Mercoledì, 13 Novembre 2019 08:41

Ama, lavoratori in assemblea invadono la rotonda del Cin Cin [video]: "La città sta morendo, oggi tocca a noi domani toccherà ad altri"

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Avevamo annunciato azioni di protesta i lavoratori di Ama, la società partecipata del trasporto pubblico locale; venerdì, in Consiglio comunale, arriverà la delibera di ricapitalizzazione dell'azienda, per 1.3 milioni di euro, che servirà ad evitare di portare i libri in tribunale. Annesso al provvedimento, il piano di ristrutturazione della società che prevede l'azzeramento della contrattazione di secondo livello, con tagli per 800 mila euro l'anno alle retribuzioni dei circa 130 lavoratori che, in media, vedranno ridursi lo stipendio di almeno 300 euro al mese [qui, l'approfondimento]. 

Un taglio draconiano, necessario - è stato spiegato in Commissione Bilancio - per salvare una azienda che perde 120 mila euro al mese, che ha chiuso già tre bilanci in negativo, sebbene il Comune dell'Aquila sia già intervenuto pesantemente mettendo sul tavolo oltre 2 milioni di euro, e che ha praticamente eroso il capitale sociale.

Una situazione disperata.

Dalle 5 di questa mattina è riunita l'assemblea autoconvocata dei lavoratori. "Non si gioca con la vita dei lavoratori", hanno ribadito i dipendenti di Ama che, per far sentire la loro voce e sensibilizzare la città, hanno deciso di manifestare alla rotonda del bar Cin Cin, trafficatissima alle prime ore del mattino, proprio davanti la sede dell'azienda. 

Al presidio sono arrivati anche il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, che ha avuto un confronto con i lavoratori, e il consigliere regionale Americo Di Benedetto.

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"Ieri sera abbiamo avuto una assemblea drammatica, che siamo riusciti a governare a fatica, ma il malcontento è crescente", spiega Domenico Fontana, segretario provinciale L'Aquila/Teramo della Filt Cgil; "la determinazione che sta assumendo il Consiglio comunale significa un taglio della contrattazione di secondo livello per 800 mila euro: in sostanza, la ricapitalizzazione la stanno facendo i 130 lavoratori che, anche a fine carriera, non prendono più di 1.500 euro al mese. Denunciamo da anni, da più di un decennio - ha aggiunto Fontana - che l'azienda non aveva più sostenibilità economica e, per questo, chiedevamo con forza la fusione con Tua. Qualcuno ha pensato di interrompere l'iter avviato, pensando di poter gestire la situazione, ed invece il giochino gli è esploso tra le mani", l'affondo. 

Fontana ribadisce la posizione di sindacati e lavoratori: "l'azienda va ricapitalizzata ma c'è un'altra strada, quella che ci era stata presentata poco meno di due mesi fa con il piano di riorganizzazione annesso all'addendum al contratto di servizio e che non prevedeva il taglio al salario di secondo livello. Se l'azienda deve essere ricapitalizzata dai lavoratori ce lo dicano, e magari gli consegnino delle azioni".

"Contestiamo l'attuale amministrazione e così la precedente", sottolinea un lavoratore, "chi ha creato il problema e chi, oggi, non ha la capacità di risolverlo. Il problema si risolve col bisturi, come farebbe un chirurgo in sala operatoria, e non con la mannaia che viene usata dai macellai. Chiediamo un accordo equo per i lavoratori, per l'amministrazione e, così, per la Regione che non ha versato per quarant'anni il giusto contributo per il tpl. L'amministrazione comunale, le forze di maggioranza di Lega e Fratelli d'Italia, invece di litigare tra di loro come bambini dell'asilo che si rubano i giocattoli vadano piuttosto a battare i pugni in Regione, governata dal centrodestra, per ottenere ciò che spetta al Comune dell'Aquila".

La città sta morendo - il grido di dolore di uno dei lavoratori Ama - "oggi tocca a noi, domani toccherà ad altri". E sia chiaro, parliamo di dipendenti, gli autisti in particolare, che - per fare un esempio, tra gli altri - quando nevica sono costretti a guidare bus vetusti senza gomme termiche, montando le catene, "e le responsabilità civili e penali sono nostre. Non voglio dire a mio figlio, che ha 15 anni, di scappare via da questa città, ma di questo passo L'Aquila tra vent'anni diventerà un piccolo quartiere di Roma. C'è una totale incapacità politica e amministrativa, vergognatevi".

Ultima modifica il Giovedì, 14 Novembre 2019 12:08

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