"Bussi non è la Contea di Hazard. Quanto sta accadendo ai miei concittadini che da settimane si stanno vedendo recapitare una marea di multe e riduzione dei punti della patente fino al ritiro della stessa, è una delle cose più gravi a cui abbia assistito negli ultimi anni".
A denunciarlo è l'ex consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.
"Qui non si tratta di tutelare gli automobilisti più scriteriati e irresponsabili, ma di difendere gli automobilisti inconsapevoli e quindi la comunità tutta, gravata di fatto da una nuova tassa a causa di un 'furbo' autovelox che non è stato adeguatamente pubblicizzato e segnalato; inoltre nessuno sa se la sua istallazione è stata decisa anche in sede prefettizia, unica sede legittimata ad autorizzare tale strumento: viene da chiedersi perché a Bussi sia stata possibile l'installazione, mentre su altre strade anche a maggiore tasso di pericolosità e incidentalità, come sulla SS 80 per le Capannelle o sulla SS 17 e su SS17 Bis e Ter, tanto per fare degli esempi, no".
È grave restare con le mani in mano - prosegue Pietrucci - "quando si hanno gli strumenti per agire e incidere; fossi stato in Regione avrei proposto immediatamente una moratoria e consultato l'Ordine degli avvocati per proporre una class action e fare ricorso su questa ingiustizia territoriale. Siamo ostaggio di un autovelox, nascosto fino a qualche settimana fa tra gli alberi, poco segnalato, istallato furbamente e in modo subdolo a ridosso della stagione estiva quando i flussi tra l'entroterra e la costa sono più corposi. Una trovata geniale del Comune di Bussi che se voleva fare cassa e ripianare il bilancio comunale è riuscito in pieno nell'intento, peccato lo abbia fatto soprattutto a danno della comunità aquilana".
Un fatto gravissimo che impone a chi ha una responsabilità politica e morale di intervenire senza indugio. "Chi ha sbagliato ripari, chi ha il dovere istituzionale e morale di intervenire, intervenga", conclude Pietrucci.
Lelio De Santis: "Il sindaco Biondi difenda gli aquilani"
"Ho sollevato con fermezza il problema dell'utilizzo discutibile e, a mio avviso, spregiudicato dell'autovelox di Bussi lungo la strada statale che collega L'Aquila e Pescara. Ho rimarcato, analizzando tanti verbali di contestazioni di infrazioni al codice della strada per eccesso di velocità, i diversi dubbi ed errori nell'invio delle diffide a pagare entro 5 giorni. Aggiungo che, a parere di esperti consultati, ci sono fondate ragioni per impugnare con successo le contestazioni di infrazioni, per cui ho invitato il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, a fare chiarezza con il collega di Bussi, Salvatore La Gatta, esaminando subito sul piano amministrativo i diversi aspetti dell'accertamento delle presunte infrazioni e lo stesso utilizzo dell' autovelox su una strada a scorrimento veloce e fuori dell'abitato".
A dirlo è il consigliere comunale Lelio De Santis. "Stiamo parlando di 10/15 mila multe comminate probabilmente a 8/10 mila cittadini aquilani forse in modo Illegittimo. Questi cittadini debbono essere difesi dal loro Sindaco, che deve alzare il telefono e pretendere chiarezza dal suo collega di Bussi! Non si tratta di chiedere di cancellare verbali di presunte infrazioni al codice della strada, ma di difendere migliaia di cittadini aquilani vittime dell'utilizzo di un autovelox al solo fine di fare cassa (almeno così si sospetta) a favore del Comune e della Società che gestisce il servizio. I cittadini-automobilisti, costretti a transitare per lavoro sull'unica strada che collega le due città, meritano rispetto e vanno difesi, come pure va garantito il rispetto dei limiti di velocità e, quindi, la sicurezza magari ricorrendo al più umano controllo da parte di 2 vigili urbani".