Venerdì, 25 Ottobre 2019 15:53

Roma, Giunta rassicura: "Bus provenienti da Abruzzo resteranno a Tiburtina"

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Ha scatenato un putiferio la notizia della volontà dell'amministrazione Raggi di trasferire il terminal bus extraurbano di Roma dalla stazione Tiburtina all'Anagnina. 

Durissima la reazione del Presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Marco Marsilio, che ha chiesto immediati chiarimenti alla sindaca della Capitale; il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, si è chiesto se l'amministrazione capitolina intenda "penalizzare le centinaia di pendolari e studenti che quotidianamente raggiungono Roma o se l'obiettivo è quello di voler pregiudicare il sistema produttivo e turistico delle aree interne abruzzesi". 

Sul piede di guerra anche il vice presidente del Consiglio regionale Roberto Santangelo che ha rivolto "un caloroso appello a tutti gli amministratori locali, alle istituzioni regionali, i parlamentari eletti in Abruzzo, ai cittadini, affinché si mantenga alta l'attenzione; se necessario - ha aggiunto - saremo pronti ad attivare forti prese di posizione". 

"La dislocazione dalla stazione Tiburtina ad Anagnina del terminal dei bus che collegano l'Abruzzo alla Capitale comporterebbe, per i tantissimi pendolari marsicani, studenti e lavoratori, una sciagura terribile. L'allarme sociale è altissimo ed è più che giustificato", il grido d'allarme del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Mario Quaglieri.

Se non fosse che alla Città in movimento di Roma, Pietro Calabrese, in una nota ha smentito la possibilità che le linee da e per l'Abruzzo possano essere 'dirottate' ad Anagnina. "Abbiamo già ampiamente ribadito che le linee private extraregionali di trasporto su gomma provenienti da est e centro Italia rimarranno a Tiburtina", ha rassicurato Calabrese. "L'iter progettuale per realizzare una nuova autostazione dei pullman nell'area est della stazione prosegue come da programma. Allo stesso tempo Roma Capitale è al lavoro per realizzare un nuovo hub nel nodo di Anagnina, dove si attesteranno le linee provenienti dalla direttrice sud. L'area di Anagnina garantisce anche un collegamento diretto con la linea A della metropolitana fino al centro città e può quindi diventare un altro nodo strategico per Roma".

L'equivoco nasce dalla delibera di Giunta 226 approvata il 4 ottobre scorso ad oggetto i "lavori di adeguamento del parcheggio dell’autostazione per le linee provinciali, nazionali e internazionali presso il nodo Anagnina" ai fini dell’assunzione di un mutuo di 625mila euro a copertura della spesa [puoi leggerla qui].

Nel deliberato, non viene richiamata la mozione approvata all'unanimità dall'assemblea capitolina nel novembre 2018, e che impegnava sindaco e giunta a mantenere il terminal bus a Tiburtina. 

Non solo. 

Leggiamo che "in considerazione del noto stato di degrado del patrimonio viario di Roma Capitale, l’Amministrazione ha inteso avviare, nell’immediatezza, progetti di delocalizzazione dell’autostazione per i mezzi adibiti alle linee di trasporto pubblico interregionali, nazionali e internazionali all’interno del nodo Anagnina" e che "tra i vari nodi intermodali presenti sul territorio urbano, le strutture tecniche dell’Amministrazione, a seguito di sopralluoghi nelle potenziali alternative trasportistiche, ravvisano solamente nella stazione Anagnina un nodo idoneo a ospitare una autostazione bus senza eccessivi disservizi per l’utenza con tempi e costi marginali di adeguamento".

Insomma, si fa riferimento a "mezzi adibiti alle linee di trasporto pubblico interregionali, nazionali e internazionali all'interno del nodo Anagnina" e non soltanto dei mezzi provenienti dala direttrice sud. E si aggiunge che Anagnina è l'unico nodo idoneo ad ospitare una autostazione bus. 

Nessun riferimento a Roma Tiburtina, nessun riferimento alla permanenza dei mezzi provenienti da est e dal centro Italia a Tiburtina e, tanto meno, dei lavori che interesseranno l'autostazione per 'trasferire' gli arrivi sul piazzale est. E' vero, si tratta di una delibera tecnica che, di fatto, dà seguito agli intendimenti già assunti dalla Giunta capitolina con il piano di investimenti 2019/2021 approvato nel dicembre 2018 e che prevede, appunto, l'adeguamento dell'Anagnina, tuttavia è anche vero che, a leggerla per come è stata scritta, sembrerebbe proprio che i timori siano fondati. 

Insomma, non c'è alcun motivo per mettere in dubbio le parole dell'assessore Calabrese: evidentemente, si tratta di un atto scritto male. 

Ultima modifica il Venerdì, 25 Ottobre 2019 16:18

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