Mercoledì, 29 Maggio 2019 18:51

Imprese e territori resilienti, Borrelli: "Accelerare su Testo unico sulla ricostruzione"

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Prevenire, prepararsi e rispondere all'emergenza causata dai fenomeni naturali che investono territori ed imprese del nostro Paese, con particolare riferimento alla provincia dell'Aquila, colpita dal terremoto 2009 e dal sisma Centro-Italia.

Di resilienza degli impianti produttivi e della necessità di una più diffusa cultura della prevenzione si è parlato questo pomeriggio nel convegno "Imprese e territori resilienti. La partnership tra Confindustria e Protezione Civile". L'incontro, organizzato da Confindustria Piccola Industria, Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno e Confindustria Abruzzo, Comitato regionale piccola industria, in collaborazione con la Protezione civile e con il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, rientra nelle manifestazioni del decennale L'Aquila 2019-2009: l'occasione per presentare il protocollo d'intesa, siglato a dicembre 2016 da Confindustria e dalla Protezione civile per condividere obiettivi e valori, promuovere strategie operative ed esprimere un modo di essere cittadini e imprenditori responsabili, anche di fronte alle calamità.

Hanno partecipato, tra gli altri, Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria, Pierluigi Biondi, sindaco dell'Aquila e Vito Borrelli, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Presenti anche il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente e l'assessore alle Aree Interne e del Cratere, Guido Quintino Liris.

Oltre il 40% del territorio italiano, è stato detto, è classificato a rischio sismico; il 40% è interessato da possibili eventi di dissesto idrogeologico, come frane e alluvioni; oltre 3 miliardi l'anno vengono spesi in conseguenza di danni arrecati da aventi calamitosi. L'Abruzzo è collocato in un contesto estremamente delicato, con una presenza di rischio che coinvolge la quasi totalità del suo territorio. Tutto ciò, oltre a determinare una costante fonte di tensione sociale, accresce il bisogno di risposte agli eventi traumatici e di mitigazione della vulnerabilità di aziende che rappresentano il tessuto economico di questa regione.

Per Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, occorre avviare con urgenza interventi strutturali di messa in sicurezza del territorio, così come previsto da decreto Proteggi Italia, varato lo scorso febbraio dal premier Conte, che ha stanziato tre miliardi nel triennio per interventi di protezione civile relativi all'emergenza delle 17 regioni colpite dal maltempo nell'autunno scorso. Interventi, ha sottolineato Borrelli, a cui è necessario continuare ad affiancare tutte le attività di prevenzione non strutturale, come "la piattaforma di allerta meteo alla popolazione, la realizzazione di una campagna informativa nella settimana di protezione civile o l'insegnamento nelle scuole della cultura di prevenzione del rischio".

Sulla ricostruzione, invece, l'auspicio del capo del Dipartimento di Protezione Civile è che si provveda al più presto alla redazione del testo unico delle leggi sulla ricostruzione annunciata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla ricostruzione post-sisma, Vito Crimi. "E' bene che ci sia al più presto una normativa per le attività di ricostruzione e non si debba, di fronte a ogni evento calamitoso, ricominciare da zero. Aiuterò il sottosegretario Crimi in questa direzione". A domanda precisa, Borrelli si è quindi astenuto dall'esprimere giudizi rispetto ai due modelli di ricostruzione dell'Aquila e di Amatrice. "Qualunque sia il modello che verrà scelt -ha affermato- sono sicuro che sarà quello giusto".

L'occasione, come detto, è stata la presentazione del protocollo d'intesa siglato nel 2016 tra Confindustria e Protezione civile. Il protocollo ha istituzionalizzato una collaborazione nata in modo spontaneo e confluita nel PGE, Programma Gestione emergenze, in occasione del sisma del Centro – Italia. Il PGE, nato dall'esperienza concreta del Comitato Piccola Industria di Confindustria Fermo in occasione del terremoto dell'Emilia nel 2012, è stato il primo esempio di sinergia tra sistema pubblico e privato, un'eccellenza riconosciuta a livello internazionale dall' UNISDR, l'Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi.

Una sinergia che per il presidente della regione Marco Marsilio, va rafforzata e arricchita con il contributo degli enti locali. "La Regione -ha affermato- intende collaborare mettendo in campo la propria rete di monitoraggio dei rischi su scala regionale, lo sviluppo di programmi scolastici e accademici finalizzati alla conoscenza dei rischi naturali presenti nelle nostre aree, l'istituzione di un ufficio apposito per la comunicazione su tematiche scientifiche e di emergenza, la caratterizzazione, attraverso indagini geofisiche della vulnerabilità, degli edifici ad elevato rischio, a partire da quelli sensibili e strategici".

"Uno dei pilastri del sistema di protezione civile, è proprio la preparazione dei territori in un'ottica di resilienza, creando una consapevole quanto diffusa cultura in questo campo -ha proseguito Marsilio- Non è facile tuttavia operare in contesti di emergenza e per questo è necessario prepararsi e imparare a proteggersi: proteggere il territorio vuol dire anche proteggere l'impresa che rappresenta il cuore pulsante del territorio e garantire la continuità delle attività produttive e tutelando, in questo modo, l'intera comunità che riprende la sua vita normale. Per questo è necessario avviare un processo di sinergia tra le amministrazioni sensibili e sviluppare una politica di prevenzione tra Protezione Civile e mondo delle imprese".

Ultima modifica il Mercoledì, 29 Maggio 2019 19:34

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