Martedì, 30 Aprile 2019 14:43

Bufera CTGS: si dimette direttore d'esercizio Daniele Pignatelli

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A qualche ora dalla denuncia dei consiglieri Stefano Palumbo e Paolo Romano che avevano svelato come Daniele Pignatelli, figlio dell'amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso Dino Pignatelli, fosse stato nominato sostituto del direttore d'esercizio degli impianti sciistici del Gran Sasso, l'ingegnere ha rassegnato le sue dimissioni. La formalizzazione arriverà con una lettera indirizzata al sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi.

"Quando ho accettato l'ho fatto con più di una perplessità e per puro spirito di servizio alla comunità, consapevole delle polemiche che ne sarebbero potute scaturire - ha spiegato in una nota Daniele Pignatelli - Mi preme sottolineare che in Abruzzo ci sono solo tre liberi professionisti in grado di assolvere a quel compito, che abbiano le certificazioni e le abilitazioni previste dalle norme: il direttore in carica, Pierpaolo Grassi, il suo predecessore, Marco Cordeschi, che essendosi dimesso non avrebbe assunto le funzioni di sostituto, e il sottoscritto. Ricordo, infine, che per le mansioni e le importanti responsabilità connesse alla nomina, disciplinata dalla legge, non è previsto alcun compenso" ha inteso ribadire Daniele Pignatelli.

Come detto, la polemica era esplosa ieri. "Con sgomenta incredulità, carte alla mano - avevano denunciato Palumbo e Romano - apprendiamo che l'ingegner Daniele Pignatelli, figlio dell'amministratore unico del Ctgs Dino Pignatelli, è stato nominato dal direttore d'esercizio Pier Paolo Grassi quale suo sostituto". Una possibilità che il decreto ministeriale del 18 febbraio 2011 concede "previo benestare dell'azienda esercente", nella fattispecie dunque dell'amministratore unico. Appare pertanto del tutto evidente come "tale nomina risulti gravemente inopportuna e in palese conflitto di interesse - avevano aggiunto i capigruppo di Pd e Passo Possibile - dal momento che siamo in presenza di una società pubblica, interamente partecipata dal Comune, gestita con fondi pubblici. Aggiungiamo, per completezza di informazione, che lo stesso Grassi, nominato direttore di esercizio degli impianti sciistici del Gran Sasso ad ottobre dello scorso anno (quindi sotto la presidenza dell'ingegner Dino Pignatelli), solo un mese prima, cioè a settembre, partecipava, in partnership con lo stesso Pignatelli, ad una gara per la progettazione di una seggiovia da realizzare nel Comune di Roccamorice".

Dunque, i consiglieri d'opposizione si erano domandati come il sindaco dell'Aquila potesse essere all'oscuro di tutti questi particolari, "di cui certamente il Consiglio comunale, che pure ha l'obbligo di esercitare un'azione di controllo sulle società partecipate, non è mai stato informato", avevano tenuto a chiarire. "Per parte nostra riteniamo doveroso, alla luce degli inquietanti fatti finora emersi, investire della questione la quinta Commissione consiliare, Controllo e Garanzia, e inviare una segnalazione all'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, per le opportune valutazioni di merito".

D'altra parte, già in precedenza, il Ctgs aveva presentato situazioni che "avevamo rilevato come anomale e in conflitto di interesse, quando l'allora dirigente comunale del settore Valorizzazione e Controllo delle società partecipate, avvocato Domenico de Nardis, era stato nominato dal sindaco Pierluigi Biondi commissario dello stesso Centro turistico del Gran Sasso, in pratica, al contempo, controllore e controllato", hanno ricordato Palumbo e Romano. Questa volta però si è andati addirittura oltre, "dato il rapporto di stretta parentela tra due cariche apicali all'interno di una società a controllo pubblico, circostanza che rappresenta un incredibile inedito in città".

Tra l'altro, già la nomina di Dino Pignatelli come amministratore unico aveva fatto parecchio discutere. Pignatelli non mancava certo di competenze: vecchia conoscenza del Gran Sasso, era stato a lungo direttore tecnico del Ctgs e direttore d’esercizio della funivia. Al momento della nomina, però, era ‘rapeway operation director’ della Monte Magnola Impianti srl della famiglia Bortolotti, società che gestisce la stazione di sport invernali di Ovindoli, nel cuore del Parco regionale Sirente Velino, competitori, a tutti gli effetti, del Centro turistico del Gran Sasso. E non solo: giusto due anni prima, la famiglia Bortolotti – componente del consorzio 'La Compagnia degli Appennini' – aveva confermato l’interesse a prendere in gestione, con altri operatori abruzzesi, la stazione di Campo Imperatore, all’epoca in cui la giunta Cialente era intenzionata a privatizzare il Centro turistico. Erano più che interessati anche i fratelli Lallini che, da tempo, gestiscono la stazione di Campo Felice, della cui società Dino Pignatelli, stando al curriculum depositato al momento di presentare domanda per essere inserito nell’albo degli amministratori delle società partecipate, è stato dirigente.

Un intreccio piuttosto intricato. 

Tra l’altro, Pignatelli aveva firmato un progetto per il così detto secondo arroccamento sul Gran Sasso, di cui si parla da tempo, con la cabinovia Fossa di Paganica-Monte Scindarella e la sostituzione completa degli impianti di Montecristo, lo stesso usato dal sindaco Biondi nella conferenza stampa tra il primo e il secondo turno delle amministrative per spiegare le azioni che avrebbe messo in campo per il rilancio del Gran Sasso [qui].

In serata, con una nota indirizzata al sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, l'amministratore unico del Ctgs Dino Pignatelli aveva inteso chiarire che, in effetti, "il Direttore d’Esercizio Titolare Ing. Paolo Grassi ha nominato il suo sostituto nella persona dell’Ing. Daniele Pignatelli, figlio del sottoscritto amministratore Unico, in possesso delle abilitazioni richieste per tale incarico (cat. A impianti a fune). La nomina, che doveva essere fatta entro 90 gg. dalla nomina del titolare, è stata realmente fatta nei giusti tempi ma è stata appositamente ritardata per cercare un eventuale altro nominativo in quanto avrebbe potuto far nascere immotivate illazioni; tuttavia, dinanzi alla necessità di definire con urgenza tale nomina per non esporre il D.E. Ing. Grassi alla non osservanza delle norme ho accettato, pur raccomandando all’Ing. Grassi stesso di sostituirlo una volta trovato un elemento terzo adeguato a tale incarico".

Ha aggiunto Dino Pignatelli: "Premetto che la nomina, ribadisco fatta dall’Ing. Grassi, non è retribuita e quindi non comporta esborsi da parte della Azienda che nella fattispecie ha solo preso atto ed accettato momentaneamente per evitare problemi sui tempi di definizione della segnalazione. La possibilità di nominare un sostituto, che deve avere tutte le qualifiche analoghe al titolare, è complessa proprio perché in Regione esistono solo tre Ingegneri con le caratteristiche richiamate ovvero oltre al dimissionario Ing. Cordeschi (che dimessosi da titolare non credo avrebbe accettato di rientrare da sostituto) l’Ing. Paolo Grassi e l’Ing Daniele Pignatelli. Pertanto nelle more della ricerca in una regione confinante di un Direttore d’esercizio avente le caratteristiche richieste e disposto ad accettare una carica gratuita con gli oneri connessi fra cui la reperibilità, gioco forza ho avallato la nomina pur sapendo le critiche alle quali sarei stato sottoposto conoscendo il clima di sospetto caratteristica di alcuni esponenti politici che puntualmente sono arrivate. Detto questo non credo di dover dire altro, sono pronto ad affrontare con serenità la Commissione Consiliare o chiunque altro abbia necessità, e titolo, di sentirmi".

Non ce ne sarà bisogno. Daniele Pignatelli, stamane, ha annunciato le sue dimissioni.

Le dimissioni di Pignatelli

"Mi preme evidenziare che l’incarico da Sostituto Direttore d’Esercizio è un incarico richiesto dal Decreto Ministeriale 18/02/2011 per garantire l’esercizio pubblico anche in caso di assenza del Direttore d’Esercizio titolare. Il su richiamato DM dice che il sostituto debba essere persona fidata del Direttore titolare, peraltro è un incarico che non prevede alcun compenso e proprio per questo deve essere un professionista fidato che possa garantire la sostituzione, accollandosi delle grosse responsabilità... a titolo gratuito. Con l’Ing. Pier Paolo Grassi è ricorrente lo scambio dei ruoli, ovvero, dove lui è titolare io sono il sostituto e viceversa costituendo così un sistema ben coordinato e compensando le spese e le responsabilità".

Si legge nelle dimissioni presentate da Daniele Pignatelli.

"Mi preme precisare che sono sempre stato il primo a denunciare un’ingiustizia che possa mettere prima il clientelismo a discapito del merito, proprio per questo motivo non ho partecipato al bando per svolgere l’incarico da Direttore d’Esercizio per gli impianti di Campo Imperatore, in modo da non far sfogare qualche politicante frustrato o dare adito a pettegolezzi da bar. La nomina del Sostituto è obbligatoria ai sensi della norma sopra citata, e deve essere presentata entro 90 giorni dal nuovo Direttore d’Esercizio; senza una figura che ricopra tale incarico non è concessa la prosecuzione dell’esercizio pubblico. La richiesta di nomina come suo sostituto, da parte dell’Ing. Pier Paolo Grassi, mi è giunta quasi al termine del periodo concesso, proprio perché l’esercente degli impianti (il CTGS nella figura dell’Amministratore Unico Ing. Dino Pignatelli) di concerto con l’ingegner Grassi hanno tentato inutilmente, durante questa fase, di reperire un sostituto D. E. alternativo al sottoscritto. Tutto ciò semplicemente per evitare polemiche inutili, ma non essendoci Direttori d’Esercizio con patentino di idoneità di categoria “A” (funivie bifune) operanti nella regione Abruzzo (oltre al sottoscritto ed al dimissionario Direttore Ing. Marco Cordeschi) per non interrompere l’esercizio hanno dovuto optare per la 'via scomoda', consapevoli delle polemiche che si sarebbero scatenate, essendo ciò necessario per garantire l’esercizio pubblico ed il proseguo della stagione invernale evitando un inutile fermo".

Tutto ciò premesso, "alla luce delle dichiarazioni fatte da alcuni consiglieri e da alcuni sindacati (che proprio per la carica che coprono non possono permettersi di fare tali illazioni tendenziose, dimostrando la loro poca preparazione sulla normativa che regolamenta i ruoli del personale operativo e di quello responsabile degli impianti a fune) che reputo a dir poco ridicole, rassegno le dimissioni come Sostituto Direttore d’Esercizio degli impianti gestiti dal CTGS, nella speranza che ciò possa mettere fine a queste polemiche che sono solamente una scusa per poter deviare l’attenzione della comunità dagli ottimi risultati ottenuti dall’attuale amministrazione sull’ultima stagione invernale".

Ultima modifica il Mercoledì, 01 Maggio 2019 20:36

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