"Non si può escludere un'apertura di bocche a quote minori da dove si sono aperte adesso, in particolare modo nella zona di Piano del Vescovo a sud della Valle del Bove. Se ci riuscirà, non lo sappiamo".
A dirlo è Eugenio Privitera, direttore dell'Ingv di Catania. Che aggiunge: "Stiamo potenziando i sistemi di rilevamento sismici e Gps della deformazione del suolo in quella zona. La forte sismicità non ci lascia tranquilli. Vediamo come evolverà. La situazione ricorda quella dell'ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea: è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove fa danno. Non ci sono relazioni tra l'Etna e lo Stromboli perché appartengono a due contesti geodinamici diversi e hanno sistemi di alimentazioni separate".
Privitera ha chiarito che il terremoto di magnitudo 4.8 registrato questa notte alle 3:19 con epicentro tra Viagrande e Trecastagni, in provincia di Catania, è stato un evento singolo. "Non è un eruzione".
Si tratta della scossa più violenta da quando è cominciata, il 24 dicembre, l'eruzione dell'Etna.
Dieci feriti lievi ricoverati in ospedale, una donna anziana, invece, versa in più gravi condizioni ma non è in pericolo di vita. Venti persone si sono fatte curare per leggere contusioni.
Si registrano danni seri a Fleri, frazione di Zafferana Etnea, dove è crollata una palazzina: due persone sono state estratte vive dalle macerie; macerie in strada anche a Santa Venerina, dove sono caduti calcinacci dalla facciata della chiesa principale di Santa Maria del Carmelo in Bongiardo, ed a Pennisi, frazione di Acireale, dove sono crollati il campanile e la statua di sant'Emidio, ritenuto protetto dai terremoti, nella chiesa di Santa Maria del Carmelo. Lesioni in abitazioni si segnalano nell'Acese nella zona di Lavinaio e a Santa Maria La Stella, frazione marinara nella Timpa di Acireale. Il prefetto ha fatto aprire scuole e palestre comunali per accogliere le persone che non possono o non vogliono rientrare nella propria casa, perché inagibile o per paura. L'assistenza è stata delegata alla Croce rossa.
È stato chiuso precauzionalmente al traffico un tratto dell'autostrada Catania-Messina per la presenza di 'lesioni' sospette sull'asfalto createsi dopo la scossa. Il blocco è tra i caselli di Acireale e Giarre. L'eventuale riapertura sarà decisa dopo sopralluoghi e verifiche su sicurezza e stabilità del tratto autostradale al momento chiuso al traffico. Pienamente operativo l'aeroporto internazionale di Catania.
"L'Etna rimane sempre un vulcano pericoloso e questo nostro paese purtroppo è molto fragile, ma sarà garantita la massima assistenza e immediata sistemazione a chi ha visto crollare la propria casa, per tutti gli altri saranno allestiti luoghi sicuri di ritrovo" ha dicharato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vito Crimi.