“Quando arrivai qui il 2 gennaio 2017, feci una passeggiata per il centro e mi colpì il silenzio che regnava per i vicoli. Era forte la sensazione che questa città e questo territorio non si fossero ancora ripresi da quello che era accaduto. Da allora è stata fatta molta strada, lascio una città con un centro che si è molto ravvivato e ripopolato. Credo che l’evento di svolta sia stata la riconsegna della basilica di Collemaggio”.
Sono le parole con cui si è congedato, in conferenza stampa, il prefetto dell’Aquila Giuseppe Linardi, che lascia il suo incarico per andare in pensione.
Linardi era arrivato all’Aquila all’inizio del 2017, dopo aver lavorato una vita all'interno del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno – all’interno del quale aveva ricoperto diversi incarichi di responsabilità e direzione - ed essere stato, dal 1° settembre 2009 al 15 aprile 2012, prefetto di Grosseto. Veste nella quale si trovò a coordinare le operazioni di soccorso per il naufragio della nave Costa Concordia prima dell’arrivo del commissario Franco Gabrielli, allora capo della Protezione civile.
Linardi ebbe subito un battesimo di fuoco. A pochi giorni dal suo insediamento dovette fronteggiare, direttamente e indirettamente, diverse crisi: lo sciame sismico e la nevicata eccezionale che funestarono l’Abruzzo nel gennaio 2017, l’incidente dell’elisoccorso del 118 a Campo Felice, la tragedia di Rigopiano.
“Furono giorni molto difficili, nei quali mi ritrovai a guidare il centro coordinamento soccorsi, che venne attivato il 18 gennaio e chiuso il 6 febbraio” ha ricordato Linardi in conferenza stampa “Riuscimmo a farcela grazie a un lavoro di squadra e a un sistema che reagì prontamente”.
Negli anni trascorsi all’Aquila, Linardi ha dovuto gestire anche altri momenti difficili, in primis l’ondata di incendi dell’estate 2017 (in particolare quello del Morrone) e l’emergenza sicurezza dei viadotti di A24 e A25.
Oltre a tutto ciò c’è stato il lavoro ordinario, specie quello di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel territorio e nella ricostruzione. Linardi ha ricordato come dal 2009 a oggi siano state emesse dalla prefettura dell’Aquila 50 interdittive antimafia, l’ultima delle quali risalente a pochi mesi fa. “Non possiamo abbassare la guardia” ha detto Linardi “perché la ricostruzione non è ancora terminata e all’Aquila continueranno ad arrivare grandi flussi di denaro. E si sa che quando ci sono in ballo grandi risorse pubbliche, il rischio di infiltrazioni è molto alto”.
“Per il futuro” ha concluso il prefetto “mi auguro due cose: che questa terra trovi un po’ di pace rispetto ai terremoti, che non le stanno dando tregua ormai dal 2009. E che ci sia più attenzione nei confronti dei cambiamenti climatici anche da parte delle prefetture e di tutto il sistema di prevenzione e soccorso che fa capo alle strutture di Protezione civile. La velocità e la frequenza con cui avvengono ormai eventi calamitosi legati ai mutamenti del clima impongono una riorganizzazione complessiva”.
Il saluto di Biondi
"Nel giorno in cui il prefetto Giuseppe Linardi saluta la città desidero esprimergli i più sinceri e sentiti ringraziamenti per quanto ha fatto in questi anni per il capoluogo d'Abruzzo".
È quanto ha dichiarato il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi.
"È assolutamente encomiabile il lavoro svolto dal prefetto Linardi - ha proseguito Biondi – a tutela dell'ordine pubblico. L'incolumità dei cittadini aquilani è stata presidiata lodevolmente ed efficacemente grazie al coordinamento e all'attenzione dimostrata ogni giorno. In una città come la nostra, in cui complesse e variegate sono le problematiche attinenti alla questione della sicurezza, soprattutto a seguito del sisma e dei conseguenti nuovi assetti urbanistici e sociali, il suo contributo è stato esemplare e ha consentito di raggiungere proficui risultati. Allo stesso modo – ha proseguito il sindaco – mi sento di esprimere il più vivo apprezzamento per lo spirito di collaborazione sempre dimostrato nel lavorare a fianco delle istituzioni. Una sinergia che ha consentito di migliorare i livelli di sicurezza e, con essi, la qualità della vita nella nostra città. Per tali ragioni, - ha concluso il primo cittadino – nel salutare il prefetto Linardi, formulandogli i migliori auguri per il futuro, desidero altresì partecipargli i sentimenti di stima e gratitudine da parte mia personale e della Municipalità tutta"