L’accesso ai condomini da parte delle ditte che stanno effettuando, per conto di Open Fiber, il cablaggio di 25mila unità abitative situate nel centro urbano dell’Aquila, sta sollevando le proteste di molti residenti, che lamentano disagi per i lavori di posa della fibra ottica, dovuti in primis al fatto che non sempre la società dà comunicazione con congruo anticipo dell’arrivo degli operai, i cui interventi vengono spesso vissuti come delle invasioni di domicilio.
Il risultato è che non di rado i condòmini neghino alle ditte il nulla osta per l’installazione del Roe, il Ripartitore ottico di edificio, una "scatola" che serve per il cosiddetto cablaggio verticale (il tratto di rete che dalla base dell’edificio arriva dentro gli appartamenti).
“Siamo stati chiamati da decine di persone” afferma Mario Basile, presidente regionale dall’Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) Abruzzo “arrabbiate perché non sapevano nulla dei lavori. In molti casi ci hanno raccontato che gli operai si sono presentati pretendendo di entrare senza dare spiegazioni. Tutto ciò è inaccettabile. Da parte nostra non c’è nessuna preclusione, contrarietà o ritrosia rispetto al progetto di Open Fiber. Chiediamo solo di essere informati per tempo”.
Marco Pasini (Regional Manager Abruzzo e Molise di Open Fiber) e Dorotea Lo Greco (Affari istituzionali Open Fiber), all’Aquila per illustrare, insieme al vice sindaco Raffaele Daniele, il progetto complessivo e lo stato di avanzamento lavori, ammettono che in effetti il problema esiste e hanno annunciato che l'azienda proverà a risolverlo attraverso una comunicazione più efficace e una collaborazione maggiore con gli amministratori di condominio. “Vogliamo ricordare, comunque” hanno precisato i due “che sia il nostro personale che quello della Ceit, l’azienda subappaltatrice che sta eseguendo i lavori, sono muniti di tesserino di riconoscimento”.
I lavori di cablaggio che Open Fiber (azienda partecipata al 50% da Enel e al 50% da Cassa Depositi e Prestiti) sta effettuando all’Aquila prevedono il collegamento in banda ultra larga di oltre 25 mila unità immobiliari attraverso una nuova rete di 31 km in modalità FTTH (Fiber To The Home, la fibra fino a casa).
L’entità dell’investimento (privato) è di 9 milioni di euro e i lavori, partiti da un paio di mesi, dovrebbero concludersi nell’aprile 2020.
Per il momento il progetto prevede la posa della fibra solo in alcune parti della città, quelle immediatamente limitrofe al centro storico. “A breve” ha precisato Pasini “procederemo a collegare i 14mila edifici del centro, dove contiamo di procedere più speditamente grazie al fatto che l’infrastruttura, ossia il tunnel intelligente, già esiste”.
“La fibra di Open Fiber” hanno spiegato Pasini e Lo Greco “prevede un collegamento diretto all’interno delle case per garantire la massima velocità di connessione, fino a 1 Gigabit al secondo. È dunque fondamentale la collaborazione dei cittadini ma soprattutto degli amministratori di condominio per ridurre al minimo eventuali disagi. I nostri tecnici, sempre riconoscibili da appositi tesserini identificativi, sono rapidi e professionali. L’intervento non richiede lavori in muratura all’interno dell’edificio”.
“L’impatto dei lavori in città sarà ridotto al minimo” hanno affermato i due rappresentanti di Open Fiber “Su 31 chilometri di nuova rete, più del 30% sarà realizzata riutilizzando infrastrutture esistenti evitando gli scavi. Nel progetto è previsto il cablaggio anche di scuole, uffici comunali e aziende al fine di migliorare le relazioni con i cittadini e aumentare la produttività e la competitività delle imprese presenti sul territorio, favorendo il recupero del "Sistema Paese" e, in particolare, l'evoluzione verso l’"Industria 4.0".
Per ora, come detto, i lavori stanno interessando solo le zone situate a ridosso del centro storico. In una seconda fase, il cui avvio è previsto entro pochi mesi, i lavori partiranno anche nelle frazioni, neii quartieri periferici e nei piccoli comuni del circondario, grazie a un altro investimento, questa volta pubblico, previsto da un bando regionale vinto da Open Fiber: 90 milioni di euro di fondi europei con i quali la società porterà la fibra, e quindi internet ultra-veloce, in 192 comuni abruzzesi rientranti nelle cosiddette aree bianche, dette anche aree a fallimento di mercato.
Open Fiber è un operatore wholesale only: non vende servizi in fibra ottica direttamente al cliente finale, ma è attivo esclusivamente nel mercato all’ingrosso, offrendo l’accesso a tutti gli operatori di mercato interessati.