Tre coltellate al petto.
Era mamma di una bambina di sei anni Mihaela Roua, 32enne romena, operaia in una camiceria, brutalmente assassinata in casa sua a Nereto dal compagno, Cristian Daravoinea, camionista di 36 anni.
L'ennesimo caso di femminicidio consumato fra le mura domestiche.
Testimoni parlano di un acceso litigio, parole forti e urla provenienti da quell’appartamento al quarto piano di viale Europa. Poi il silenzio. Era ora di pranzo. Forse lei avrebbe voluto lasciarlo, lui l'ha uccisa in camera da letto. A quel punto, l'uomo si è inferto un colpo ad un fianco; sanguinante, si è cambiato i vestiti ed è uscito di casa, a bordo della sua Mazda di colore nero, vagando per le strade della Vibrata, fino a raggiungere la costa. Si è bagnato in mare, forse per disinfettare la ferita e si è chiuso nell'abitacolo della macchina nel parcheggio dell'hotel Ambassador. I carabinieri lo hanno trovato lì, a Tortoreto, e hanno chiuso una caccia all'uomo durata un pomeriggio intero. Adesso è in ospedale, ferito ma non in pericolo di vita e piantonato. Si salverà e dovrà rispondere di omicidio.
A far scattare l’allarme sono stati un paio di particolari. In primo luogo Mihaela Roua non era alla fermata dello scuolabus, a Corropoli, ad aspettare la bambina all’uscita da scuola. E non rispondeva al telefono. Inoltre non era tornata a lavoro: è stata la titolare dell’azienda dove la giovane lavorava a far scattare l’allarme. E’ andata in caserma, a Nereto, e di lì a poco è stata fatta la tragica scoperta. I vigili del fuoco hanno forzato la porta dell’appartamento.
All’esterno della palazzina residenziale di Nereto in serata sono arrivate anche le colleghe di lavoro e gli amici di Mihaela. Un grande lavoratrice, hanno detto di lei, con le lacrime agli occhi.
CGIL: "Ennesima sconfitta per tutti"
"In Abruzzo c'è stato l'ennesimo femminicidio ed è l'ennesima sconfitta per noi, per tutte e tutti. Quanto accaduto a Nereto, in provincia di Teramo, impone una riflessione, ma soprattutto un percorso di azioni concrete da attuare. Da un lato è necessario applicare in modo drastico la normativa esistente, per far sì che i provvedimenti che pure, dopo lunghe battaglie, sono oggi in vigore, come ad esempio il 'Codice rosso', non siano un'occasione mancata. Dall'altro è fondamentale proseguire la battaglia delle battaglie, ossia quella culturale finalizzata alla costruzione di un pensiero diffuso che generi la definitiva sconfitta della violenza sulle donne".
Lo affermano Rita Innocenzi, della segreteria Cgil Abruzzo Molise, Loredana Piselli, del coordinamento Donne dello Spi-Cgil Abruzzo Molise, ed Emanuela Loretone, della segreteria organizzativa Cgil Teramo.
"C'è bisogno di avviare una grande stagione perché le donne si sentano protette anche nel coraggio di denunciare, perché possano trovare dei punti di riferimento, perché non si sentano sole. Per farlo servono scelte e relative risorse ed è necessario il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla scuola e fino alle istituzioni. È il tempo di concrete azioni di sistema che superino le dissertazioni liturgiche ed entrino nel terreno delle risposte. La Cgil, come sempre, c'è. E unitamente alla Confederazione c'è lo Spi-Cgil. Le donne del sindacato ci sono".
Mancinelli (Osservatorio nazionale sostegno vittime): "In vigore Codice Rosso, vittime denuncino"
"In qualità di referente per la provincia dell'Aquila dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, esprimo vicinanza alla famiglia della giovane mamma di Nereto, vittima di omicidio in ambito domestico, che lascia una bambina di soli sei anni, e contestualmente invito le vittime di violenza a denunciare".
A dirlo è Chiara Mancinelli (Forza Italia), consigliere comunale dell'Aquila.
"Ricordo che da agosto è in vigore il cosiddetto 'Codice Rosso': con la Legge 69/2019, infatti, è previsto che le Vittime di violenza siano ascoltate dal pm entro le 72 ore successive all'iscrizione della notizia di reato, affinché il pm stesso possa adottare misure cautelari di protezione in favore di chi ha presentato la denuncia. Invito ancora una volta le vittime di violenza, uomini o donne, a denunciare prontamente e a rivolgersi alle istituzioni: solo così potranno essere adeguatamente tutelate".
Pezzopane (Pd): "Leggi non bastano, serve battaglia culturale. Mio intervento in aula per Mihaela"
"L'ennesimo femminicidio perpetrato contro una giovane mamma di Nereto, in provincia di Teramo, costringe tutte e tutti a due amare riflessioni: l'esigenza di un'applicazione intransigente delle nuove leggi di contrasto all'assassinio delle donne da parte degli uomini, a cominciare dal cosiddetto 'codice rosso', ma soprattutto l'urgenza di avviare una grande e impegnativa battaglia culturale affinché nel nostro Paese vengano recise per sempre le piante generatrici dell'odio e della violenza. Va sconfitto in ogni luogo quel presunto 'diritto di proprietà' che alcuni uomini sentono di avere su mogli e fidanzate, frutto di una perversa distorsione del concetto di coppia e della convivenza. Siamo oggi vicini alla famiglia di Mihaela, soprattutto alla piccola figlia di sei anni, e all'intera comunità di Nereto, ancora sotto shock per l'efferato delitto compiuto da un uomo possessivo e geloso. Occorre coinvolgere tutte le istituzioni, a cominciare dal ministero dell'Istruzione, per giungere a uno scatto culturale, a partire dalle aule scolastiche, che sappia dire basta a questa infinita scia di sangue innocente".
Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
Fina (Pd): "Il 4 novembre la presidente della Commissione sulfemminicidio a Nereto"
"Ancora l'omicidio di una donna, per mano del suo compagno, insanguina il nostro paese e, in quest'ultima occasione, ancora una volta la nostra regione. La quantità e l'efferatezza di questi episodi indicano una guerra civile che vede da una parte una cultura gretta ed oppressiva ancora troppo radicata e dall'altra le donne e gli uomini che lavorano per emanciparsene. Il Pd è schierato con questi ultimi con tutta la determinazione e la forza possibile".
Parole del segretario regionale del Pd, Michele Fina.
"Bene ha fatto la senatrice Valente, Presidente della Commissione su femminicidio, a chiedere al Governo un significativo impegno economico nella prossima legge di Stabilità. La Commissione sta svolgendo un lavoro di grande efficacia, per questo la senatrice Valente sarà con noi il 4 novembre in una grande iniziativa contro il femminicidio che terremo proprio a Nereto. Bisogna investire di più nella completa applicazione delle leggi contro questi crimini ma bisogna, sopra ad ogni cosa, ingaggiare una battaglia culturale senza quartiere. La proposta di legge per la parità salariale tra donne e uomini presentata in questi giorni, a prima firma On. Chiara Gribaudo, è una tappa fondamentale ed urgente di questa battaglia. Di fronte alla violenza lo Stato deve rispondere con le tutele, i giusti diritti, il rispetto della dignità e l'emancipazione degli uomini e delle donne".