Lo aveva annunciato l’allora ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, il 17 dicembre scorso a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico del GSSI: "E’ arrivata conferma da parte di Invitalia che parte finalmente la collaborazione con l'agenzia per lo sviluppo che diventerà stazione appaltante per la ricostruzione delle scuole, rendendo più fluido il percorso di finalizzazione degli interventi sugli istituti. Questo dovrebbe accelerare i processi non ancora completati".
Di “palliativo” aveva parlato il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi spiegando che Invitalia farà da supporto al Comune nella verifica dei progetti e come centrale di committenza per gli appalti di edilizia scolastica, come era stato chiesto dallo stesso primo cittadino, d’altra parte, con una lettera inviata, tra gli altri, al direttore del dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione del Miur, Giovanna Boda.
Il problema restano le norme stringenti previste dal nuovo Codice degli appalti, cui si vorrebbe derogare da tempo: una richiesta, quella del Comune dell’Aquila, mai presa in considerazione, però, dai governi che si sono succeduti sino ad oggi.
A fine anno, come noto, Fioramonti si è dimesso; sta di fatto che ieri, a Palazzo Fibbioni, si è tenuto un vertice riservato tra il sindaco Biondi e il capo della struttura tecnica di Palazzo Chigi per il coordinamento dei processi di ricostruzione e sviluppo delle aree terremotate, Fabrizio Curcio, alla presenza del titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila, Salvo Provenzano.
Ebbene, si è discusso proprio dell’istituzione di un super ufficio per l’edilizia scolastica, col coordinamento di Invitalia: “sulla ricostruzione privata stiamo andando avanti in maniera rapida, e siamo confidenti che i tempi prospettati per la conclusione dei processi siano rispettati”, il commento di Curcio ai microfoni del Tgr Abruzzo; “la ricostruzione privata, invece, va finalizzata bene – ha riconosciuto l’ex capo Dipartimento della Protezione civile nazionale - ed in particolare la ricostruzione delle scuole”. Si spera che l’intervento di Invitalia possa aiutare a sbrogliare la matassa.
Nel corso del vertice si è parlato anche della necessità di rifinanziare i processi di ricostruzione nel cratere; come vi avevamo spiegato nei giorni scorsi, ad oggi in cassa residuano 1 miliardo e 300 milioni dei 5 miliardi e 100 milioni programmati dall’allora governo Renzi con la Legge di Stabilità 2015; risorse che copriranno il fabbisogno stimato per il 2020 e per parte del 2021. Poi, andranno garantiti ulteriori 4 miliardi e 200 milioni per l’intero cratere; per concludere i processi, infatti, servono ancora 5 miliardi e mezzo: stante il miliardo e 300 milioni disponibili, vanno programmati i restanti 4 miliardi e 200 milioni che si spera possano essere inseriti nella finanziaria 2021, così da consentire una programmazione puntuale. “Faremo in modo di assicurare le risorse che servono: credo sia interesse di tutti a portare a termine la ricostruzione”, ha assicurato Curcio.