Un piccolo passo in avanti.
E' stato definito "costruttivo" dalle parti l'incontro che si è tenuto nel pomeriggio, a Roma, tra i funzionari del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Strada dei Parchi.
Sul tavolo, l'aggiornamento del piano economico finanziario di A24 e A25: tuttavia, si è parlato anche, e soprattutto, della minaccia della società concessionaria di chiudere il traforo, in entrambe le direzioni, a partire dalla mezzanotte del 19 maggio. Si sta lavorando ad una intesa che sollevi il gestore dalle responsabilità di eventuali reiterazioni del reato di inquinamento delle falde acquifere e, contestualmente, renda disponibili i 172 milioni di euro necessari alla messa in sicurezza del sistema Gran Sasso.
Non sarà semplice, tuttavia la sensazione è che si possa addivenire ad un accordo.
L'incontro è stato un "primo, costruttivo tavolo per arrivare a una soluzione che scongiuri la paventata chiusura del traforo del Gran Sasso e per risolvere, al tempo stesso, il problema del rischio inquinamento delle falde acquifere", afferma il Mit al termine della riunione. "Nella consapevolezza della complessità della questione", il Ministero ha inteso assicurare che coinvolgerà tutti i soggetti interessati e tutti i livelli istituzionali, "in modo da raggiungere sia l'obiettivo di breve termine, ossia il mantenimento in esercizio delle gallerie autostradali, sia quello di lungo termine, quindi la messa in sicurezza definita degli acquedotti. Non a caso - hanno precisato fonti del dicastero - è prevista una modifica al decreto 'Sblocca cantieri' con cui sarà nominato un Commissario straordinario incaricato di sovraintendere alla progettazione, all'affidamento e all'esecuzione degli interventi necessari per la messa in sicurezza del sistema idrico". In breve tempo il Ministero, "stante le responsabilità di tutte le amministrazioni coinvolte, sarà in condizione di fornire precise e puntuali informazioni al Parlamento sul dossier".
La notizia arriva a qualche ora dal Consiglio regionale che si riunirà domani, a mezzogiorno, in seduta straordinaria. Le parti si sono riaggiornate.
Sibillino l'amministratore di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori: "Chusura? Dipende, stiamo trattando con il Ministero, cercando una soluzione". Auspica una "soluzione condivisa" l'Infn che gestisce i Laboratori sotto il massiccio: "Non stiamo parlando di un problema dell'Istituto, dell'acquedotto o delle autostrade: è un problema del sistema Gran Sasso e risolverlo richiede un coordinamento", ha spiegato Antonio Zoccoli della giunta esecutiva Infn.
Intanto, Strada dei Parchi ha informato che se pure si dovesse arrivare alla chiusura del traforo non ci sarà nessun blocco per i mezzi di soccorso e per le ambulanze. In una nota, la Concessionaria ha ribadito che "alcune categorie di veicoli potranno continuare a transitare nel traforo del Gran Sasso anche in caso di chiusura. In linea con quanto comunicato al Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza di Teramo il 10 maggio scorso, infatti, potranno continuare a percorrere la tratta autostradale Assergi-Colledara e viceversa i mezzi di Polizia Stradale, Vigili del Fuoco, 118, quelli appartenenti alle altre Forze di Ordine Pubblico (Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri, Polizia Provinciale, Polizia Comunale, Ausl...). Potranno poi transitare i mezzi della Protezione Civile, i carri adibiti al soccorso meccanico in autostrada, quelli deputati al servizio di viabilità e antincendio presso il Traforo e i mezzi aziendali della Concessionaria stessa. Inoltre, verranno garantiti l'accesso e il transito dei mezzi funzionali alla sicurezza, l'esercizio, l'operatività e le manutenzioni degli apparati di ricerca e degli impianti tecnologici presenti nei Laboratori Nazionali di Fisica Nucleare del Gran Sasso. In particolare, potranno accedere i mezzi di servizio di vigilanza armata, antincendio e quelli deputati al monitoraggio degli impianti di sicurezza. Tutti i mezzi potranno transitare all'interno del Traforo rispettando un distanziamento di almeno 150 metri. Inoltre, la Concessionaria potrà estendere l'esenzione a ulteriori categorie in funzione delle esigenze, anche con comunicazioni a carattere di urgenza".