Si è conclusa l'udienza in Consiglio di Stato sull'anatra zoppa.
I giudici di Palazzo Spada sono chiamati a pronunciarsi sulla sentenza con cui il Tar dell'Aquila, nel luglio scorso, ha giudicato inammissibile il ricorso elettorale presentato da alcuni esponenti della coalizione di centrosinistra che si erano presentati alle elezioni amministrative del 2017.
I ricorrenti avevano chiesto il riconteggio delle schede in 11 seggi elettorali convinti di poter recuperare i 41 voti mancanti che avrebbero permesso al centrosinistra di superare la fatidica soglia del 50% dei voti validi e, dunque, far scattare così l'anatra zoppa, ovvero quella situazione particolare per cui un sindaco eletto si trova a convivere con un consiglio comunale la cui maggioranza è rappresentata da liste che avevano sostenuto un diverso candidato.
Il ricorso in Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar dell'Aquila è stato depositato ad agosto dagli stessi firmatari che avevano sottoscritto il primo ricorso, eccezion fatta per Americo Di Benedetto. Una decisione, quella dell'ex candidato sindaco battuto da Biondi al ballottaggio, che aveva fatto discutere.
Stamane, i motivi del contendere non sono stati discussi. E' stato ritenuto che le memorie scritte presentate dai legali di parte fossero sufficienti; erano presenti l'avvocato dei ricorrenti Alfonso Celotto e i colleghi che rappresentano invece il centrodestra, e cioé Raffaele Daniele e Roberto Colagrande.
I giudici di Palazzo Spada, dunque, hanno trattenuto la causa per la decisione: a quanto si è potuto apprendere, depositeranno la sentenza nel giro di 10 o 15 giorni, scrivendo così la parola fine sulla controversia.