La Filcams Cgil provinciale denuncia "con forza l’atteggiamento posto in essere dalla società Aquila S.r.l., che gestisce gli appalti di vigilanza privata presso enti pubblici e privati dell’Aquila e provincia, ovvero presso la giunta regionale d’Abruzzo, la Asl 1 Avezzano-L’Aquila-Sulmona, l’Inps provinciale e la Leonardo Spa dell’Aquila".
Il sindacato, si legge in una nota, "fa presente che i lavoratori dipendenti della società Aquila S.r.l. non percepiscono lo stipendio dal mese di dicembre 2018, oltre a vantare la retribuzione di gennaio e febbraio 2019. Nonostante il nostro ricorso al prefetto dell’Aquila, dal quale (con l’incontro dello scorso 24 gennaio) si è usciti con un mancato accordo, ad oggi nulla è cambiato in merito, anzi adesso i lavoratori vantano tre retribuzioni".
"Il 24 gennaio inoltre la Filcams aveva già dichiarato lo stato di agitazione, chiedendo l’intervento del prefetto e stigmatizzando i continui e sistematici ritardi nel pagamento degli stipendi. Un intervento come detto che si è chiuso con un mancato accordo, essendosi sottratta al confronto proprio la Società Aquila srl, e quindi con insufficienti promesse sul rispetto dei tempi di pagamento delle retribuzioni".
"Vogliamo ricordare inoltre che questi lavoratori svolgono un servizio armato di grande responsabilità, essendo chiamati a garantire la sicurezza e il controllo nelle sedi delle committenti. Per tutti questi motivi chiediamo alle committenti di valutare un loro subentro nel pagamento di quanto dovuto ai dipendenti della società Aquila S.r.l. E di farlo in virtù della responsabilità solidale prevista dalla normativa vigente, una richiesta che verrà ribadita anche attraverso il nostro ufficio legale".
"Chiediamo inoltre a tutti gli enti pubblici interessati di voler aprire un confronto sugli appalti, concordando la possibilità di un monitoraggio sullo svolgimento delle gare e di prevedere l’inserimento di penali nei confronti di società che si rendessero inadempienti rispetto agli obblighi retributivi e contributivi, fino alla rescissione immediata dall’appalto a salvaguardia del servizio, della sua qualità e della tutela dell’occupazione".