Sottoservizi, altri guai.
La Procura della Repubblica dell'Aquila, a firma del pm Stefano Gallo, ha notificato sette provvedimenti di chiusura di indagine a carico dell’imprenditore Gianni Frattale, vice presidente di Asse centrale Scarl, l'ati che si è aggiudicata la realizzazione del primo stralcio della maxi opera pubblica, di Ares Frassineti, presidente di Asse centrale Scarl fino al 2016, del successore Bruno Minghelli, del responsabile della sicurezza dell'opera pubblica Aurelio Melaragni, ora in pensione dalla Gsa, del successore Luca Carosi, del direttore dei lavori Alessandra Marono e del direttore operativo Mauro Covotta.
Per la Procura, non sarebbero state assunte le necessarie misure di sicurezza per evitare che la realizzazione dello smart tunnel procurasse danni ed incidenti ad altre infrastrutture.
Ora, i sette indagati hanno venti giorni di tempo per rispondere alle contestazioni della Procura con memorie o facendosi interrogare; poi, il pm deciderà se chiedere il processo o archiviare le accuse.
Le indagini sono scattate in seguito ai presunti danni che il passaggio dei sottoservizi avrebbe causato ad un aggregato lungo il corso stretto della città, aprendo un contenzioso che si è risolto con un concorso di colpe; da lì, le verifiche sono state estese a tutta la rete del tunnel e, in particolare, al presunto indebolimento della torre civica di palazzo Margherita, che avrebbe reso necessaria una integrazione del bando di gara di ricostruzione, e di un altro aggregato del corso stretto, attualmente oggetto di un intervento di messa in sicurezza, su cui, al contrario, non si è trovato un accordo tra Asse centrale Scarl e i proprietari, con la definizione delle responsabilità che spetterà ai giudici.
Verifiche e controlli nei cantieri sono stati coordinati dalla Guardia di Finanza.