E' Maurizio Capri, già capogruppo del Pd in consiglio comunale e assessore della Giunta Cialente, il nuovo presidente dell'Ordine degli avvocati dell'Aquila; prende il posto dell'uscente Carlo Peretti. L'incarico durerà quattro anni.
Capri, che era risultato il secondo più votato alle elezioni per il rinnovo del Consiglio, subito dietro Anna Maria Ranalli, è stato indicato nel pomeriggio dai consiglieri eletti: oltre a Ranalli e lo stesso Capri, Francesco Rosettini, Gianluca Di Genova, Francesca Bafile, Federico Cinque, Pierluigi Pezzopane, Stefania Pastore, Massimiliano Venta, Amedeo Ciuffetelli e Fabrizio Fiore.
Tuttavia, non mancano le polemiche: per la prima volta, infatti, il presidente non è stato scelto all'unanimità, con Capri che ha ottenuto 7 voti a fronte dei 3 strappati da Anna Maria Ranalli (astenuto Pierluigi Pezzopane).
Ranalli, ex assessore della Giunta di centrodestra guidata da Biagio Tempesta, in una nota parla di "un clamoroso colpo di mano che ha sovvertito i risultati delle urne; tutto ciò - sostiene il legale - si è reso possibile attraverso un'intesa poco ortodossa raggiunta dalla lista dell'avvocato Maurizio Capri con un'altra lista collaterale e con il voto di Francesca Bafile, presidente uscente del comitato Pari opportunità presso il Consiglio dell’ordine dell’Aquila". Secondo Ranalli, con questo risultato, "sono rimaste tradite le aspettative dell'avvocatura aquilana che si era palesemente espressa, indirizzando i suoi maggiori consensi sulla mia persona. Le logiche di mera ambizione personale hanno prevalso ed hanno così definitivamente vanificato l'opportunità, già salutata con grande favore nel contesto forense e dalla cittadinanza, di avere per la prima volta una donna al vertice del massimo organismo di rappresentanza dell'avvocatura, con conseguenti notevoli malumori nell'ambiente giudiziario".
Benché, per il rinnovo dei consigli, la legge non prevedesse la presentazione di liste vere e proprie, alle elezioni dell'ordine dell'Aquila, nel cui regolamento era previsto anche un meccanismo per tutelare le quote di genere (si potevano esprimere fino a un massimo di 7 preferenze ma in tal caso dovevano essere votate 4 donne e 3 uomini o viceversa), hanno partecipato tre liste.
Una lista era formata da Anna Maria Ranalli, Fabrizio Fiore, Anna Maria Nardis, Barbara Tempesta, Enrico Marinucci, Federico Cinque, Manuela Paone, Maria Leone, Angelica Carnevale, Stefano Massacesi, Flavia Mastracci. Un’altra lista era composta da Maurizio Capri, Stefania Pastore, Laura Testa, Francesco Rosettini, Alessandro Ciucci, Massimiliano Venta, Sabrina Altamura. Della terza e ultima lista, infine, facevano parte Francesca Bafile, Giorgia Ballestrazzi, Aurelia Carosi, Amedeo Ciuffetelli, Gianluca Di Genova, Iole Maggitti, Pierluigi Pezzopane.