Assotir Lazio, Abruzzo e Nazionale) della Confcommercio, di CGIL, CISL e UIL Abruzzo e Lazio, hanno stabilito di tornare a manifestare a Roma il 5 dicembre prossimo, dalle ore 10:30, "e di 'invadere' il piazzale di Porta Pia con gli autocarri messi a disposizione dagli autotrasportatori".
Una manifestazione destinata a fare molto rumore.
D'altra parte, a margine del Consiglio comunale straordinario convocato a L'Aquila dal presidente Roberto Tinari, il vice presidente di Strada dei Parchi Mauro Fabris ha chiarito che se entro la fine dell'anno non si approverà il Piano economico finanziario le tariffe torneranno ad aumentare del 12.89%, come avvenuto il 1° gennaio scorso e fino alla sospensione decisa alla fine di settembre. Inoltre, il Mit non ha ancora sbloccato i 192 milioni previsti nel dl Genova per l'avvio dei lavori di messa in sicurezza dei primi 13 viadotti attenzionati e, comunque, se non si procederà con il Pef da 3.2 miliardi di euro non verranno avviate le altre opere necessarie affinché si possa viaggiare in sicurezza su A24 e A25.