Passata a Pescara l'ondata di maltempo con la violenta grandinata di martedì scorso, inizia la conta dei danni dopo gli allagamenti, i disagi alla viabilità, e il danneggiamento di tetti di case e auto.
Diciotto le persone finite al pronto soccorso per le ferite provocate dai chicchi di grandine. In ospedale anche una donna incinta, con ferite al volto e al capo. I pazienti hanno riportato contusioni e ferite, principalmente al capo, e sono stati tutti suturati.
La grandinata, seguita da un nubifragio, ha provocato danni consistenti: auto danneggiate, parabrezza e vetri infranti, tetti danneggiati. Ai colli si è creata una frattura nel manto stradale e il sindaco, Carlo Masci, ha attivato la somma urgenza per il ripristino. A Francavilla la grandine ha danneggiato anche alcuni tetti di abitazioni privati, tanto da indurre il sindaco ad evacuare due famiglie dalle proprie abitazioni e sistemarle in un bed & breakfast.
All'ospedale di Pescara, dopo l'allagamento del piano terra che ha reso necessario l'intervento dei sommozzatori, con lo stop per due ore degli interventi, la situazione è tornata alla normalità. Ieri l'acqua ha invaso il piano terra e ha costretto allo stop delle sale operatorie. Per l'intera giornata le cucine, la farmacia e i parcheggi sono rimasti fuori uso. Nel parcheggio dipendenti l'acqua ha raggiunto i due metri: decine le auto distrutte. Alcune persone sono riuscite a mettersi in salvo dai veicoli trascinati dall'acqua.
"Alla luce del violento nubifragio che si è abbattuto ieri sul litorale abruzzese, in giornata saranno condotte verifiche su tutti presidi ospedalieri della costa". Lo ha assicurato l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì. L'assessore Verì, in particolare, ha seguito da vicino la situazione relativa alla funzionalità dell'ospedale Santo Spirito di Pescara.
"Ad un certo punto, alla luce dell'intensificarsi dei fenomeni atmosferici, – ha affermato l'assessore – per ragioni di sicurezza, si è deciso di interrompere tutte le attività chirurgiche. Tuttavia, la situazione è fortunatamente rientrata e le attività in sala operatoria sono riprese dopo poco tempo. Nel frattempo, - ha aggiunto – ho partecipato personalmente all'ispezione di tutta l'area riservata ai parcheggi dei dipendenti della Asl di Pescara, completamente invasa dall'acqua. Si temeva che potesse esserci qualcuno all'interno delle autovetture - ha proseguito - ma, per fortuna, l'ispezione ha dato esito negativo e così ci si è potuti dedicare alla gestione della mobilità dei dipendenti dell'ospedale".
"Con il Comune di Pescara e con gli uomini a disposizione si sta lavorando e si lavorerà, e quello io ho chiesto, per fare una verifica dello stato della rete fognaria perché è quella che non ha retto, e quindi si sta verificando lo stato delle cose". Lo ha affermato il Prefetto di Pescara, Gerardina Basilicata, riferendosi ai danni causati dalla grandinata e dal nubifragio a Pescara che ha causato danni e la chiusura di molte strade del centro e della periferia per allagamenti, con molto tombini saltati sotto il peso dell'acqua. E intanto a finire sotto accusa è proprio la mancata pulizia dei tombini e la mancata manutenzione del manto stradale.
Gli operai del Comune sono stati al lavoro, con il personale delle varie forze dell'ordine, sotto il coordinamento del Centro operativo comunale (Coc) rimasto aperto per tutta la notte.
Il maltempo, come denuncia la Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) Chieti-Pescara, ha avuto effetti devastanti anche sull’agricoltura, in un momento molto delicato dell’anno. I chicchi di grandine caduti, grandi come palline da tennis, hanno distrutto capannoni, serre, alberi da frutto, ortaggi ma anche colture cerealicole rendendo impossibile la raccolta.
Cia Chieti Pescara sta monitorando la situazione nei campi per verificare la precisa entità dei danni sulle coltivazioni, alcune in procinto di essere raccolte, altre invece in piena maturazione. I tecnici Cia del territorio hanno parlato con diversi associati per avere il quadro esatto della situazione che si definisce molto pesante.
"L’evento di ieri ha dato un duro colpo al settore agricolo con danni alle colture evidenti ma non ancora quantificabili -sottolinea il presidente Nicola Antonio Sichetti- una situazione che dimostra, ancora una volta, come il clima si stia sempre più tropicalizzando con sbalzi atmosferici importanti, grandine di sempre più grosse dimensioni, che porta gli agricoltori a dover investire sempre di più in termini assicurativi".
"Abbiamo ricevuto molte segnalazioni -continua- da parte dei nostri associati, il lavoro di un’intera stagione potrebbe andare vano mettendo a rischio la possibilità di sopravvivenza un’azienda. Chiederemo lo stato di calamità naturale". La confederazione agricola ricorda che sono a disposizione uffici e personale per la compilazione dei documenti necessari.
A lanciare l'allarme anche la Coldiretti Abruzzo che sottolinea come l'ondata di maltempo che si è abbattuta ieri sulla Regione, colpendo maggiromente le zone costiere, non abbia risparmiato "il Fucino e le aree piu' interne, dove la pioggia violenta e alcune grandinate (Trasacco e Ortucchio) hanno devastato alberi, capannoni, serre e ortaggi in campo, lasciando una scia di devastazione per tante aziende agricole in un momento delicato per le colture".
"Problemi sulla costa - prosegue Coldiretti - ma anche nelle aree collinari della regione, in linea purtroppo con un clima sempre più anomalo e imprevedibile. I danni sono ingenti e hanno colpito ogni tipologia di realtà produttiva con la compromissione non solo del raccolto di stagione ma delle attività del prossimo futuro. È necessario che le autorità competenti valutino il danno e si chieda lo stato di calamità".
Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, ha partecipato mercoledì mattina alla riunione tecnica del Centro operativo comunale (Coc) di Pescara, che si è svolta nella sede del Municipio, e convocata dopo gli eventi calamitosi che ieri hanno provocato ingenti danni soprattutto ai Comuni della costa adriatica. Erano presenti anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, l'assessore alla sanità Nicoletta Verì e il parlamentare abruzzese Giuseppe Bellachioma.
Ai lavori della riunione sono stati invitati anche i sindaci dei Comuni che hanno attivato il Coc, i presidenti delle province, i tecnici regionali della Protezione civile e del Dipartimento regionale governo del territorio. "Si è trattato di un evento eccezionale per il quale abbiamo preannunciato al Governo nazionale la richiesta dello stato di emergenza per riconoscere i danni generati dal maltempo" ha esordito il presidente Marco Marsilio. Ieri anche la deputata dem Stefania Pezzopane e il consigliere regionale Pd Silvio Paolucci avevano sollecitato la Regione ad "avanzare al Governo, per il tramite del Dipartimento della Protezione Civile, la richiesta della dichiarazione dello "Stato di Emergenza" di livello nazionale per gli eventi eccezionali di oggi che hanno interessato una parte importante del territorio regionale".
"Con i sindaci e i presidenti delle quattro province stiamo lavorando in queste ore per comporre una prima stima dei danni che interessano il patrimonio pubblico e privato, l'agricoltura e le attività produttive. Siamo convinti che il Governo riconoscerà l'eccezionalità dell'evento calamitoso. Vigileremo, poi, affinché i fondi siano erogati con celerità, senza ripetere l'esperienza del gennaio 2017, i cui indennizzi sono stati accreditati dopo due anni".
Il presidente Marco Marsilio, poi, coinvolgerà anche le altre regioni adriatiche colpite dal maltempo, dall'Emilia Romagna alla Puglia. "Il fronte è ampio - ha osservato il presidente - e questo testimonia la pesantezza, la gravità e l'eccezionalità dell'evento che non è stato localizzato solo in un punto, bensì interessa un territorio molto vasto della penisola. Il maltempo ha lasciato danni ovunque. Credo che il Governo non avrà difficoltà a riconoscere lo stato di emergenza. Sarei meravigliato del contrario".
Intanto, presso la Struttura di protezione civile regionale sono state avviate le necessarie procedure di ricognizione per il tramite dei Comuni colpiti.
I privati interessati che hanno subìto danni potranno rivolgersi al Comune in cui il sinistro si è verificato al fine di presentare nel dettaglio la propria relazione.
Si precisa che tale fase ricognitiva è necessaria per effettuare la valutazione della tipologia dell’evento emergenziale di protezione civile occorso, così come codificato all’art. 7 del D.Lgs n. 1 del 02/01/2018 (Codice della Protezione Civile). Il termine ultimo per la ricognizione dei danni è fissato al 22 luglio prossimo.
Il sindaco dell'Aquila Biondi: "A disposizione per dare supporto a sindaci e territori"
Il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha inviato una lettera al presidente della Regione, Marco Marsilio, e al presidente dell'Anci Abruzzo, Luciano Lapenna, con cui ha inteso estendere la massima solidarietà ai sindaci e alle popolazioni colpite dall'intensa ondata di maltempo che nella giornata di ieri ha flagellato diverse località della costa abruzzese.
"Le immagini e le testimonianze di un evento così straordinario dimostrano l'eccezionalità di una situazione che ha provocato gravi conseguenze a persone e decine di attività turistiche. – spiega il sindaco Biondi - Per questa ragione, attraverso le due istituzioni che sono più a contatto con i territori, ho manifestato non solo il pieno sostegno ai primi cittadini ma mi sono messo a disposizione per verificare l'opportunità di un coinvolgimento delle professionalità maturate nel post terremoto".
"Il bagaglio di esperienze e competenze acquisite in dieci anni nella gestione delle emergenze legate alle calamità naturali è a disposizione dell'intera comunità regionale. Siamo pronti -conclude il primo cittadino - a fornire il nostro contributo per supportare il percorso di ripresa di chi oggi è in difficoltà e, all'indomani del 6 aprile 2009, non ha esitato un minuto per soccorrere quanti sono stati duramente messi alla prova dalla furia del sisma".