Il 15 di ottobre molti terremotati dei territori del centro Italia colpiti dagli eventi sismici del 2016 e 2017 si troveranno nella condizione di dover iniziare la restituzione della cosiddetta "busta paga pesante", e cioé la possibilità data ai cittadini di poter usufruire di 12 mesi di sospensione di Irpef e contributi previdenziali da restituire successivamente, con la follia di dover versare, tra l'altro, le 5 rate sospese da giugno ad ottobre in un’unica soluzione.
"A maggio scorso le forze politiche che sostenevano il precedente Governo, quello gialloverde, avevano generato questo pasticcio nel provvedimento chiamato 'Sblocca Cantieri'", denuncia il Coordinamento dei comitati del terremoto centro Italia; "tuttavia, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si era impegnato, nell'incontro con i comitati a Norcia, a discutere una decurtazione della restituzione dell'ordine del 40%".
La ratio della sospensione era di consentire la possibilità di posticipare il pagamento delle tasse alla ripresa del tessuto economico delle zone colpite dal sisma. spalmandolo con una rateizzazione decennale. "E' a tutti evidente, però, che nel cratere non vi è né ricostruzione né ripresa economica", l'affondo del Coordinamento; per questo, "viste le tante difficoltà che nel vissuto quotidiano ci troviamo a dover affrontare dopo tre anni dal sisma", i comitati chiedono al Presidente del Consiglio "un tavolo risolutivo sulla problematica della restituzione della busta paga pesante, confidando che sia l’ultima volta che le scadenze e il tema vengano trattati in urgenza a ridosso dei termini".
Il coordinamento auspica di poter affrontare, altresì, la problematica relativa alla restituzione dei versamenti per la moratoria sisma. "Abbiamo interloquito con i più illustri Commercialisti locali in merito ai vari aspetti tecnici della questione; abbiamo seguito con interesse le dichiarazioni delle parti sociali sullo stesso tema, nazionali e territoriali. Speriamo che la somma delle voci porti ad una risoluzione rapida e certa della questione. Vivere di proroghe in costante incertezza normativa è un danno morale pesante da sopportare quanto quello materiale ed economico".
In particolare, i comitati chiedono di:
- eliminare la follia del versamento in unica rata dei mesi giugno-ottobre;
- fissare un inizio della restituzione ancorandolo a precisi parametri di ripresa economica;
- mantenere l'impegno ad una decurtazione delle somme da restituire in analogia con quanto avvenuto in occasione di altri terremoti.
"Non è questa la sede per ribadire l'insieme delle proposte che articoliamo ormai da oltre 2 anni, essendo scesi in piazza più e più volte manifestando la nostra rabbia Pensiamo però che solo provvedimenti strutturali importanti e duraturi possano essere efficaci. Abbiamo perciò già sottoposto al Governo precise richieste in merito alla creazione di una vera Zona franca che utilizzi lo strumento fiscale per il rilancio dell'economia e che, contemporaneamente, si attivi uno strumento di sostegno al reddito che abbiamo chiamato Reddito di cratere. Evitare lo spopolamento e la morte dei nostri territori si può, ma lo si vuole veramente?".