Giovedì, 27 Ottobre 2022 22:12

D'Alfonso (Demos) contro la proposta di legge elettorale Marsilio

di  Tommaso Cotellessa

Il coordinatore regionale di Demos, Alfonso D’Alfonso, interviene sulla proposta di riforma della legge elettorale avanzata dal Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, sostenendo che tra le tante priorità degli abruzzesi non c'è quella di una nuova legge elettorale.

“Il tempo che i nostri legislatori regionali dovranno dedicare a questo argomento dovrebbe essere utilizzato per dare soluzioni a cose ben più serie che turbano l'esistenza a tanti concittadini” Queste le parole di D’Alfonso, il quale però non si limita a criticare la scelta delle tempistiche, ma entra nel merito della proposta.

Il coordinatore sottolinea in premessa “Sia chiaro, è nel pieno diritto del Presidente proporre una nuova legge elettorale ma lo è anche per noi denunciare gli effetti devastanti che questa provocherebbe negli assetti di rappresentanza territoriale del prossimo consiglio regionale”. Infatti per D’Alfonso la proposta in questione, utilizzando il pretesto di superare i campanilismi, prevede di abolire i collegi provinciali (ogni provincia elegge i propri consiglieri assegnati) stabilendo un unico collegio regionale con un sistema proporzionale a tre preferenze di cui una riservata ad una candidata donna, ma questo, per Demos, farà tutt’altro che contrastare i campanilismi, bensì “metterà l'intera comunità abruzzese, all'ombra di un unico campanile, quello di San Cetteo protettore del capoluogo adriatico.”

Infatti, in un tale contesto è facile dedurre che dove c'è un numero preponderante di elettori è più semplice eleggere consiglieri o condizionarne l 'elezione a danno soprattutto delle aree interne e ancora peggio dei due crateri.

Inoltre, D’Alfonso pone il problema dei costi che comporta una campagna elettorale su collegio regionale, che ovviamente sarebbero elevatissimi, e ciò vuol dire che pochi si potranno permettere la candidatura e la possibilità di entrare in lizza per un posto in regione.

I territori più deboli sia in termini demografici che economici si vedranno vanificare ogni possibilità di poter eleggere propri rappresentanti in consiglio regionale a partire dalle aree dei due crateri. Anche la presenza femminile nella prossima assise regionale sarà mortificata, grazie alle grandi disparità introdotte da questo sistema elettorale.

Per dire no a questa proposta non sarà sufficiente la sola opposizione in consiglio regionale, troppo debole e divisa la minoranza per giunta composta da consiglieri ad un anno circa dal voto, presi dalla ricerca di tutto ciò gli possa procurare vantaggi per la riconferma.

Demos Abruzzo si adopererà per mobilitare tutte le forze politiche e sociali dai territori, confidando che i Sindaci e i Consigli comunali dei diversi schieramenti siano i protagonisti di questa azione quali autentici portatori di interessi territoriali che sono cosa ben diversa dalla politica dei campanili. Avvicinare le istituzioni alle comunità locali è uno dei compiti primari della buona politica e fare percepire la presenza dell'ente regione a chi ha fatto della resilienza una scelta di vita è cosa che solo la presenza di rappresentanza locale può garantire. Dire no a questa legge elettorale vuol dire sì alla possibilità di rappresentare il territorio dove si è nati e scelto di vivere.

Queste le dure parole del coordinatore regionale di Demos contro la proposta di legge elettorale, con le quali invita e annuncia una forte mobilitazione

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