Una relazione dettagliata per illustrare al governo le criticità che hanno determinato lo stallo del processo di ricostruzione dei comuni abruzzesi che ricadono nel "doppio cratere", quelli cioè colpiti dai due eventi sismici del 2009 e del 2016.
E' quanto ha chiesto il prefetto dell'Aquila Giuseppe Linardi ai sindaci dei comuni di Campotosto, Capitignano Cagnano Amiterno e Montereale che ieri hanno percorso circa cinquanta chilometri da Campotosto fino all'Aquila, per denunciare la mancata ricostruzione dei comuni dell'Alta Valle dell'Aterno.
Accanto ai rappresentanti istituzionali, decine di di donne, uomini, nonne figli e operaie. Una marcia pacifica durata circa dieci ore, in condizioni climatiche particolarmente difficili, per chiedere l'avvio della ricostruzione di territori a forte rischio spopolamento. La situazione delle aree interne è infatti complicatissima, con pochissimi turisti, ricettività quasi inesistente e con le arterie principali di collegamento chiuse.
L'iniziativa, lanciata dall'ex sindaca di Montereale Lucia Pandolfi, si è conclusa, come detto, con l'incontro odierno in Prefettura tra una delegazione di manifestanti guidati dala sindaca di Cagnano Iside Di Martino e il prefetto del capoluogo Giuseppe Linardi.
"Il prefetto ha chiesto di relazionare dettagliatamente su questa condizione di stallo che si è generata col doppio cratere -ha dichiarato al termine dell'incontro la sindaca di Cagnano Iside De Martino- Con gli altri sindaci delle aree interne abbiamo fatto decine di tavoli tecnici, ma noi non abbiamo alcun potere per risolvere l'inconciliabilità dele normative relative al cratere 2009 e di quelle che riguardano il terremoto del 2016 del Centro Italia. Ad oggi non esistono norme attuabili che consentano di avviare la ricostruzione e così, per il terzo inverno consecutivo, le nostre case resteranno chiuse. A Cagnano, dopo due anni, non sono partite nemmeno le pratiche B, quelle cioè relative agli edifici che hanno subìto danni lievissimi dal sisma. La situazione è drammatica".
A preoccupare maggiormente la sindaca è lo spopolamento delle aree interne. "Se non ci verranno date risposte in tempi brevi -ha sottolineato De Martino- le aree interne si spopoleranno. A due anni dall'evento sismico, nel Comune di Cagnano abbiamo 50 nuclei familiari ancora fuori dalle loro case. Per un paese piccolo, questo vuol dire spopolamento, con la chiusura definitiva delle scuole e dei servizi. Stanno lasciando morire un interno territorio".
A complicare ulteriormente la situazione, la mancanza di un referente governativo. "Noi sindaci di piccoli comuni non possiamo intervenire senza il coordinamento con chi è sopra di noi. Prima le regioni del centro Italia avevano il coordinamento e un referente sul posto. Oggi non c'è nessuno incaricato dal governo che si occupi delle nostre condizioni. Da Roma devono darci immediatamente delle risposte", ha aggiunto la prima cittadina.
"Questa giornata di protesta ci ha consentito di riaccendere i riflettori sul blocco della ricostruzione delle aree interne - ha concluso De Martino- Il prefetto si è inoltre assunto l'onere di farsi portavoce delle nostre istanze presso il governo fino a quando la situazione non verrà risolta a livello centrale".
Pezzopane (Pd): "Bene marcia donne, ora governo dia risposte"
"Ormai siamo in piena emergenza ricostruzione! Cittadini, imprese e istituzioni locali, vittime dei terremoti del 2009 all'Aquila e del 2016-17 in Centro Italia, sono lasciati senza risposte. Venerdì prossimo, stiamo definendo proprio in queste ore il programma definitivo, la commissione Ambiente della Camera sarà in Abruzzo, certamente all'Aquila, a Montereale e Campotosto. Occorre tenere accesa l'attenzione su territori che governo e maggioranza M5s-Lega hanno lasciato soli. Ecco perché, da questo punto di vista, voglio sottolineare l'importanza della bella marcia organizzata da alcune donne delle zone devastate da sisma. Alla sindaca di Cagnano Amiterno, Iside Di Martino, e all'ex sindaca di Montereale, Lucia Pandolfi, voglio dire grazie per questa iniziativa. Dobbiamo denunciare tutte e tutti con forza l'indifferenza e la strafottenza di un governo che in sei mesi non ha saputo nominare neanche un sottosegretario alla ricostruzione ed ha smantellato la governance togliendo poteri a regioni e comuni".
Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera.