“Quella del sindaco è un’apertura che non raccolgo. Ho trovato il suo video inopportuno, specie dopo che mi aveva rivolto, nei mesi scorsi, parole poco cortesi, accusandomi di essere poco professionale e non in grado di portare all’Aquila contenuti culturali”.
Altro che pace fatta.
La direttrice del Festival degli Incontri, Silvia Barbagallo, ribatte così al messaggio inviatole via Facebook da Pierluigi Biondi due giorni fa, alla vigilia dell’appuntamento al quale era attesa all’Aquila insieme al fumettista Zerocalcare, all’ex presidente del Tsa e ideatrice del Festival Annalisa De Simone e ad altre personalità appartenenti al mondo della cultura che avrebbero dovuto prendere parte alla manifestazione (che avrebbe dovuto svolgersi a ottobre grazie a uno stanziamento ad hoc del Mibact di 700 mila euro, rientrante nella politica di sostegno alle iniziative per il Decencnale).
L’incontro, sollecitato da una raccolta firme promossa da un gruppo di cittadini, è avvenuto ieri pomeriggio in una gremitissima libreria Colacchi. Centinaia le persone accorse per ascoltare la “versione” della Barbagallo sulla cancellazione del Festival, decisa da Biondi per via della presenza di alcuni ospiti a lui non graditi, tra cui lo stesso Zerocalcare e Roberto Saviano. Tra i presenti, tanti giovani, richiamati dalla partecipazione dell'autore della Profezia dell'armadillo, ma anche esponenti dell'associazionismo culturale e civico, consiglieri comunali (Stefano Palumbo e Americo Di Benedetto) e la deputata del Pd Stefania Pezzopane. Assente invece, per problemi di salute, la scrittrice Donatella Di Pietrantonio.
“Lo scontro” ha affermato Barbagallo “è avvenuto su temi legati ai contenuti del Festival, in particolare sui nomi di Zerocalcare e Saviano, non digeriti dal sindaco. Io non ho accettato di toglierli dal programma, rivendicando la libertà della direzione artistica. Ho ricevuto degli attacchi da parte di Biondi e della Meloni di una violenza inaudita, una cosa che non si era mai vista. Voglio precisare che il programma era stato approvato da un comitato in cui sedevano membri del ministero e del Comune e che era stato presentato e costruito nonostante mancassero delle professionalità fondamentali. I festival e i progetti culturali non si fanno da soli ma con delle squadre di lavoro. Questa squadra non è mai stata creata perché le professionalità non sono mai state contrattualizzate. La polemica sui 700mila euro? Lo stanziamento lo aveva deciso il ministero, non io”.
Per quanto riguarda l'invito di Biondi a partecipare alla stesura del dossier della candidatura dell'Aquila a capitale italiana della cultura, Barbagallo ha chiosato: "Sorprende che ora mi dica una cosa del genere. Sarebbe stato meglio se non avesse cancellato il festival. Detto questo, mi auguro che il Comune sia al lavoro sulla candidatura già da qualche mese, perché se non fosse così difficilmente potrete vincere. La cultura ha bisogno di tempi, competenze e serietà".
“Quando una città decide di investire su un festival" ha continuato Barbagallo "il Comune si mette a servizio della manifestazione aiutando gli organizzatori a far arrivare tutti i permessi, in particolare quelli per l'uso degli spazi e dei luoghi, in tempi veloci. Bisogna remare tutti insieme nella stessa direzione, specie quando si hanno tempi stretti. Mentre noi cercavamo di costruire palinsesti forti con nomi provenienti anche dall’estero, non avevamo l’amministrazione accanto ad aiutarci. E’ chiaro che in una città come L’Aquila, che viene da un terremoto, gli spazi non possono essere gli stessi che si hanno a disposizione in altre città che non hanno vissuto questo tipo di trauma".
"Malgrado ciò" ha proseguito Barbagallo "a luglio tutta quanta la parte creativa era fatta, avevamo coinvolto Guido Scarabottolo per avere un’immagine forte a livello nazionale, avevamo pronta anche la strategia di comunicazione. Mancava solo la scatola, cioè i permessi e le location, che non erano di nostra competenza".
Che fine farà a questo punto il festival? Secondo Annalisa De Simone non tutto è perduto, anche perché lo stanziamento è stato confermato.
“Questo governo ha manifestato un’attenzione molto forte nei confronti del Festival” ha affermato l'ex presidente del Tsa “Franceschini, appena insediatosi, ha voluto salvaguardare il finanziamento, spostandolo però alla presidenza del Consiglio. Ora la parola passa al ministro Vincenzo Spadafora, che ha la delega ai grandi eventi e che si è già mostrato molto attento alla questione nonché pronto a rilanciare il progetto. Nel giro di un mese avremo informazioni più precise. Una cosa deve essere chiara: quando si gestiscono fondi pubblici bisogna alzare l’asticella, ambire al massimo. Questo festival deve rivolgersi a un pubblico più ampio possibile, anche fuori dal territorio. Per fare tutto ciò è necessario avvalersi di professionalità riconosciute e consolidate, bisogna uscire fuori da logiche localistiche”.
“Con L’Aquila ho un rapporto molto stretto” ha detto Zerocalcare “Qui sono venuto dopo il terremoto con altri ragazzi dei centri sociali romani che avevano attivato la rete di Epicentro Solidale, per portare beni di prima necessità alla popolazione colpita. Sono tornato anche nel 2011 all’Asilo Occupato, sono venuto sempre gratis e sarei venuto gratis anche questa volta. Il sindaco? Forse non ha mai letto i miei fumetti, comunque la sua visione del mondo è antitetica alla mia. Questa idea secondo cui se inviti un antifascista per equilibrare dei chiamare anche un fascista mi fa orrore, sottende una cultura politica che mi spaventa”.
PER RIVEDERE L'INCONTRO, CLICCARE QUI.