"Lavoreremo ancora di più: senza promettere miracoli, cercheremo di recuperare errori e ritardi".
Così Matteo Salvini, giunto a L'Aquila poco dopo le 18, ha inteso assicurare l'attenzione del Governo sui processi di ricostruzione. E sul mancato stanziamento dei fondi per il bilancio del Comune dell'Aquila, a copertura delle maggiori spese e delle minori entrate dovute al post terremoto, ha aggiunto che l'esecutivo "rimedierà: se manca qualcosa, rimedieremo" la promessa.
Il vice premier ha risposto, seppure indirettamente, anche al Conapo, il sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, che aveva manifestato la rabbia per il mancato incontro col ministro dell'Interno stante, anche, l'impasse nella ricostruzione della caserma cittadina: "Porterò fatti concreti e tempi certi. Ho chiesto un report dettagliato e, a quanto mi dicono, si prevedono un anno e mezzo di lavori. La mia prossima visita a L'Aquila sarà lì, ma voglio portare risorse e tempi certi, non chiacchiere".
Salvini, accerchiato dai giornalisti, ha trattato anche temi di politica nazionale: sui porti, ha ribadito che resteranno chiusi "agli scafisti, oggi come ieri e domani" e non si è mostrato affatto preoccupato dalla crepa che si è aperta con parte del Movimento 5 Stelle: "Continueremo a fare ciò che abbiamo fatto nel 2018" si è limitato a dire. La priorità, al momento, "sono i decreti sulla Legge Fornero"; per 'quota 100' si dovrà attendere il 1° aprile, sul reddito di cittadinanza, invece, il ministro dell'Interno si è mostrato piuttosto freddo: "se si coinvolgeranno le imprese e si elimineranno i furbetti, sarò felice".
Salutando il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi e il candidato governatore di centrodestra Marco Marsilio, Salvini non si è sottratto alle domande sulle prossime elezioni regionali: "L’aria è buona; ho incontrato migliaia di persone sotto la neve in questi due giorni in Abruzzo, c’è voglia di lavoro, serenità, sicurezza, infrastrutture, cambiamento". E poco male che il candidato non sia espressione del 'Carroccio': "siamo umili, mi interessa vincano le idee e i progetti della Lega. Le elezioni del 10 febbraio rappresentano un'occasione storica".
Tuttavia, giunto in Piazza Duomo il leader della Lega - oltre che da decine di simpatizzanti - è stato accolto da un nutrito gruppo di manifestanti che hanno gridato contro di lui "L'Aquila libera" e "Siamo tutti clandestini" intonando poi "Bella Ciao".
Imponenti le misure di sicurezza, con decine di agenti schierati. D'altra parte, forme di protesta erano state annunciate da un ampio fronte civico-politico che ha stigmatizzato la presenza del Ministro a L'Aquila proprio nel giorno della tradizionale Fiera della Befana.
Non sono mancati momenti di tensione, col sindaco Pierluigi Biondi che ha avuto un durissimo battibecco con alcuni manifestanti, con i quali sono volati anche insulti e spintoni. Nel parapiglia, Biondi è stato colèito da una manata in faccia, perdendo anche gli occhiali.
"Dopo sette mesi vissuti in una tendopoli, notti insonni e anni di sacrifici, qualcuno stasera pensava di impedire al sottoscritto di scegliere dove camminare liberamente per le strade della città. Poveri illusi. A quel vigliacco che ha provato a colpirmi di lato, la prossima volta fatti vedere in faccia, se hai coraggio", il post rabbioso pubblicato da Biondi su Facebook.
Diversa però la versione del comitato cittadino 3e32, che ha sottolineato come sia stato il primo cittadino, in realtà, a spintonare un contestatore, pubblicando sui social un video piuttosto eloquente in cui si vede Biondi, in effetti, perdere le staffe e spingere via un manifestante.
La vicenda andrà necessariamente chiarita: ogni forma di violenza è assolutamente inammissibile, da una parte e dall'altra. Certo è che il sindaco di una città non dovrebbe mai lasciarsi andare ad atti del genere, pure se provocato.
Da Piazza Duomo dunque, 'scortato' da Marsilio e dai rappresentanti locali della Lega, Salvini si è spostato alla Villa Comunale per il comizio finale: ebbene, L'Aquila non ha offerto il 'colpo d'occhio' delle altre città abruzzesi. Anzi.
Dal palco, il vice premier non ha mancato una 'risposta' ai contestatori: "Fate un applauso a chi nel 2019 urla siamo tutti clandestini", ha detto rivolto ai simpatizzanti; e poi: "Tornatevene nei centri sociali a farvi. Occorrono regole per i giovani; per qualche mese la reintroduzione del servizio militare e civile", ha aggiunto.
Pochi, nel suo discorso, i passaggi dedicati all'Abruzzo: Salvini ha sciorinato il meglio del suo repertorio contro immigrati e avversari politici, minimizzando le parole della Cei - critica sulla gestione, da parte del governo, della vicenda Sea Eye e Sea Watch - e prendendo in giro D'Alfonso: "Qualcuno lo ha più visto?" ha domandato il ministro alla folla "Mi dicono che sia stato visto in qualche ristorante romano". "Il 10 febbraio l'Abruzzo ha un'occasione storica, quella di voltare pagina rispetto ai disastri combinati dal Pd". Nessun accenno, però, né a Legnini né alla candidata dei Cinque Stelle, Sara Marcozzi.
Salvini ha rilanciato la proposta già avanzata a Teramo, altra tappa del suo tour in Regione: l'Abruzzo chiederà il referendum per l'autonomia "perché spendere le risorse laddove vengono assicurate dai cittadini garantisce meno sprechi, meno furti e più efficienza" l'annuncio, ribadendo l'idea di un referendum popolare, appunto, per l'autonomia della Regione, sull'esempio di Lombardia e Veneto che già la applicano. "L'autonomia dei territori, dei sindaci e dei Governatori - ha sottolineato - farà bene da nord a sud, lo dimostra tutto il resto del mondo".
Anche a Teramo però, oltre al bagno di folla con decine e decine di persone in fila per un selfie, erano arrivate le contestazioni. Una cinquantina di simpatizzanti di Potere al Popolo e di Teramo Antifascista hanno protestato per la presenza del leader della Lega; prima gli insulti, nella centrale piazza Martiri, poi i cori: “Siamo tutti terroni“. I manifestanti sono stati tenuti a distanza da un nutrito gruppo di agenti della Polizia e il vicepresidente del Consiglio è stato costretto a modificare il programma della visita. [video emmeelle.it]
Venerdì Salvini aveva incontrato, invece, i simpatizzanti del Carroccio a Chieti, Pescara e Montesilvano, dove è stato accolto da oltre 3 mila persone. "Dal 10 febbraio la musica cambia, l'Abruzzo tornerà agli abruzzesi, si farà la storia dell'Abruzzo", le sue parole. "Siamo qua per rilanciare l'Abruzzo, per dare più speranza, più lavoro, più certezze, più sanità agli abruzzesi dopo anni di pessima amministrazione della sinistra. La scelta della Lega il 10 febbraio sarà una scelta di cambiamento, di sicurezza, di diritto alla salute, di diritto alla vita". E ha aggiunto: "Sento tanta voglia di cambiamento da parte degli abruzzesi: avere piazze così piene e non riuscire a fare due passi per stringere le mani vuol dire che il Pd la finirà di fare danni in Abruzzo e la Lega sarà la scelta del cambiamento".
Le immagini dell'arrivo di Matteo Salvini a L'Aquila