Venerdì, 10 Gennaio 2020 21:44

Gallerie Gran Sasso, distacchi su volte ammalorate. Sdp: "Nessun dubbio su staticità"

di 

"I rivestimenti delle gallerie presentano allo stato odierno calcestruzzi deteriorati di modesta qualità superficiale, a causa della lunga esposizione agli agenti atmosferici inquinati dai gas di scarico che, con l'umidità, si sono condensati sulle pareti come soluzioni acide ed hanno agito da disgregatori della pasta cementizia originaria. A questo si è aggiunto il processo di carbonatazione che, nel tempo, è penetrato nella massa del calcestruzzo fino a decine di centimetri alterando le sue originarie caratteristiche di resistenza ed omogeneità; in alcuni casi, per il momento non molto diffusi, la faccia interna del rivestimento si presenta completamente disgregata e interessata da distacchi di calcestruzzo in calotta e ai piedritti".

E' quanto scrive Strada dei Parchi in un documento inedito citato nell'esposto che Franco Massimo Botticchio e Augusto De Sanctis, a nome del Forum H2O, hanno presentato a 45 enti e 8 procure lo scorso 7 novembre 2019, e che riguarda le gallerie della Autostrada A24/A25 e in particolare quella del Gran Sasso. 

Alla luce di ciò la concessionaria prospettava che "in ragione del grado di ammaloramento riscontrato si potrà arrivare ad asportare da un minimo di 7 cm ad un massimo di 40 cm".

L'esposto presentato dal Forum H2O connette la questione ambientale, e in particolare dell'acquifero del Gran Sasso che alimenta gli acquedotti dell'Aquila e Teramo, con la questione dell'adeguamento delle gallerie alla normativa comunitaria che scadeva il 30 aprile 2019 a seguito del decreto 264/2006. Il documento di Strada Parchi è stato depositato il 15 ottobre 2018. Per la messa in sicurezza del sistema Gran Sasso, il Parlamento ha deciso il commissariamento stanziando 120 mln di euro.

Nel documento di SdP si legge anche che "un ulteriore fattore di degrado è dipeso dall'assenza dell'impermeabilizzazione a tergo del rivestimento in calcestruzzo, che al tempo del progetto e della realizzazione dell'autostrada A24 e A25 (anni 60-70) non veniva utilizzata come misura volta a garantire una maggiore durabilità del rivestimento. E' accaduto quindi che la progressiva diffusione di fessure da ritiro sul rivestimento, che si sono allargate con il tempo, fino a risultare passanti l'intero spessore del rivestimento, come pure l'apertura dei giunti costruttivi, sempre a causa del ritiro, hanno determinato l'incremento nel tempo delle infiltrazioni dell'acqua di falda che sono visibili come diffuse percolazioni riscontrabili sopratutto lungo i paramenti ma anche in volta delle due gallerie. Questo ha determinato nei tratti in cui i rivestimenti sono armati un incremento delle ossidazioni delle armature con conseguente rigonfiamento e distacco del copriferro. In altri casi si osservano lesioni longitudinali continue che raggiungono i giunti fra blocchi di rivestimento. In alcune zone il calcestruzzo appare quasi privo di pasta cementizia probabilmente per effetto di un importante circolazione idrica in calcestruzzi già in origine molto porosi. In alcune zone il calcestruzzo appare quasi privo di pasta cementizia probabilmente per effetto di un importante circolazione idrica in calcestruzzi già in origine molto porosi".

Puntualizza Augusto De Sanctis del Forum H20: "L'adeguamento al decreto 264/2006 riguarda sia le questioni di sicurezza della viabilità che quella dell'ambiente. Il decreto prevede infatti di garantire un livello minimo sufficiente di sicurezza agli utenti della strada nelle gallerie della rete stradale transeuropea mediante la progettazione e l'adozione di misure di prevenzione atte alla riduzione di situazioni critiche che possano mettere in pericolo la vita umana, l'ambiente e gli impianti della galleria". Appunto per questo "ad agosto abbiamo fatto accesso agli atti alla Commissione gallerie del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in cui sono emersi documenti a nostro avviso assai preoccupanti - aggiunge l'ambientalista - che rivelano come intanto la Galleria Gran Sasso, che con i suoi 10,5 km è tra le più lunghe d'Italia, non sia stata adeguata entro le scadenze di legge, e una scarsa attività in oltre un decennio, tra cui la mancanza di controlli e ispezioni, da parte degli organi pubblici".

D'altro lato, la stessa SdP aveva evidenziato la questione della vulnerabilità ambientale connessa all'adeguamento alla 264 in un'audizione al Senato nel 2016 ma poi dai documenti presentati successivamente alla Commissione Gallerie non si evince questa attenzione al contesto ambientale. "Alla fine è arrivato il Commissariamento proposto proprio in coincidenza con le scadenza fissata dal Decreto ma crediamo debba essere fatta chiarezza sul perché siamo arrivati a questo punto", aggiunte De Sanctis.

Strada dei Parchi, tuttavia, in una nota spiega che "le gallerie del Gran Sasso sono state aperte al traffico nel 1983 e nel 1989, sono strutture recenti, rispetto alla media delle autostrade italiane, costruite vent'anni prima. Quindi i problemi che si sono cominciati a manifestare sulla calotta, per via dell'inquinamento e per la pressione dell'acqua, non sono tali da mettere in dubbio la staticità della struttura, come peraltro abbiamo ribadito - ribadisce il concessionario - nel corso dell'audizione sulla sicurezza del Gran Sasso, svoltasi nella Commissione VII e IX della Camera dei Deputati il 29 maggio scorso. Ricordiamo che negli ultimi dieci anni la struttura ha superato, senza problemi, tre grandi terremoti e una serie infinita di scosse di assestamento".

Attualmente, sul piano della circolazione, "il traforo del Gran Sasso ha indici di sicurezza tra i più alti rispetto a strutture simili, per via delle misure adottate che prevedono la corsia per gli interventi d'emergenza, la riduzione della velocità e il distanziamento tra i veicoli. In questo senso la Concessionaria si è avvalsa del contributo degli esperti del Politecnico di Milano per verificare i possibili scenari di rischio".

Aggiunge Strada dei Parchi: "Come Concessionari abbiamo predisposto le progettazioni per il completo adeguamento degli impianti alle nuove norme Europee. I progetti hanno ottenuto da tempo il via libera della Commissione permanente Gallerie, con alcune osservazioni che hanno portato all'integrazione dei progetti. Abbiamo da tempo inviato al Ministro Infrastrutture e Trasporti gli elaborati per avere il via libera all'avvio dei lavori. Il Consiglio Superiore Lavori Pubblici ha indicato al Ministero la via di realizzare contestualmente sia i lavori di miglioramento della struttura sia quelli di adeguamento degli impianti. Il tutto in attesa di definire con il Commissario di Governo tutti gli interventi che si renderanno necessari per la messa in sicurezza dai rischi di inquinamento dell'acquifero. Appena avremo il via libera procederemo".

Articoli correlati (da tag)

Chiudi