“Il presidente si è fermato a lungo con noi, mi ha stretto la mano, mi ha anche abbracciato”.
E’ ancora emozionato, Tommaso Cotellessa, quando parla con i giornalisti. L’incontro privato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale ha partecipato come membro di una delegazione composta anche da genitori e insegnanti – Silvia Frezza del comitato Oltre il Musp, Massimo Prosperococco e Silvia Colacicchi del comitato Scuole Sicure e Valeria Baccante dell’associazione Mamme per L’Aquila – è appena terminato.
Tommaso, 18 anni, rappresentante degli studenti dell’istituto Cotugno, aveva scritto, qualche giorno fa, anche una lettera al Capo dello Stato, per denunciare la situazione delle scuole superiori aquilane, che hanno indici di vulnerabilità bassi, e la mancata ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto del 2009.
“Il presidente mi ha detto di ringraziare singolarmente tutti gli studenti” racconta Tommaso appena uscito dall’aula della presidenza della scuola elementare Mariele Ventre, in via Ficara, dove è avvenuto l’incontro con Mattarella “Ci ha fatto i complimenti per come, in questi anni, abbiamo resistito, continuando sempre a fare scuola con coraggio. Ha detto che vigilerà sulla situazione delle scuole aquilane. E’ un incontro che ci ha rinfrancati, perché negli ultimi tempi ci eravamo sentiti traditi e abbandonati dalle istituzioni. Questa visita è un segno di speranza perché le cose possano andare meglio e la ricostruzione delle scuole possa finalmente partire”.
Rassicurazioni, dice Tommaso, sono arrivate anche dal neo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti: “Ha promesso che il 1 ottobre convocherà a Roma, nella sede del ministero, un tavolo, al quale saranno invitati tutti gli enti locali, dal Comune dell’Aquila alla Regione Abruzzo, dove si parlerà proprio delle scuole dell’Aquila”.
“E’ stato un incontro estremamente positivo” afferma anche Massimo Prosperococco, del comitato Scuole Sicure “Il Presidente ha fatto sentire la vicinanza dello Stato, gli abbiamo chiesto di farsi garante della ricostruzione e della sicurezza delle scuole. Il ministro, che era al suo fianco, ha confermato che seguirà personalmente la vicenda. Per noi è stato il riconoscimento dell’impegno civico di tutte le associazioni coinvolte. Abbiamo auspicato una rinnovata collaborazione tra i cittadini e gli enti locali e abbiamo ribadito che la loro presenza e vicinanza deve ridare speranza nel futuro alle giovani generazioni aquilane. Speranza che purtroppo è andata affievolendosi”.
Ad attendere Mattarella anche l’annunciato presidio organizzato da Coalizione sociale, ActionAid, Flc Cgil, Movimento giovanile della sinistra, School in progress e Unione degli studenti.
“10 anni, zero scuole ricostruite” è lo striscione con il quale il presidio ha manifestato a pochi metri da via Ficara, dove si è svolta la cerimonia con il Capo dello Stato (foto sotto).
Di seguito, la nota ufficiale del presidio.
"Nel ringraziare il Presidente che con grande sensibilità e attenzione ha scelto di venire a L’Aquila, ancora una volta nel decennale dal sisma, per l’inaugurazione dell’anno scolastico, vogliamo essere vicino alle studentesse e agli studenti della nostra città che anche quest’anno torneranno in scuole provvisorie. Vogliamo essere vicino al corpo docente, alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola che da 10 anni si adattano con abnegazione, professionalità e sacrificio a luoghi e condizioni di emergenza".
"Vogliamo ricordare che se a 10 anni dal sisma e con decine di milioni di euro a disposizione delle Istituzioni non c’è nemmeno una scuola ricostruita, ci sono precise responsabilità politiche e amministrative di chi della ricostruzione pubblica e delle scuole in particolare non ha voluto fare una priorità per il territorio. Vogliamo chiedere che la ricostruzione pubblica e delle scuole diventi finalmente una priorità e vi siano dedicate immediatamente risorse certe, competenti e continuative".
"Vogliamo ricordare anche che le scuole rappresentano ovunque l’ultimo, ma potentissimo, presidio sociale e culturale in aree private anche dei servizi più essenziali: per questo vogliamo scuole che siano non solo luoghi del sapere, ma spazi della città".
"Abbiamo voluto lanciare l'appello, ancora una volta dall’Aquila, che vogliamo essere sicuri per davvero, a partire dalle scuole: chiediamo di mettere al centro dell’agenda politica nazionale e locale il tema della prevenzione in un Paese che sappiamo essere estremamente vulnerabile, restituendo alla parola “sicurezza” il senso vero di riduzione del rischio sismico e idrogeologico, quello per cui negli ultimi 70 anni in Italia si sono registrate oltre 10.000 vittime".