Arma dei Carabinieri, Iss, Fofi, Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Utifar, Società italiana di Cardiologia e Università di “Tor Vergata” (Dipartimento di Biomedicina e prevenzione) hanno sottoscritto a Roma un protocollo d’intesa volto allo studio dei fattori di rischio e alla prevenzione delle malattie cardiovascolari nel personale dell’Arma.
"In base al protocollo" si legge in una nota "per tre anni i carabinieri potranno accedere alla farmacia più vicina per sottoporsi gratuitamente ai test di prima istanza e ai questionari di valutazione del rischio cardiovascolare, i cui dati saranno utilizzati per avviare gli interessati, quando necessario, a ulteriori indagini diagnostiche. Il momento dell’interlocuzione in farmacia, in ogni caso, sarà un’occasione per avviare un percorso di informazione ed educazione a un corretto stile di vita".
Queste le attività oggetto del protocollo: progettazione e attuazione di una campagna di prevenzione del rischio cardiovascolare, denominata “Cuore da Carabiniere”; promozione di eventi, iniziative, seminari e conferenze sulla specifica tematica; sviluppo di azioni congiunte di comunicazione sulle azioni e sui risultati conseguiti nell’ambito di quanto previsto dal protocollo.
Il protocollo è stato firmato dal comandante generale, generale Giovanni Nistri, dai presidenti di Iss (Silvio Brusaferro), Fofi (Andrea Mandelli), Federfarma (Marco Cossolo), Assofarm (Venanzio Gizzi), Farmacieunite (Franco Muschietti, nell’occasione rappresentato dal segretario Maurizio Giacomazzi), Utifar (Eugenio Leopardi), Società italiana di Cardiologia (Ciro Indolfi), e dal direttore del Dipartimento di Biomedicina e prevenzione dell’Università Tor Vergata, Antonino De Lorenzo.