Brutta tegola per il Comune dell'Aquila.
Il Consiglio di Stato, infatti, ha annullato il provvedimento con cui l'Ente, nell'agosto 2020, ha aggiudicato il servizio d'assistenza scolastica ad un centinaio tra studentesse e studenti fragili al raggruppamento temporaneo d'impresa tra la Società Cooperativa Pars Onlus e la Società Cooperativa Medihospes, accogliendo il ricorso della società uscente, la Cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti onlus.
Un passo indietro, per restituire la giusta cornice ai fatti.
Ricorderete che a settembre scorso, con l'avvio dell'anno scolastico, era montata la polemica per la mancata assistenza alle studentesse e agli studenti fragili; di fatto, con determina dirigenziale n. 3386 del 31 agosto, l’Amministrazione comunale aveva affidato la gestione del servizio al raggruppamento temporaneo Società Cooperativa Pars Onlus e Società Cooperativa Medihospes che avrebbe dovuto, una volta assunte le lavoratrici ed i lavoratori in forza alla Cooperativa cessante, la Soc. Coop. Verdeaqua Nuovi Orizzonti onlus appunto, garantire l’assistenza scolastica agli studenti ed alle studentesse diversamente abili; tuttavia, il servizio non era stato attivato per tempo, generando disagi agli studenti interessati, alle loro famiglie, al personale scolastico e, non ultimo, ai 75 lavoratori e lavoratrici addetti da anni.
Era stata durissima la presa di posizione della Cgil: "Quanto sta accadendo è un fatto gravissimo e inaccettabile soprattutto in una fase in cui, dopo 7 mesi di interruzione delle attività didattiche in aula ed in piena emergenza sanitaria, si sarebbero dovute garantire le necessarie condizioni per favorire una corretta ripresa delle attività, ancor più nei confronti delle categorie di studenti più fragili" l'affondo del segretario generale della Cgil provinciale Francesco Marrelli e del segretario della Funzione pubblica Anthony Pasqualone.
A stretto giro era arrivata la risposta del sindaco Pierluigi Biondi che si era scusato per il disagio, sottolineando come il problema fosse stato risolto: "Ci scusiamo con le famiglie interessate dal disagio legato alla mancata assistenza per i ragazzi disabili negli istituti scolastici. Una situazione senza dubbio incresciosa e subito risolta: ho seguito personalmente la questione e le procedure finalizzate alla proroga nei confronti di chi gestisce il servizio in attesa del subentro del nuovo affidatario".
Insomma, l'amministrazione era corsa ai ripari chiedendo alla Cooperativa uscente di garantire ancora il servizio, con un affidamento temporaneo d'urgenza, nelle pieghe della definizione dell'aggiudicazione definitiva al raggruppamento temporaneo Società Cooperativa Pars Onlus e Società Cooperativa Medihospes.
Ad inizio del mese di marzo 2021, tuttavia, non risultava ancora stipulato il contratto tra il Comune dell'Aquila e l'aggiudicatario dell'appalto che, nel frattempo, era subentrato nell'affidamento del servizio dal 1 novembre 2020.
Sul punto torneremo.
Nel frattempo, ad ottobre 2020, la Cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti aveva proposto ricorso al Tar per l’annullamento della determina d'aggiudicazione del servizio denunciando che l’eccessivo ribasso previsto dal raggruppamento temporaneo Società Cooperativa Pars Onlus e Società Cooperativa Medihospes rendeva anomala l’offerta presentata "in quanto venivano intaccate, tra le altre, voci del costo del lavoro che non erano nella disponibilità del datore di lavoro (come le ferie e festività) o che non potevano essere ridotte in modo arbitrario (come malattie infortuni)".
Non solo. La Verdeaqua Nuovi Orizzonti - difesa dall'avvocato Fausto Corti - aveva sottolineato come fosse impossibile imputare minori costi, paventati dal raggruppamento, sul costo del personale ricorrendo all’utilizzo di figure professionali diverse da quelle previste dal bando oltre che una serie di altre fattispecie.
Ma torniamo al contratto che, a marzo 2021, non era stato ancora sottoscritto.
Il motivo l'avevamo svelato: ad ottobre 2020, la mandataria Società Cooperativa Pars Onlus aveva rappresentato all'Ente che le tariffe indicate nei documenti della gara d'affidamento, risalenti al 2017, facevano riferimento ad un tabellario nazionale non più in vigore. A farla breve: le tariffe si riferivano alla tabella del Ministero del Lavoro con i costi per operatori delle Cooperative sociali aggiornati al maggio 2013, ancora in vigore alla data di presentazione dell'offerta; nel frattempo però, nel marzo 2019, era stato stipulato l'accordo economico per il rinnovo del CCNL nel quale era stato stabilito che il costo medio orario del lavoro per i lavoratori delle cooperative nel settore socio-sanitario-educativo e di inserimento lavorativo avrebbe subito modifiche con decorrenza dai mesi di novembre 2019, aprile 2020, settembre 2020.
Dunque, la mandataria del raggruppamento temporaneo aveva chiarito al Comune che il totale dei costi di manodopera - rispetto al momento in cui era stata presentata l'offerta per l'aggiudicazione del servizio - ammontava a quasi il 7%; trattandosi di un servizio in cui i costi del personale incidono per il 90% sul totale del fatturato, la Società Cooperativa Pars Onlus aveva messo nero su bianco che non c'erano spazi sufficientemente adeguati per poter assorbire il maggior costo senza che ciò intaccasse la tenuta economica della commessa.
E per questi motivi aveva chiesto al Comune dell'Aquila il riconoscimento dell'adeguamento del corrispettivo contrattuale "nella misura degli aumenti dei costi della manodopera i cui effetti si sono già attuati (novembre 2019 e aprile 2020) cui applicare la percentuale di incidenza del costo del lavoro sul totale del valore dell'appalto e, nello specifico, un aumento del 3,89% sul valore complessivo dello stesso appalto".
A cinque mesi dalla richiesta, il 2 marzo scorso, con determina 693, il segretario generale Lucio Luzzetti - dirigente ad interim del Settore Politiche per Benessere della persona e della Promozione territoriale - ha accolto la richiesta, riconoscendo che la modifica del contratto collettivo poteva rendere impossibile per l'appaltatore far fronte a tale aumento dei costi senza ridurre la qualità della prestazione.
L'aspetto paradossale della vicenda è che, in determina, Luzzetti, giustificando la decisione, abbia sottolineato come il Consiglio di Stato - seppur incidentalmente nella sentenza n. 6237/2018 - avesse stabilito che il nuovo CCNL non costituisse una circostanza eccezionale, in quanto tale contratto collettivo era stato stipulato nel 2008 e, quindi, era conoscibile al momento della stipula del contratto di appalto; come tale, costituiva una circostanza prevedibile. E per questo, qui sta il paradosso, l'amministrazione non avrebbe potuto ignorare l'intervenuta modifica prima di procedere alla stipula del contratto.
Al contrario, ciò avrebbe dovuto spingere il Comune dell'Aquila a respingere la richiesta del raggruppamento temporaneo d'impresa: infatti, se il nuovo contratto collettivo non costituiva una circostanza eccezionale, non si comprende a che titolo sia stato chiesto un adeguamento del corrispettivo contrattuale pari al 3,89% sul valore complessivo dell'appalto prima di addivenire alla stipula del contratto.
Parliamo di 849mila e 688 euro.
Non rappresentando una condizione eccezionale, il raggruppamento temporaneo avrebbe dovuto tenere conto della possibile modifica del CCNL al momento di presentare la propria offerta. In altre parole: nel momento in cui il raggruppamento temporaneo Società Cooperativa Pars Onlus e Società Cooperativa Medihospes ha dichiarato che non c'erano spazi sufficientemente adeguati per poter assorbire il maggior costo senza che ciò intaccasse la tenuta economica della commessa, pur avendo, all'atto dell'aggiudicazione, dichiarato la sua offerta congrua e sostenibile, il Comune dell'Aquila avrebbe dovuto revocare l'incarico e affidarlo alla seconda classificata, la ricorrente Soc. Coop. Verdeaqua Nuovi Orizzonti onlus.
D'altra parte, l'aumento riconosciuto ha portato l’importo orario per lo svolgimento del servizio d'assistenza scolastica ad un livello tale che, se applicato al calcolo dei punteggi di gara, avrebbe apportato una modifica sostanziale alla graduatoria, portando la cooperativa ricorrente in prima posizione.
Un vero e proprio pasticcio.
Sta di fatto che il Tar ha rigettato il ricorso, sposando la tesi del Comune e del raggruppamento Pars/Medihospes secondo cui il deposito del ricorso risultava tardivo, in primis, pronunciandosi comunque nel merito ed accogliendo anche qui la tesi delle parti resistenti.
La Verdeaqua Nuovi Orizzonti, però, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato che, come anticipato, ha ribaltato la sentenza di primo grado, accogliendone le ragioni: "il ricorso non era da considerarsi tardivo - hanno stabilito i giudici d'appello - in quanto il Comune ha permesso alla Verdeaqua l’accesso agli atti necessari al giudizio solo dopo la scadenza del termine di impugnazione". E anche in merito all'oggetto del contendere, il Consiglio di Stato ha confutato le tesi di Comune e Pars/Medihospes: "era nel diritto della Verdeaqua contestare l’irragionevolezze e l’incongruità dell’offerta presentata dal raggruppamento" e le giustificazioni presentate, sottoposte dai giudici a 'serrata censura', "hanno mostrato riduzioni del costo della manodopera e giustificazioni della riduzione del prezzo che evidenziano 'un difetto di istruttoria in ordine alle giustificazioni rese dal raggruppamento'".
E' per questi motivi che il Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento d'aggiudicazione del servizio al raggruppamento temporaneo di imprese Pars/Medihospes.
Tutto da rifare, insomma.