5 milioni 289mila707 euro. A tanto ammontano i crediti vantati dal Comune dell’Aquila per il mancato pagamento di una serie di tributi locali, dalla vecchia Ici all’Imu, dalla Tares/Tarsu alla Cosap (canone di occupazione di suolo pubblico) fino ad arrivare alla Cimp, l’imposta comunale sulla pubblicità.
Una cifra ragguardevole, un tesoretto che, se incassato, potrebbe essere usato, ad esempio, per sistemare buche, mettere in sicurezza marciapiedi, assistere cittadini in difficoltà e che ora l’amministrazione vuole provare a recuperare. A tale scopo sono partiti gli accertamenti che molti cittadini (ma anche molte persone giuridiche: società e attività commerciali) si sono visti recapitare con l’arrivo del nuovo anno.
E non si potrà scappare, appellandosi, magari - come ha già cominciato a fare qualcuno - alla prescrizione (i crediti relativi ai tributi locali si prescrivono in 5 anni).
“Bisogna pagare” afferma la dirigente del settore Equità tributaria Angela Spera “Chi non vuole farlo dovrà fare ricorso”. E' prevista invece la possibilità di rateizzare, ma solo a determinate condizioni (situazioni di fragilità sociale).
Andando nel dettaglio, il Comune ha effettuato accertamenti Ici per l’annualità di imposta 2009/2010 per 292mila 297 euro, relativi a 203 contribuenti. Anche in questo caso, secondo l’amministrazione, la prescrizione non scatta perché bisogna tenere conto delle sospensioni che ci furono dopo il terremoto: la prima, decretata con l’Opcm 3780 del 2009, con cui vennero sospesi i tributi da aprile al 30 novembre, e poi la seconda, stabilita con l’Opcm 3837, con cui venne concessa un’ulteriore proroga fino al 30 giugno 2010.
Ci sono poi accertamenti Imu per l’anno di imposta 2013 pari a 2 milioni 214mila euro, relativi a 626 contribuenti; accertamenti Tares, per l’anno di imposta 2013, per 1 milione e 29mila euro, riferiti a 3mila contribuenti; due accertamenti Tarsu uno relativo all’anno di imposta 2012 di 278mila euro per 384 contribuenti (per omessa dichiarazione, la cui scadenza era il 20 giugno 2013) e uno di 629 mila euro per il 2013 per 1208 contribuenti (mancati o parziali versamenti).
Nel computo ci sono poi anche i crediti dovuti ai mancati versamenti della Cosap - 204mila e 260 euro di accertamenti per il 2013 e 159mila euro di ingiunzioni per l’anno 2010 – e della Cimp: 224mila euro di accertamenti per il 2013 e ingiunzioni di pagamento per l’anno 2010 pari a 195mila euro.
“So di persone che stanno provando a contestare la validità degli accertamenti perché le Poste li hanno consegnati nel 2019” afferma la dirigente “Per noi fa fede la data in cui li abbiamo trasmessi alle Poste nel 2018”.
In questi giorni, gli uffici del settore tributi – che, come quasi tutti gli altri uffici comunali, hanno gravi carenze di organico - sono stati presi letteralmente d’assalto da centinaia di cittadini.
Un afflusso che sta mettendo sotto stress il personale, che, oltre alle attività di sportello, deve svolgere anche quelle di back office nonché occuparsi della gestione di tutto ciò che riguarda il Progetto Case.